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Gagliardini e l'appuntamento del cuore: domenica ritrova la "sua" Atalanta
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Pubblicato 08/03/2017 alle 17:16 GMT+1
Due mesi dopo il passaggio all'Inter, il centrocampista del 1994 affronta il suo recente passato. E nel frattempo non si è più fermato: è diventato un punto fisso dell'undici di Pioli, non ha patito l'impatto con una grande squadra ed ora si prepara ad esordire anche in Nazionale a fine mese.
Roberto Gagliardini Inter Chievo 2017
Credit Foto LaPresse
Per Roberto Gaglardini è giunto il momento di ritrovare il suo passato. Il 12 marzo non può che essere infatti una data segnata in rosso sul calendario per lui: a San Siro c’è Inter-Atalanta, presente contro recentissimo passato. Domenica rivedrà gli amici ed i compagni dell’Atalanta, rivedrà Gasperini che in pochi mesi lo ha fatto diventare grande, lo ha consacrato nella cerchia dei più promettenti, in attesa di quella dei più grandi.
Personalità da veterano
Ora i riflettori, da qualche mese a questa parte, sono costantemente puntati su di lui. Gagliardini non sembra però il tipo da soffrirne in maniera particolare, anzi ha dimostrato una maturità eccellente, a tratti sorprendente. Non ha patito l’esordio da titolare a San Siro contro il Chievo, lo ha preso di petto, di personalità, meritandosi gli applausi. I 22 milioni più bonus per comprarlo e l’etichetta del sopravvalutato che gli è stata incollata addosso subito dopo il passaggio da Bergamo a Milano non lo hanno impensierito particolarmente. Tutto gli scivola addosso, come se fosse il più scafato dei veterani. Ciò non significa che non gli procuri emozioni. Perché è difficile pensare che il suo cuore non possa battere un po’ più forte domenica, quando sul prato di San Siro si giocherà Inter-Atalanta.
Una carriera in costante ascesa
La carriera di Gagliardini in realtà si è sviluppata negli ultimi mesi in un cilmax costante, sia a livello di prestazioni che di obiettivi raggiunti. Fino al girone di andata della stagione scorsa era in Serie B, a Vicenza, ora è titolare fisso nell’Inter di Stefano Pioli. Ed in B faticava anche ad imporsi. A chi si interrogava, più o meno legittimamente, sul fatto che fosse accaduto davvero tutto troppo in fretta, Roberto ha risposto a suon di prestazioni in nerazzurro: prova ne è il fatto che Pioli non lo abbia mai tolto dall’undici titolare in tutte ed otto le partite di campionato che Gagliardini ha giocato nell’Inter. È stato risparmiato una volta sola, nella sconfitta in Coppa Italia contro la Lazio, a pochi giorni da Juventus-Inter. L’impatto esorbitante nel mondo Inter ha lasciato spazio, nelle ultime partite, ad un gioco ed un approccio meno arrembante e forse più ragionato, più lineare. Questo ha portato anche al primo gol in maglia nerazzurra, quello del 5-1 al Sant’Elia di Cagliari domenica scorsa.
Ed ora la Nazionale: quando il 7 novembre scorso, per rimpiazzare l’infortunato Claudio Marchisio, Giampiero Ventura convocò Gagliardini, in molti storsero il naso. In stagione aveva giocato sole tre partite da titolare fino a quel momento, però aveva già impressionato il commissario tecnico, che infatti lo ha confermato tra i convocati nell’ultimo stage di fine febbraio. Non ha ancora esordito in maglia azzurra, ma è lecito pensare che a fine mese arriverà anche il suo turno. Il 24 marzo in calendario a Palermo c’è Italia-Albania, valida per le qualificazioni mondiali, mentre il 28 marzo l’amichevole contro l’Olanda. Il prossimo step dunque è molto vicino, ed è naturale, perché con questa personalità e con questa costanza di rendimento, Gagliardini ha già prenotato un posto nel centrocampo dell’Italia del futuro.
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