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Il Milan è di Elliott: cinesi già estromessi, nuovo Cda e idea Maldini

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Aggiornato 10/07/2018 alle 11:59 GMT+2

Li Yonghong è insolvente e il fondo americano ha già avviato le pratiche per l'escussione del club, nominando un nuovo board d'amministrazione. La Elliott Management Corporation investirà 150 milioni di euro mentre Paolo Maldini sarebbe già stato contattato per entrare a far parte dell'area tecnica.

Fassone, Mirabelli - Milan-Fiorentina - Serie A 2017/2018 - LaPresse

Credit Foto LaPresse

Il fondo speculativo americano Elliott è il nuovo proprietario del Milan. Non è riuscito Li Yonghong a saldare il debito e così, dopo un anno di presidenza cinese, la nuova bandiera rossonera è a stelle e strisce. Escussione significa azione legale con cui il debitore ottiene la spettanza. Escutere il pegno, nel caso specifico, è voce del verbo riscuotere il Milan e rivenderlo all'asta da una base di 600 milioni.
Il fondo Elliott ha avviato la pratica perché Mr Li, da venerdì sera, è insolvente per non aver pagato gli ultimi 32 milioni di rata per l'aumento di capitale. A tal proposito, i consiglieri della Rossoneri Sport - la società cinese che controllava il club - sono già stati rimossi dal Consiglio d'amministrazione ed entro dieci giorni saranno nominato i nuovi componenti indicati dal fondo statunitense. Per intanto, fuori Chen Huashan e Henry Isabelle, dentro Viktor Schuh, Aldo Savi e Gloria Centineo Cavarretta Mazzoleni.
Il Milan ha già un nuovo board e un nuovo proprietario: l'imprenditore statunitense Paul Singer, fondatore e azionista dellla Elliott Management Corporation. Commisso, Ricketts e Ross si sono già fatti avanti per rilevare la proprietà dal fondo prima dell'asta, ma non è escluso che il fondo voglia condurre trattative con parti diverse da quelle che si sono rivolte a Li.
La nuova dirigenza dovrebbe intanto investire 150 milioni di euro, anche se non ci è dato sapere quanti verrebbero impiegati sul mercato, mentre nell'area sportiva potrebbe entrare Paolo Maldini: solite voci, primi rumors di contatti già avviati. Maldini o no, pare difficile che il Milan cambi management: saranno ancora l'amministratore delegato Marco Fassone ("Inizia una stagione importante per noi dopo un anno di rodaggio e grande cambiamento") e il direttore sportivo Massimiliano Mirabelli ("Non potevo prevedere così tanta incertezza dopo solo un anno") i nomi di riferimento per la nuova dirigenza rossonera.
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