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Il sogno dell'Ostiamare Lido: strappare Daniele De Rossi all'Inter e alla Mls

Stefano Fonsato

Pubblicato 23/05/2019 alle 18:00 GMT+2

In una recente intervista, il presidente dell'Ostiamare Lido (Serie D) Luigi Lardone, sogna ad occhi aperti: "L'unica altra squadra che Daniele De Rossi ama oltre alla Roma è quella che l'ha cullato cresciuto, non penso che finirà all'Inter, nemmeno se allenato da Antonio Conte. Per lui Ostia è come Copacabana".

Daniele De Rossi contro la Roma domenica prossima giocherà l'ultima partita in maglia giallorossa, LaPresse

Credit Foto LaPresse

Comunque la si pensi sulla vicenda Daniele De Rossi, per il centrocampista-bandiera della Roma e campione del mondo 2006, dopo l'ultimo match in maglia giallorossa contro il Parma (in programma domenica alle 20.30), occorre prepararsi: l'estate ormai alle pronta a cominciare porterà in dote il classico tam tam di voci di mercato che collocherà il mediano capitolino - tra i più forti al mondo - nell'organico di chissà quante squadre. La MLS, il massimo campionato statunitense, è la destinazione più chiacchierata (già da tempo, per la verità). Ma le voci si stanno moltiplicando e sono incontrollate. C'è chi dice, addirittura, che il giocatore starebbe valutando l'ipotesi Inter, in particolar modo se sulla panchina nerazzurra si dovesse sedere Antonio Conte. Ci si creda oppure no, attualmente, in Italia, non è la formazione nerazzurra quella con più chance di tesserare "DDR" nella stagione 2019-2020.
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Antonio Conte e Daniele De Rossi, LaPresse

Credit Foto LaPresse

Inter? Macchè, la vera favorita in Italia per DDR è... l'Ostiamare Lido

Per ora, infatti, ad essere in vantaggio è un club di... Serie D. Di medio-bassa classifica, per dirla tutta, dal momento che la scorsa settimana ha ottenuto la permanenza in categoria attraverso un soffertissimo 1-1 ai supplementari dello spareggio playout contro il Città di Anagni.
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L'Ostiamare Lido esulta nel match di playout di Serie D contro il Città di Anagni, 2018/2019

Credit Foto facebook

Stiamo parlando dell'Ostiamare Lido, il club espressione calcistica della popolosa borgata marittima della Capitale. Qui De Rossi è nato, qui ha tirato i primi calci al pallone: tra i Gabbiani biancoviola, "Capitan Futuro" ha giocato sino a 12 anni, prima di trasferirsi alla Roma. Per le strade di Ostia, esiste pure un murale in suo onore.
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Daniele De Rossi da piccolo con la maglia dell'Ostiamare. E' il quarto accosciato partendo da sinistra. La foto è di Gino Mancini

Credit Foto From Official Website

Il presidente dei Gabbiani Lardone: per Daniele tengo aperta la segreteria 24 ore su 24

In attesa degli sviluppi comunicati da radio mercato, è salito in cattedra l'attuale presidente dell'Ostiamare Luigi Lardone. In una lunga intervista rilasciata a Radio Cusano Campus:
L'idea che De Rossi possa tornare a far parte dell'Ostiamare non è così peregrina grazie all'amore che lo lega alla sua terra e alla società che lo ha lanciato. Qualche anno fa fu lui stesso a dire, in un'intervista al Corriere dello sport, che oltre alla Roma, l'unica altra squadra in cui avrebbe giocato in Italia, sarebbe stata proprio quella della sua infanzia. Daniele ha sempre giocato con un parastinchi della Roma e uno dell'Ostiamare e ha sempre sostenuto che la qualità della vita ad Ostia sia impareggiabile. Per lui Ostia è meglio di Copacabana. Come sarebbe De Rossi in Serie D? Qualcosa di stratosferico, poi per le sue peculiarità di grande professionista, sarebbe in grado di giocare fino a 50 anni. Che tipo di contratto potremmo fargli? Da socio del club, giusto quello. Per quanto riguarda il mercato, non penso che Daniele vada all'Inter, nemmeno se sarà Antonio Conte ad allenarlo. Comunque, in questi giorni, terrò la segreteria aperta 24 ore su 24. Non si sa mai...
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Gli striscioni che la Curva romanista ha dedicato a Daniele De Rossi nella sfida contro il Sassuolo, Serie A 2018-2019, LaPresse

Credit Foto LaPresse

"Oltre alla Roma, in Italia solo l'Ostia"

D'altra parte, in un'intervista all'Uefa Training Ground, lo stesso De Rossi aveva speso parole d'amore per il suo passato calcistico lidense:
Quell'esperienza è stata importante per la mia carriera. L'Ostiamare è un club dilettantistico un po' atipico, perché non è la classica squadra del paesino o della borgata. Ostia, infatti, è una città di 400 mila abitanti, quindi è già una via di mezzo tra una squadra locale e una società professionista, come possono essere Roma o Lazio. Per me furono importanti quegli anni, mi divertii tantissimo e ricordo che venni preso dalla Roma quando avevo 9 anni, nel 1992; tuttavia rifiutai quella chiamata, perché volevo restare con gli amici. Alla Roma andai quando avevo 11-12 anni. Ricordo quell'esperienza di Ostia, che è la città in cui vivo, con un affetto particolare.

Biancoviola salvi ai playout di Serie D: il mister? Un laziale, cresciuto da... Ranieri

Allo stato dell'arte De Rossi dovesse mettersi in testa di trasferirsi per davvero all'Ostiamare Lido, allo stadio "Anco Marzio" si ritroverebbe allenato da mister Alfonso Greco, da giocatore prodotto del settore giovanile della Lazio, prima di contribuire alla promozione in Serie A del Cagliari, a cavallo tra anni Ottanta e Novanta, firmata - guarda un po' - Claudio Ranieri.
La bandiera biancoviola? Un "De Rossi" a Ostia ci sarebbe già. Si chiama Adriano D'Astolfo, 35 anni. I due si conoscono. Anche Adriano, prodotto della Lodigiani come Totti, aveva un futuro luminoso nel calcio. Specie dopo che, nel 2003, si laureò campione d'Europa Under 19 nel 2-0 che l'Italia rifilò al Portogallo a Vaduz. Adriano guidava la metà campo e il match fu deciso da Luigi Della Rocca e Giampaolo Pazzini. In quella squadra c'erano anche Giorgio Chiellini, Simone Padoin, Alberto Aquilani, Francesco Lodi, Raffaele Palladino... Nei lusitani, c'erano Hugo Almeida e il centrocampista dell'Inter João Pedro. Poi per D'Astolfo, la classica storia di sliding doors, fino ad arrivare al dilettantismo.

Intanto, l'addio ai colori giallorossi con Roma-Parma

Come finirà? Sarà un finale di carriera all'estero o si assisterà a un imprevedibile coup de théâtre in Italia? Nel frattempo, luci puntate sulla partita di addio ai colori giallorossi: quel Roma-Parma che, nel 2001, quando De Rossi aveva 18 anni e si stava per affacciare alla prima squadra, valse l'ultimo scudetto. Sarà un addio alla Totti? Trionferanno le lacrime o i buoni pensieri: certamente, le emozioni prenderanno il sopravvento.
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