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VAR, è tempo di bilanci: come funzionerà ai Mondiali e un protocollo da migliorare

Eurosport
DaEurosport

Pubblicato 02/05/2018 alle 16:45 GMT+2

A tre giornate dalla fine del campionato facciamo il punto sull'utilizzo della tecnologia, protagonista in questa prima stagione in Italia: ci sono aspetti su cui bisogna lavorare e in Russia - tra VAR, AVAR e VOR - vedremo una serie di accorgimenti da cui è possibile trarre nuovi spunti.

Deniz Aytekin studies the VAR screen

Credit Foto Getty Images

È quasi terminata la prima stagione della VAR, una rivoluzione che in Italia, come avevamo ampiamente previsto, non ha placato le polemiche ma ne ha generate di nuove. Quello che ci interessa, però, è l’impatto che ha avuto in un’annata che è iniziata con l’impiego massiccio della tecnologia, che è proseguita con un utilizzo decisamente più misurato a metà e che sta terminando con una nuova impennata nelle ultime giornate.

Da dove ripartire

I benefici ci sono stati con un decremento di falli, espulsioni e ammonizioni e una drastica riduzione di proteste e simulazioni (circa la metà rispetto a un anno fa). Ci sono stati più rigori come era logico che fosse e uno dei dubbi della vigilia – una dilatazione temporale che rischiava di stravolgere il gioco – è stato fugato con perdite di tempo misurate per un beneficio maggiore: prendere le decisioni corrette.

Dove migliorare: direttive e protocollo

Il miglioramento di questo importante strumento passa da direttive più chiare che consentano ad arbitri e addetti Var di sapere quando intervenire e quando, invece, limitarsi alla decisione del campo senza esitazioni. Il protocollo genera confusione nella sua formulazione e, oltre all’aggettivo chiari che abbinato a errori è troppo vincolante, ci sono i quattro casi canonici da inquadrare: gol, rigori, espulsioni dirette e scambi di persona.

Il caso Vecino

Nel match del Meazza tra Inter e Juventus, ad esempio, il protocollo non consentiva la review del fallo di Vecino su Mandzukic. La contraddizione nasce dal fatto che un fallo giudicato da cartellino giallo può essere oggetto di revisione solo nel caso in cui sia l’arbitro stesso a chiederlo poiché non rientra nei quattro casi canonici. Orsato ha visto e valutato da giallo l’entrata del centrocampista nerazzurro, ma si è trattato di un "chiaro" errore? Se il fallo non fosse stato fischiato o se Orsato avesse manifestato la sua indecisione, allora il Var Valeri avrebbe avuto facoltà d’intervento a prescindere dalla bontà o meno della decisione finale. Quanto può dunque la VAR invadere la sfera del direttore di gara?
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Daniele Orsato circondato dai giocatori dell'Inter, Inter-Juventus, Getty Images

Credit Foto Getty Images

Come funzionerà la VAR ai Mondiali: 4 specialisti a partita

Tutte domande da girare a Rizzoli e al suo team, dato che non si può più tornare indietro e ci si attende sempre di più da uno strumento rivoluzionario. Ai Mondiali di Russia 2018 vedremo come se la caveranno i “varisti” degli altri Paesi: si è deciso per questo motivo di dividere le due categorie, di andare verso una specializzazione di addetti Var ben distinti dai direttori di gara. Gli esponenti italiani saranno Orsato, Irrati e Valeri mentre il nostro team in campo sarà formato da Gianluca Rocchi, Elenito Di Liberatore e Mauro Tonolini.
La lista dei 13 specialisti VAR per il Mondiale: Massimiliano Irrati (Italia), Daniele Orsato (Italia), Paolo Valeri (Italia); Abdulrahman Al Jassim (Qatar), Wilton Sampaio (Brasile), Gery Vargas (Bolivia), Mauro Vigliano (Argentina), Bastian Dankert (Germania), Artur Soares Dias (Portogallo), Pawel Gil (Polonia), Tiago Bruno Lopes Martins (Portogallo), Danny Makkelie (Olanda), Felix Zwayer (Germania).
La squadra a servizio degli arbitri sarà composta da quattro addetti:
  • il Var controllerà e verificherà le varie situazioni di gioco attraverso le inquadrature della telecamera principale riportate sul monitor superiore. Sarà inoltre a capo del team e si occuperà di comunicare con l’arbitro sul terreno di gioco;
  • l’Avar1 manterrà nel mentre il Var informato sulla prosecuzione del gioco in caso di controllo o revisione di un caso;
  • l’Avar2, situato nella postazione del fuorigioco, anticiperà e controllerà qualsiasi potenziale situazione di offside per accelerare il processo di verifica e revisione del Var;
  • l’Avar3 assisterà il Var garantendogli un’adeguata comunicazione con gli altri assistenti e coordinando tutte queste figure.
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VAR system 2018

Credit Foto Getty Images

VOR e tifosi informati da un membro della FIFA in tempo reale

Questi saranno i diversi compiti dei quattro video match officials al lavoro in ogni singola partita. Ma non è finita. A supporto vi saranno quattro operatori dedicati al replay: due di loro si occuperanno di pre-selezionare gli angoli di ripresa migliori mentre gli altri due di fornire le inquadrature finali scelte dal Var per ogni situazione di gioco. Il team VAR svolgerà la sua funzione di supporto arbitrale da una sala operativa centralizzata (VOR), situata nell’International Broadcast Centre (IBC) di Mosca. La FIFA, a supporto dei tifosi, ha inoltre realizzato un sistema di informazione rivolto alle emittenti, che consentirà agli spettatori, sia allo stadio che davanti alla televisione, di seguire le varie fasi del processo di revisione ed essere istantaneamente informati sulle ragioni e sul risultato della review. Un bel banco di prova agli occhi del mondo.
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