Come cambia la Serie A con Mediapro: la Juventus rischia di perdere 16 milioni per i diritti tv
DaEurosport
Pubblicato 07/02/2018 alle 11:32 GMT+1
Con il nuovo contratto e la modifica della legge Melandri la ridistribuzione dei diritti televisivi porterà a maggiori introiti per le piccole squadre: un livellamento che costerebbe parecchio alla Vecchia Signora. Tra fasce orarie sempre più spezzettate e l'attenzione all'occhio dello spettatore, scopriamo tutti i passaggi di una rivoluzione imminente per il calcio italiano.
La rivoluzione di Mediapro è in atto. La Lega Serie A, in attesa dell’approvazione dell’Antitrust, ha assegnato all’intermediario spagnolo i diritti televisivi del triennio 2018-2021 per 1,05 miliardi a stagione. Da uno studio di “Calcio e Finanza”, sono emerse delle stime relative alla nuova ripartizione dei diritti tv, aspetto molto importante per i club del campionato italiano.
Si parte dal valore complessivo della Serie A, stimato intorno agli 1,5 milioni di euro. A quell’1,05 vanno, infatti, aggiunti i circa 370 milioni che la Lega ha ottenuto dall’asta per i diritti tv esteri del campionato e i diritti tv nazionali ed esteri della Coppa Italia e Supercoppa Italiana.
Più budget per le nostre squadre
Dal valore complessivo dei diritti tv sono stati tolti circa 50 milioni di commissione per Infront, il 10% per la mutualità, 60 milioni per il paracadute e circa 20 milioni tra premi per la Coppa Italia e altri versamenti per la Serie B. Il totale calcolato da Matteo Spaziante di “Calcio e Finanza” si aggirerebbe sull’1,2 miliardi di euro, contro i circa 924 milioni di euro attuali. Spicca dunque un aumento di 300 milioni di euro annui: più risorse e dunque più budget per le nostre squadre nazionali che saranno così più competitive.
Ridistribuzione: come cambiano i criteri
Dalla ripartizione attuale vengono svelati i nuovi criteri di ripartizione, in base alla modifica della legge Melandri che mira a una “Serie A più bella e interessante con un’attenzione particolare alle piccole squadre”. La fetta da dividere in parti uguali salirà al 50%, diminuirà il peso dei tifosi (dal 30% al 20%) mentre tra i risultati sportivi crescerà il peso dell’ultimo campionato (dal 5% al 15%). Caleranno, invece, le voci relative alla storia (dal 10% al 5%) e all’ultimo quinquennio (dal 15% al 10%). Resta ancora da chiarire come verrà suddivisa la quota tifosi tra presenze allo stadio negli ultimi tre anni e audience televisiva, ma questo aspetto non dovrebbe incidere in maniera consistente.
La Juve rischia di perdere 16 milioni di euro
A conti fatti cosa comporta assegnare maggiori risorse alle società più piccole? Un livellamento che colpisce chi negli ultimi anni ha recitato il ruolo di protagonista assoluta del campionato italiano: la Juventus. La Vecchia Signora perderebbe circa 16 milioni di euro scendendo da 107 a 91 milioni mentre ad esempio il Benevento salirebbe da 24,2 milioni a 36,5. Dando un’occhio alle big, a guadagnare sarebbero Inter (+9 milioni), Roma (+11) ma soprattutto Lazio e Napoli che incasserebbero circa 17 milioni di euro in più rispetto ad oggi. Stabile, invece, il Milan che si attesterebbe intorno ai 79 milioni.
Sempre più spezzatino
Le novità non sono finite. Con Medipro lo spezzatino diventerà una certezza. Dal prossimo campionato si passerà da cinque finestre orarie ad almeno otto così divise:
- sabato ore 15
- sabato ore 18
- sabato ore 20:45
- domenica ore 12:30
- domenica ore 15 (tre partite)
- domenica ore 18
- domenica ore 20:45
- lunedì ore 20:30
Rivoluzione completa
L’occhio dello spettatore è fondamentale e in questa direzione vanno i tre accorgimenti che completeranno la rivoluzione:
- in ogni stadio l’erba dovrà avere la stessa altezza e la stessa intensità di verde e il taglio del prato dovrà seguire le stesse righe;
- la cartellonistica pubblicitaria dovrà avere standard ben precisi (gli stessi colori in tutti gli stadi);
- le tribune andranno riempite nei settori centrali più inquadrati dalle telecamere, come accade in Spagna.
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