Milan, sei proprio sicuro di volerti privare di Bacca e dei suoi gol?

Potrà anche non piacere, per quel suo nascondersi durante le partite e per la sua poca propensione al gioco di squadra, ma Carlos Bacca è un giocatore di valore internazionale, che merita rispetto per ciò che ha fatto fin qui in carriera, oltre che per il suo primo anno e mezzo di Milan. Un’avventura, quella rossonera, che sta confermando la sua straordinaria capacità di vedere la porta: i 26 gol realizzati nelle 55 partite con la maglia del Milan tra campionato e Coppa Italia parlano per lui. In pratica segna una rete ogni 2 gare, e sono pochi, pochissimi gli attaccanti in Italia con una media del genere. Snobbarlo, come stanno facendo adesso alcuni tifosi del Milan, è un errore grave. Nel calcio serve buttarla dentro: Bacca ha dimostrato di essere un fuoriclasse del mestiere, criticarlo e invocarne la cessione sono discorsi assurdi.

Il caso-Bacca non esiste, e se qualcuno pensa al giocatore a Siviglia (con il Milan in campo…) è bene che si ricordi che il colombiano aveva il permesso della sua società. Non segna da oltre due mesi, è vero, ma è semplicemente una casualità. Tornerà a fare gol, e questa è una certezza. Sta semplicemente vivendo un momento difficile in fase realizzativa, ma i gol li ha sempre fatti, così come dimostrano le oltre 200 reti in carriera o i quasi 25 gol all’anno messi a referto nelle ultime 7 stagioni. Nessuno, nella rosa di Montella, vanta i numeri o la freddezza sotto porta del colombiano, che sarà anche un corpo estraneo alla squadra sulla trequarti offensiva, ma che – nell’area avversaria – sa sempre farsi valere con grande efficacia.

Bacca è e deve continuare a essere il centravanti titolare del Milan, con tutto il rispetto per Lapadula, il cui impatto con l’Italia e con il Milan ha sorpreso solo chi non lo conosceva. L’ex #10 del Pescara non può però essere considerato il #9 titolare del Diavolo: quel ruolo spetta a Bacca, che ha esperienza internazionale, ha giocato grandi tornei e vinto anche a livello europeo, e sempre da protagonista. Pensare di poter fare a meno di lui, sebbene non sembri propriamente l’attaccante ideale per il gioco che ha in mente Montella, è un errore molto grave.