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Acerbi: "Salute più importante dello Scudetto con la Lazio. Questo virus non mi fa paura"

Stefano Dolci

Aggiornato 08/04/2020 alle 09:49 GMT+2

In una lettera a La Repubblica il difensore della Lazio chiede responsabilità a tutti, racconta quanto gli manchi il lavoro sul campo, il profumo dell'erba, le urla del mister ma sottolinea: "Non dobbiamo avere fretta, bisogna rispettare le regole imposte dal governo. Vincere il campionato con la Lazio sarebbe fantastico, ma conta di più la salute, e io ne so qualcosa, credetemi".

Francesco Acerbi

Credit Foto Getty Images

Francesco Acerbi è un guerriero. Ne ha passate tante nella sua carriera, ha sconfitto un tumore al testicolo sinistro ed è tornato più forte di prima diventando uno dei difensori più affidabili della nostra Serie A e ritagliandosi un ruolo molto importante nella Nazionale di Mancini. Il difensore della Lazio per questo è la persona forse più indicata in questo momento in cui ci si chiede, come e quando la vita normale ripartirà e come si evolverà a mandare un messaggio di speranza ad appassionati, tifosi biancocelesti o semplici appassionati di calcio. Per questo nonostante la luce in fondo al tunnel ancora non si scorgano, Acerbi in una lettera a La Repubblica tende a precisare che “anche se posso sembrare incosciente, io di questo virus non ho paura”.

"Importante riprendere a giocare anche ad agosto e a porte chiuse"

"La cosa peggiore, per me, è questa situazione ibrida. L'incertezza procura malessere. Non sai quando passerà, quando si tornerà in campo. Come spinta per la gente, come segnale di fiducia, sarebbe importante riprendere il campionato: si può giocare anche ad agosto, a porte chiuse. Il profumo dell'erba, il suono del pallone, le urla del mister. Quando potrò rivivere queste cose, che adesso mi mancano molto, sarà bellissimo perché significherà che stiamo tornando alla vita di sempre, a fare quello che amiamo, che siamo fuori dall'incubo coronavirus.

"La salute più importante di qualunque scudetto"

Dopo la Coppa Italia vinta nella stagione 2018-2019 e la Supercoppa Italiana vinta a Riyad lo scorso 23 dicembre, Acerbi mai come quest’anno ha visto vicino il sogno scudetto. Il 32enne difensore di Vizzolo Pedrabissi però spiega che nessun trofeo si può accomunare con la salute.
Non dobbiamo avere fretta, bisogna rispettare le regole imposte dal governo: meglio stare a casa una settimana in più che sbrigarsi a far ripartire tutto e poi ritrovarci nel tunnel per altri mesi. Non vedo l'ora di tornare a giocare, come del resto i miei compagni e i tifosi. Vincere il campionato con la Lazio sarebbe fantastico, ma conta di più la salute, e io ne so qualcosa, credetemi: la priorità è uscire da questo periodo terribile.

"Ecco perché non ho paura..."

Acerbi chiude la sua lettera spiegando perché non crede che questo periodo cambierà qualcosa nella sua carriera.
Nulla sarà diverso per me. Perché ne ho passate di cose gravi, a partire dal tumore, e anche prima avevo toccato il fondo nella mia vita almeno un paio di volte. So che significa risalire. Quindi sarò incosciente, ma il virus non mi fa paura.
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