Le 5 verità che ci ha lasciato Milan-Juventus: Higuain umorale, giusto escludere Bonucci
Aggiornato 12/11/2018 alle 11:54 GMT+1
Il Pipita tradito ancora una volta dall'emotività, Milan con un'anima ma con limiti tecnici. La Juventus cerca episodi favorevoli e li trova. Cancelo e Alex Sandro fanno la differenza, Bonucci risparmiato da un prevedibile accanimento
1) Juventus macchina da punti: la fortuna arriva nei momenti giusti
Il rigore sbagliato dal grande ex, che avrebbe sancito l’1-1 poco prima dell’intervallo. Il 2-0 arrivato mentre il Milan stava spingendo alla ricerca del pareggio. La Juventus ha vinto meritatamente a San Siro, concedendo poco al Milan, ma sfruttando anche la buona sorte nei momenti cruciali della partita. Un vezzo per la Signora, che ormai pare progettata solo per vincere. 34 punti su 36 disponibili nelle prime 12 giornate e miglior partenza di sempre in Serie A. I bianconeri possono anche non brillare, avranno sempre l’abilità di cercarsi quella fortuna che premia solo le squadre più forti.
2) Higuain è umorale e quando sbaglia non si riprende
Probabilmente è il limite principale che ne ha differenziato la carriera da campione a campionissimo. Perché Gonzalo Higuain rimane un fuoriclasse a cui è mancato quel qualcosa per compiere l'ultimissimo salto di qualità. Una carenza caratteriale principalmente. Il Pipita è un giocatore umorale, che tende a perdere il controllo se le cose non vanno come prefissato. La reazione dopo l'ammonizione nel finale, che gli è costata il cartellino rosso e gli costerà una squalifica di due o tre giornate, è stata l'ennesima conferma. Il rigore, che ha voluto calciare a tutti i costi e che ha sbagliato, ne ha compromesso tutta la sua prestazione. Scene già viste in passato, episodi che ne hanno contraddistinto la parabola, italiana e internazionale.
3) Cancelo e Alex Sandro: due terzini che fanno la differenza
Il brasiliano con lo splendido cross per il colpo di testa di Mandzukic. Il portoghese con la roboante azione in occasione del 2-0 di Ronaldo. Due terzini che creano superiorità, attaccano, spingono, ma sanno anche difendere, tenendo a bada chi agisce nella loro zona. Due che nella Juventus fanno la differenza e sono punti di riferimento per tutta la squadra. Cancelo e Alex Sandro, uomini determinanti nello scacchiere di Allegri.
4) Il Milan ha un'anima, ma anche tanti (troppi) limiti tecnici
La squadra di Gattuso è rimasta in partita per tutto il match, ha sprecato la grande occasione del possibile pareggio e ha mantenuto il minimo svantaggio fino a 10 minuti dal termine. Una prova di sostanza, nonostante le molteplici assenze pesanti e la situazione di totale emergenza. Il Milan se l'è cavata e ha confermato di avere un'anima e un'unione, anche contro la capolista. Il problema, semmai, riguarda i palesi limiti tecnici di gran parte della rosa rossonera. Troppi giocatori non sono all'altezza della situazione e, se chiamati in causa per assenza dei titolari, faticano a produrre giocate di qualità consone un club con tale storia. Un problema evidente e da non sottovalutare, soprattutto in ottica mercato di gennaio.
5) L'esclusione di Bonucci è stata una scelta saggia di Allegri
In fin dei conti havuto ancora una volta ragione Massimiliano Allegri. Nel clima rovente di San Siro, Benatia (pur con l’errore in occasione del rigore) ha disputato un’ottima partita e il “19” è stato tenuto a riposo senza alcun rimpianto. Sarebbe stata una partita troppo complicata per l’ex capitano del Milan, offeso dai tifosi rossoneri della Curva Sud per buona parte del match e paragonato addirittura da uno striscione di pessimo gusto a Schettino. E vista come è andata all’altro grande ex Higuain, forse è stato davvero meglio così. Bonucci riposato e risparmiato, anche da bordate di fischi.
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