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Buu razzisti a Balotelli, solo un'ammenda per il Verona?

Stefano Dolci

Pubblicato 04/11/2019 alle 12:05 GMT+1

Il collaboratore federale piazzato sotto il settore degli ultras del Verona ha annotato solo uno sparuto gruppo di 15 persone fare cori razzisti contro l'attaccante del Brescia. E' dunque probabile che anche questa volta i buu potrebbero essere puniti con un ammenda dal giudice sportivo che si esprimerà domani.

Mario Balotelli trattenuto da Bruno Martella dopo il tentativo di mollare il campo per i fischi del Verona, Verona-Brescia, LaPresse

Credit Foto LaPresse

Il giorno dopo il plateale sfogo di Mario Balotelli contro gli inqualificabili insulti razzisti ricevuti da uno sparuto gruppo di tifosi dell’Hellas Verona, sono tante le personalità (dal ministro dello Sport Spadafora al presidente della Figc Gabriele Gravina, solo per fare due nomi) che chiedono provvedimenti seri ed iniziative concrete per fermare questi incresciosi episodi di intolleranza e discriminazione. La realtà è che però anche quest’episodio rischia di essere derubricata come la classica scemenza di 15 'bricconcelli'.
Insomma come già successo almeno altre due volte in questa stagione (Cagliari-Inter per i buu a Lukaku e Verona-Milan per gli ululati e i beceri insulti ai danni di Kessié) anche questa volta non si intravedono gli estremi per chiudere la curva, squalificare o sanzionare con un provvedimento energico gli autori del gesto. Come riporta la Gazzetta dello Sport, il collaboratore federale piazzato sotto il settore degli ultrà veronesi ha annotato come “solo” una quindina di tifosi si sia reso protagonista di quei cori mentre il resto della curva si sarebbe limitato a fischiare o ad applaudire il centravanti bresciano. Alla luce di queste indiscrezioni il Verona dovrebbe cavarsela con un’ammenda e un supplemento d’indagine, per verificare che il Verona collavori concretamente all’individuazione dei responsabili, in modo di ottenere uno sconto di pena o cancellare la sanzione economica.

L’articolo 28 e un sistema sanzionatorio inibito

Ma come mai anche questa volta la giustizia sportiva potrebbe avere le mani legate? L’equivoco risiede tutto in quello che recita l’articolo 28 del Codice di giustizia sportiva che ritiene le società...
responsabili per cori, grida e ogni altra manifestazione che siano, per dimensione e percezione reale del fenomeno espressione di discriminazione
Insomma se la percezione reale è ridotta, come in questo o altri casi, il rischio beffa è sempre alto e la possibilità di evitare sanzioni esemplari è quasi scontato. Un cortocircuito che è il caso che il Consiglio Federale (in programma domani) corregga al più presto. Perché non è più sopportabile che 15 cretini rimangano impuniti. E non se ne può più nemmeno di vedere ammende esigue e supplementi d’indagine che non estinguono alla radice un fenomeno di questa gravità.
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