Spalletti: “Con la Roma non è decisiva, Lisandro Lopez è da Inter. Totti? Lo abbraccerò”

Con la Roma sfida decisiva? E' ancora presto. Si sa che ormai il risultato in una partita importante può determinare molto nell'aspetto dell' entusiasmo e della convinzione, della tua forza, ma mancano troppe partite. Ci può stare di tutto. Basta guardare la classifica di ogni anno a metà campionato e poi in fondo e si vede che non sono determinanti nemmeno i 10 punti. Cosa dobbiamo recuperare? Non credo che abbiamo perso molte cose. Sì, in alcune partite abbiamo fatto meglio ed in altre siamo stati al di sotto di altre, ma non ho visto sbalzi nei comportamenti, se non in qualche frangente. In generale abbiamo sempre lavorato con la stessa idea, nello stesso modo, poi è riuscita a sfruttare qualche situazione in più in alcune partite e in altre ci sono andate più di traverso. Però - ha aggiunto - dobbiamo solo continuare a lavorare nella maniera corretta, per crescere, perché per diventare da titolo bisogna fare cose importanti, cose forti. Anche durante la settimana bisogna lavorare in un certo modo. Siamo soddisfatti e contenti di quello che è il nostro lavoro

L'arrivo di Rafinha? Sono sempre soddisfatto dell'operato dei professionisti dell'Inter. Collaboro con loro 24 ore su 24, sono persone competenti e hanno qualità. Sono in sintonia con loro. E' chiaro che se si parla di Rafinha sta a noi aiutarlo a fargli ritrovare la condizione, non il contrario. Si rischia altrimenti di mandare un messaggio distorto ai calciatori che hanno pedalato fino a questo momento, perché sono loro che devono fare questo rimbalzo in avanti per ridare fiducia a quelle che sono le nostre prospettive. Lisandro Lopez? Ha impostazione di quello che deve essere l'urlo del calciatore. Entra e comanda tutti, ha contrasto e forza ogni volta che si avventa sul pallone, oltre alla qualità. Sicuramente ci darà una mano. Rafinha lo conosciamo tutti, è chiaro che arriva da un periodo inoperoso. C'è da aspettare. Se Cancelo resta all'Inter? Sì, perché ci vuole restare. Ogni tanto fa confusione, perché i calciatori si lasciano un po' turbare dai procuratori, ma sui calciatori con un contratto comanda la società e sono i direttori che decidono.

"Su Francesco vi firmo una risposta in bianco: potete scrivete quel che vi pare. Non sto a cercare altri aggettivi perché li ho detti tutti. Allenandolo ti rendi conto della qualità assoluta del fenomeno che è stato. Per quanto riguarda i rapporti, le complicazioni tra le persone sono le cose che si lasciano in sospeso, quelle non chiarite. Io a lui ho detto tutto. Mi sono comportato come mi dovevo comportare, in base a quello che era il giorno dopo giorno. Ed è chiaro che se poi lo incontrerò domani allo stadio lo saluterò, come saluterò tutti gli altri giocatori. Ho passato con lui quasi sei stagioni".