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Malagò: "Per le seconde squadre è praticamente fatta, preoccupato invece per i diritti TV"

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Pubblicato 02/05/2018 alle 12:30 GMT+2

Il commissario della Lega Serie A, nonché presidente del CONI; annuncia che il progetto è in dirittura d'arrivo. Non si sa se sarà attuato già per la prossima stagione o per la successiva, ma ormai è quasi realtà.

Giovanni Malagò

Credit Foto Getty Images

Il mondo del calcio italiano sta per vivere una piccola rivoluzione: stando a quanto detto da Giovanni Malagò, presidente del Coni e attuale commissario della Lega Serie A, si sta per approdare al sistema delle seconde squadre.
In una lunga intervista a Labirinto (Sportitalia) e secondo quanto riportato da Calcio & Finanza, ormai il progetto sta per decollare.

Le seconde squadre, progetto in dirittura d'arrivo

Quanto ci vorrà per vedere le seconde squadre? Penso giorni. Lo so perché ho assistito a un incontro tra le varie componenti in Federazione, con il commissario. Uscirà un provvedimento che le sdoganerà, un endorsement definitivo con le squadre. Non so dire se riusciranno a farlo partire già dal prossimo campionato, o al massimo tra un anno. Però oramai il discorso è varato e deve andare avanti. E penso sia una cosa buona per tutti, che aiuta molti ragazzi tesserati di Serie A a non essere solo pagati, ma a capire se c’è tra questi, possibilmente italiano, qualcuno che possa fare bene. Darà anche opportunità al campionato di Lega Pro di valorizzarsi e questo è importante; magari integra qualche posto che si è liberato negli anni per le note vicende di qualche società».

La spinosa questione dei diritti TV

Non solo calcio giocato, ma anche calcio filmato. Tra i temi toccati da Malagò c'è la spinosa questione dei diritt TV, che vede i due colossi delle pay-per-view contendersi la fetta più importante della torta, ma in questo momento senza trovare un accordo.
Sono preoccupato per il braccio di ferro tra Sky e Mediapro. Sulla base di quello che è successo, una certezza è venuta meno, è inutile essere ipocriti. La certezza è che, comunque andasse e ovunque queste partite fossero state trasmesse, c’era comunque un soggetto che garantiva il pagamento. Questo elemento, che non è trascurabile, al momento è saltato. Si ripristinerà questo aspetto? Possibile. Nel frattempo, però, bisogna portare avanti dei correttivi perché non si può rischiare, visto che siamo a 75 giorni dall’inizio del campionato nuovo con tutte le problematiche del caso.

Lo stadio di proprietà della Lazio

Infine, in vista del futuro in chiave europea delle due squadre di Roma, il presidente deo CONI si esprime a proposito della costruzione di uno stadio di proprietà della Lazio.
Me lo auguro, l’ho sempre dichiarato. E’ importante per gli equilibri di una città, perché la Lazio è una società importante, peraltro quotata in borsa, una società che stabilmente è in Europa da tanti anni ed è giusto che abbia uno stadio suo di proprietà o situazioni similari a quello che è paragonabile ad un concetto di proprietà. Quindi sono strafavorevole.
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