Le 5 verità che ci ha lasciato Napoli-Inter
DaEurosport
Pubblicato 22/10/2017 alle 08:11 GMT+2
Dalla maturità dei nerazzurri al fattore Spalletti passando per la coperta corta dei partenopei e l'esplosione di Vecino in versione Nainggolan: rileggiamo il big-match del San Paolo.
Inter solida e matura
Per molti l'Inter doveva essere una vittima sacrificale al San Paolo. Invece, gioca con determinazione, idee chiare e non si limita solo a difendere. Chi pensa, infatti, che basti il celebre pullman su un campo del genere, si sbaglia di grosso. Limitandosi solo a questa tattica i nerazzurri non sarebbero usciti vivi: non buttare mai via il pallone, saper soffrire e crearsi le proprie chance è tutt'altra cosa. Avere un portiere come Handanovic senza dubbio conta, ma se fosse stato abbandonato come l'anno scorso non avrebbe mai potuto annullare una squadra che aveva prodotto in media più di tre gol a partita. A riuscirci è stata l'Inter.
Il Napoli si conferma la squadra da battere
Il Napoli è al primo posto della classifica di Serie A con pieno merito. La squadra gioca a memoria e ha trovato delle certezze difensive, a partire dal duo Koulibaly-Albiol, che rispetto al passato possono permetterle di non dilapidare punti preziosi negli scontri diretti ma anche con le medio-piccole. È passato molto tempo dall'ultima volta che i partenopei non erano riusciti a segnare: il 25 febbraio contro l'Atalanta. Da questo emerge l'impresa dell'Inter senza nulla togliere al valore della capolista.
Vecino alla Nainggolan
Dopo un avvio di stagione un po' incerto e un normale periodo di ambientamento, Matias Vecino regala la seconda prova di alto livello consecutiva contro due avversari quotati: Milan e Napoli. Al San Paolo, il centrocampista mostra le qualità per le quali era stato acquistato: la capacità di ribaltare il fronte, il giocatore box to box che Spalletti sta plasmando e che potrebbe trasformarsi nella versione nerazzurra di Radja Nainggolan.
L'attacco aveva mascherato la coperta corta dei partenopei
Il Napoli non ha alternative all'altezza dei titolari in attacco - l'unica era Milik, indisponibile per mesi – ma i tre "piccoletti" erano riusciti a mascherare questo limite a suon di gol. Però, se uno di questi cala – quelle con City e Inter sono state le due prestazioni peggiori di Mertens fin qui – i nodi vengono al pettine. Il calendario è fitto e la Champions toglie energie: anche Insigne non era al meglio e i ricambi contati potrebbero essere una variabile pesante in una stagione lunga e intensa.
Mercato nerazzurro normale, Spalletti fa la differenza
Rispetto alla rosa dell'anno scorso i tre giocatori che si sono guadagnati un posto da titolare nello scacchiere di Spalletti sono Skriniar, Vecino e Borja Valero. Tre innesti normali, ma forse sottovalutati. In particolare, lo slovacco continua a fornire prestazioni eccellenti. Se, però, si pensa che tutti o quasi rendono al meglio, da D'Ambrosio a Nagatomo, si giunge alla conclusione più logica: il grande acquisto estivo dell'Inter è stato l'allenatore.
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