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Spalletti: "In Europa è stata un'eliminazione immeritata. Sfigato? Lo siete voi"

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Aggiornato 18/03/2017 alle 15:35 GMT+1

Alla vigilia del Sassuolo il tecnico della Roma torna sull'eliminazione di Europa League per mano del Lione: "Abbiamo fatto la partita che volevo vedere, abbiamo tirato 25 volte in porta. Non meritavamo di uscire, ieri c'era tristezza"

Luciano Spalletti, Roma, 2017

Credit Foto LaPresse

Vari punti toccati da Luciano Spalletti alla vigilia di Roma-Sassuolo. Ne riassumiamo i concetti:

Capitolo ko in Europa League

"Serve parlare ed essere realisti, analizzando quello che è successo. Ieri mattina ci siamo alzati con la sensazione di non aver nulla in mano, come se la luce fosse spenta. È una sconfitta che crea fastidio e che brucia. La partita ha comunque detto che abbiamo tutto, che abbiamo grandi potenzialità. Vero, mancherà l'Europa League, ma siamo usciti non meritatamente. Abbiamo giocato bene, nonostante qualche errore. Il Lione è una squadra forte. Il Barcellona ha vinto l'ultima partita con 6 gol realizzati, ma ha tirato meno volte in porta rispetto a noi. Questo non vuol dire nulla, ma abbiamo tirato tantissimo, 25 volte. I ragazzi sono stati bravi, spero la squadra possa giocare le prossime partite proprio come l'altra sera. In questo modo vinceremmo tante partite".

Sul Sassuolo

"Di Francesco lo conosco bene, voi lo conoscete meglio di me. È un grande professionista, l'anno scorso hanno disputato un grandissimo campionato, quest'anno invece c'è stato un momento difficoltà. Ci può stare questo, la squadra resta forte. Non è facile per nessuno competere su più fronti. I giocatori sono forti: Defrel che abbiamo osservato anche noi, Berardi e tanti altri. C'è un modo di giocare ben preciso, da tanto tempo lavorano con un unico obiettivo tattico. Verticalizzano, sono veloci. Insomma, il Sassuolo è una squadra forte"

Sulla difesa e i problemi in fase di impostazione

"Le squadre forti partono da dietro, ormai tanti club cercano anche il portiere in grado di giocare bene con i piedi. Penso al Barcellona, che a suo tempo abbassò Mascherano sulla linea dei difensori. Per quanto riguarda noi, si parlava di De Rossi. Alla Juventus c'è Bonucci. Noi, è vero, possiamo migliorare. Ci sono tanti margini per riuscirci. In fase di preparazione Rudiger si è fatto male, Fazio è arrivato poco prima del campionato, Juan Jesus a Pinzolo, Vermaelen ha avuto vari problemi fisici, Mario Rui si è fatto male. Quindi non è stato facile per me lavorare sin dalla scorsa estate. Per migliorare anche nella fase di impostazione serve tempo. Oggi la difesa è diversa, anche se con tante partite ravvicinate non è possibile lavorare. Se non si prova la situazione reale in allenamento diventa difficile. Contro il Lione la nostra difesa è stata perfetta".

Sulla sfortuna

"Io non sono sfigato. Ho raggiunto un livello che non cambia in base a una sconfitta, ma questo vale anche per altri nel mio lavoro. La sfiga o la fortuna non cambia nulla a questo punto della mia carriera. La fortuna e la sfortuna hanno una connessione con il sudore, io sono tranquillo. Sono l'allenatore della Roma. Voi tutti i giorni fate psicoanalisi, siete voi gli sfigati. State utilizzando l'artiglieria pesante per capire come sto. Non sono riuscito a leggere tutto, ma in settimana concluderò. I vostri non sono articoli, sembrano oroscopi".
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