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Napoli, Ancelotti: "Il dominio della Juventus non diminuisce la passione dei tifosi"

DaAgenti Anonimi

Pubblicato 24/12/2018 alle 13:14 GMT+1

Dal nostro partner Agenti Anonimi

Carlo Ancelotti - Genoa-Napoli - Serie A 2018-2019

Credit Foto Getty Images

Intervistato da “Il Corriere della Sera“, Carlo Ancelotti torna su questi suoi primi mesi alla guida del Napoli. Il tecnico di Reggiolo era subentrato a maggio a Maurizio Sarri. Sabato pomeriggio, la squadra azzurra ha battuto per 1-0 la Spal grazie alla rete di Albiol sul finale del primo tempo. Ora la squadra è seconda in classifica a 41 punti, otto in meno della Juventus.

Dominio Juventus

La supremazia della Juventus un problema per il movimento? Direi di no. Il dominio Juve non abbassa la passione degli altri tifosi per la propria squadra, anzi vogliono rompere questa egemonia

"Coglioni? Non ci si addice"

La Champions? Passare il turno dipende anche dalla difficoltà del girone, ma i segnali di ripresa ci sono: in campionato c’è una buona qualità di gioco, non eccezionale, ma buona; la Nazionale sta facendo molto meglio, il nuovo corso ha inserito giovani interessanti; c’è più stabilità a livello di Federazione, c’è un nuovo presidente con idee chiare. Il movimento è destinato a crescere. Certo, se ci fosse un incentivo a fare stadi nuovi e a migliorare la cultura dentro gli stadi… Se eravamo dei coglioni se non passavamo il girone? Ma io l’ho detto prima della Stella Rossa: intendevo, saremmo dei coglioni a uscire per un mancato risultato contro la Stella Rossa. Ma noi non siamo usciti da coglioni, abbiamo fatto il massimo e siamo stati in ballo fino all’ultimo contro una squadra veramente forte, il Liverpool, candidata a vincerla la Champions. Come il Psg, il Barcellona e la Juventus, che però ha un ostacolo difficile come l’Atletico Madrid, che nei turni eliminatori ha perso poche volte. Il Real invece è meno competitivo senza Ronaldo

"Il mio carattere? Nasce da papà e da Liedholm"

Il mio essere allenatore? Io sono per la persuasione sì, ma non rinuncerei per principio alla percussione. Il cavallo salta l’ostacolo sia con la carota che con la frusta. Il problema è dopo: se ti capita di passargli dietro, magari si ricorda che hai usato la frusta… È un po’ la differenza tra l’autorevolezza e l’autorità. Io ho sempre avuto attorno persone molto pacate, pazienti, penso a mio padre o a Liedholm, il mio carattere nasce da lì. Non posso essere autoritario se non sono capace, nei rapporti devi essere credibile. Un tecnico che studierei? Uno che conosco poco, potrebbe essere Klopp o Pochettino, perché Allegri, Simeone, Spalletti, Guardiola so già come lavorano. Ormai ci sono pochi segreti nel calcio, però è sempre interessante vedere come un allenatore si comporta, che impulso dà in un certo esercizio. Non per copiare, che è impossibile, eppure ci sono allenatori che non vogliono far vedere gli allenamenti

"Idee in modo graduale"

Ho portato le mie idee in modo graduale, non ho mai cercato di forzare le cose. In genere le novità sono ben accette. Qua c’era una chiara identità di gioco. L’unica cosa cambiata a livello tattico è stata la disposizione in fase difensiva, dal 4-3-3 al 4-4-2, che per me è la più efficace. Abbiamo cambiato dopo la Sampdoria e in un periodo in cui giocava la Nazionale, perciò non c’era neanche modo di provare. Mi è bastato parlare con qualche giocatore, Allan e Diawara, mi hanno dato la loro disponibilità e la abbiamo fatta, altrimenti mi sarei fermato. Tant’è che l’abbiamo provata 20 minuti nell’allenamento prima della Fiorentina e basta. L’obiettivo è una squadra che arriva alla fine del campionato lottando
Raffaele Campo (@CampoRaffaele)
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