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Le 5 verità che ci ha lasciato Napoli-Lazio: Ancelotti sa vincere anche senza i titolarissimi

Stefano Silvestri

Pubblicato 21/01/2019 alle 07:05 GMT+1

Il tecnico emiliano si conferma agli antipodi rispetto a Sarri nella gestione della rosa: successo fondamentale senza Koulibaly, Allan e Insigne. I biancocelesti, invece, hanno un'avversione per gli scontri diretti. Milik affamato, Fabian Ruiz sopravvalutato, mentre Milinkovic-Savic proprio non riesce a uscire dal tunnel.

La gioia di Carlo Ancelotti dopo la vittoria di Napoli-Lazio, Getty Images

Credit Foto Getty Images

1) Ancelotti all'opposto di Sarri: sa vincere anche senza i titolarissimi

In estate, al momento della staffetta tra Maurizio Sarri e Carlo Ancelotti sulla panchina del Napoli, era stata indicata come una delle grandi differenze tra i due allenatori: se uno si affida a un undici disegnato a memoria, con pochissime eccezioni, l'altro sa motivare tutti, estraendo il meglio anche da chi solitamente scende in campo meno di altri. E dunque sorprende solo fino a un certo punto che pure senza Koulibaly, Allan e Insigne, mica tre qualsiasi, il Napoli si porti a casa 3 punti che gli consentono di tenersi sempre più stretto il secondo posto. Una vittoria speciale.

2) Milik affamato e decisivo: oggi il titolare accanto a Insigne è lui

Se il Napoli continua a vincere, lo deve in particolar modo ad Arek Milik. Da un mese il polacco è tornato devastante come lo era nelle sue prime settimane italiane, da erede di Higuain, prima che gli infortuni ne limitassero rendimento e minutaggio: decisivo col Cagliari negli istanti finali, decisivo col Bologna con una doppietta, decisivo con la Lazio. I due pali colpiti in una ventina di minuti, poi, rappresentano al meglio la fame e la voglia di mettesi in mostra di un attaccante deciso a recuperare il tempo perduto nei due anni precedenti. Oggi il polacco parte davanti a Mertens nella corsa a una maglia accanto a Insigne, pronto a rientrare dopo la squalifica.
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Milik, Malcuit - Napoli-Lazio - Serie A 2018/2019 - Getty Images

Credit Foto Getty Images

3) Lazio, continua l'idiosincrasia verso gli scontri diretti

Sconfitta dal Napoli all'andata, sconfitta dalla Juventus, sconfitta dalla Roma nel derby, sconfitta dall'Inter, salvata nel recupero col Milan, nuovamente sconfitta dal Napoli. La Lazio ha un'evidente avversione verso degli scontri diretti con le altre grandi del campionato. Un problema di cui si è ampiamente parlato nel corso della stagione e che, nonostante un risultato in bilico fino all'ultimo secondo, si è riproposto anche al San Paolo. Solo dopo l'entrata in campo all'intervallo di Correa la formazione di Inzaghi è riuscita a cambiare parzialmente faccia, ma i 4 pali e le varie occasioni create dagli azzurri testimoniano come il ko, in fondo, sia meritato. La corsa al quarto posto, non a caso già sfuggito qualche mese a causa di uno scontro diretto perso, di questo passo rischia di trasformarsi in un percorso in salita.
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L'espulsione di Francesco Acerbi, Getty Images

Credit Foto Getty Images

4) Fabian Ruiz è uno dei migliori acquisti estivi della A

Qualcuno lo considerava un colpaccio, qualcun altro guardava il prezzo per strapparlo al Betis - 30 milioni, il valore della sua clausola - e storceva il naso. Ebbene, avevano ragione i primi. Perché Fabian Ruiz sta dimostrando, giornata dopo giornata, di essere non solo uno dei migliori acquisti estivi del Napoli, ma dell'intera Serie A. Un giocatore sopraffino, capace di tenere le redini della manovra a testa alta, senza perdere mai il pallone. Un elemento che sa giocare a destra, a sinistra, in mezzo al campo. Sottovalutato in tutto e per tutto. E protagonista assoluto, dopo essere stato inizialmente rallentato da qualche guaio fisico, su tutti i campi di A.

5) Milinkovic-Savic fa e disfa: la fine del tunnel è ancora lontana

Vi ricordate il Sergej Milinkovic-Savic dominante della scorsa stagione, quello che aveva attirato l'attenzione - e i milioni, veri o presunti - di mezza Europa? Bene: quel giocatore pare non esserci più. Perso in un'annata sofferta, complicata, escludendo qualche lampo come il gran gol pre-sosta al Torino. E anche quando i presupposti sembrano essere propizi, come nel buon primo tempo del San Paolo, ecco l'errore in disimpegno che porta all'espulsione di Acerbi e, in pratica, taglia le gambe alle speranze di rimonta della Lazio. La fine del tunnel lunghissimo in cui il serbo si è andato a infilare pare essere ancora lontana.
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