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Caso ultrà Juventus, Agnelli in tribunale: "Nessuna pressione mafiosa da parte di Dominello"

Luca Stamerra

Pubblicato 15/05/2017 alle 14:53 GMT+2

Il presidente bianconero si è recato presso il tribunale di Torino per testimoniare al processo Alto Piemonte dove è imputato per concorso esterno in associazione mafiosa.

Agnelli - Barcelona-Juventus - Champions League 2016/2017 - LaPresse

Credit Foto LaPresse

In giornata, il presidente della Juventus Andrea Agnelli si è recato presso il tribunale di Torino per la sua testimonianza legata al processo Alto Piemonte che vede imputato proprio il n° 1 bianconero per concorso esterno in associazione mafiosa, insieme ai due capi ultras Rocco Dominello e Fabio Germani.
Il presidente della Juventus Andrea Agnelli ha ammesso di aver incontrato più volte Rocco Dominello, in qualità di rappresentate del gruppo ultrà Drughi. Si parlava di questioni riguardanti l'organizzazione del tifo e ha escluso qualsiasi tipo di pressione, nemmeno riferite dai suoi più stretti collaboratori [Domenico Putrino e Ivano Chiesa, legali di Rocco Dominello]
Agnelli è stato sentito per circa 40 minuti, con il presidente bianconero chiamato a rispondere dei presunti contatti avvenuti con il sig. Dominello che secondo l’accusa riuscì a proporsi come rappresentate della tifoseria organizzata con il chiaro obiettivo di trasformare il suo ruolo in un’attività di bagarinaggio. Agnelli, dal canto suo, ha sempre negato di avere avuto rapporti diretti con Dominello o con altri imputati per facilitare la distribuzione dei biglietti.
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