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Conte: "Agnelli non doveva difendermi, ai deficienti non bisogna rispondere"

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Aggiornato 05/10/2019 alle 15:28 GMT+2

Il tecnico dell'Inter ha parlato in conferenza stampa alla vigilia di Inter-Juventus. Tanti i temi toccati, ma sulla petizione online di alcuni tifosi della Juventus che avevano chiesto la rimozione della sua stella fuori dallo Juventus Stadium si arrabbia: "Mi dispiace che Agnelli mi abbia difeso, a questi beceri, a questi deficienti, non bisogna nemmeno rispondere".

Antonio Conte, 50 anni, tecnico dell'Inter

Credit Foto Getty Images

Su che partita si aspetta

"Una partita tra due squadre che in questo momento sono in testa alla classifica. Due squadre che finora hanno fatto meglio delle altre. Stiamo parlando comunque della settima di campionato, i valori verranno fuori man mano che andiamo avanti ed è per questo che dico sempre che vedremo più avanti da parte nostra che ambizioni e che spazio ci ritaglieremo per questo campionato. Di sicuro è una grandissima partita che tanti vorranno guardare. Da parte nostra deve esserci la voglia, l'entusiasmo e il coraggio di giocare questo tipo di partita".

Sulla Juventus

"Ogni partita per noi è molto importante. Come sto continuando a ripetere dall'inizio, ogni gara è uno step di crescita sotto tutti i punti di vista, anche quando incappi in una sconfitta come a Barcellona. Dobbiamo capire dove abbiamo fatto bene e dove dobbiamo migliorare. Dobbiamo capire che se vogliamo giocare a certi livelli abbiamo tanta strada da fare. Giochiamo contro una squadra che ha dettato legge negli ultimi anni in Italia e ha fatto molto bene anche in Europa. Grande merito a chi ci ha lavorato negli anni e l'ha fatta diventare una corazzata. Hanno lavorato bene e sono da esempio, questo è fuor di dubbio".

Sulle condizioni fisiche dell’Inter

"E' l'ultima gara di questo ciclo, nel prossimo mi auguro di poter contare su un gruppo di giocatori più numeroso. Qualcuno ha fatto gli straordinari, mi auguro di partire meglio nel prossimo mini-ciclo. Il nostro campionato parte da questo, dal coinvolgere tutti i giocatori della rosa affinché alcuni non siano costretti a giocare tutte le partite consecutivamente. E' importante per chi come l'Inter affronta campionato, Champions e Coppa Italia poter attingere a tutta la rosa. In questo mini-ciclo non ho potuto farlo perché qualcuno era leggermente in ritardo nell'idea o dal punto di vista fisico. Siamo però all'inizio, il serbatoio è pieno. Sono partite che danno energie importanti a prescindere. Ci arriviamo nella giusta condizione, col giusto entusiasmo, dopo una gara ben giocata a Barcellona. Sarà un altro step importante contro una squadra che non sta a me dire quante cose positive ha. Lukaku? Giocherà se darà garanzie, altrimenti toccherà a un altro".

Sul percorso di crescita della sua Inter

"Come ho detto, questo è l'inizio di un percorso. Abbiamo cambiato radicalmente la situazione rispetto agli anni passati. Tanta gente parla del mercato in entrata ma non delle uscite, sono andati via giocatori che erano considerati basilari per l'Inter. Abbiamo aggiunto ragazzi di valore ma con pochissima esperienza di partite per obiettivi importanti. Questo percorso dovrà essere fatto e per noi sarà molto importante la crescita del valore della rosa. Per me sarà importante il lavoro perché tramite il lavoro i ragazzi stanno migliorando, devono crescere dal punto di vista tattico, fisico, di autostima. Questo è il grande lavoro che va fatto. Ci vorrà tempo, ma noi stiamo lavorando in maniera importante e ringrazio i ragazzi perché mi hanno dato grande disponibilità. Però dovremo fare degli step, un percorso negli anni per capire dove migliorare e crescere in tutto. Una cosa penso si possa dire, che stiamo lavorando giorno e notte per portare la macchina a 200 all'ora. Di questo siamo certi e tutti devono esserlo".

Sul timore di favori arbitrali in stile Barcellona

"Assolutamente no. Non confondiamo. Io dopo Barcellona sono stato il primo a dire che le decisioni prese non dovevano essere un alibi. Ho manifestato un malessere percepito fino all'inizio, ma se pensate di trovare in me uno che trova scuse o alibi state lontani anni luce. Se il Barcellona ha vinto è perché ha fatto qualcosa in più di noi. Abbiamo fatto errori evitabilissimi e su questi costruiremo qualcosa di più positivo per cercare in quel tipo di partite in cui meriti di più di non perdere. Per il resto per me vince sempre il migliore, al di là degli episodi".

Su Agnelli, intervenuto in difesa di Conte dopo la petizione online di alcuni tifosi della Juventus

"A me dispiace che sia intervenuto, perché facendolo ha dato risalto a una proposta volgare, una proposta becera. Priva di insegnamento e valori. Ha dato spazio all'ignoranza. Io non lo devo neanche toccare questo argomento perché solo pochi giorni fa ho detto che la colpa è anche vostra (giornalisti ndr), perché date spazio a situazioni volgari. Non devo ringraziare nessuno, avrei preferito che nessuno desse spazio a questi ignoranti, deficienti, stupidi".

Sul futuro del calcio in Italia, Conte ancora scatenato

"Quegli altri non sono tifosi, sono ignoranti. Non li coinvolgo nella schiera dei tifosi. Il messaggio per i tifosi l'ho dato dieci giorni fa. Abbiamo la fortuna di fare uno sport amatissimo nel mondo. Dobbiamo essere di esempio, trasmettere valori positivi ed essere entusiasti di giocare a calcio. Che è uno sport, non una guerra. A volte ci si dimentica questo. E' uno sport che deve tramandare valori umani e sportivi positivi, non tramandare odio o violenza. Altrimenti io sono il primo ad alzare la mano e dire basta. Non mi tiene nessuno a fare l'allenatore. Questo dobbiamo fare. Sarà sempre più difficile perché oggi siamo in una società in cui odio e violenza attecchiscono alla grande. Le generazioni stanno venendo su che sono una bellezza, perché c'è un contorno. Io sono in difficoltà da quando sono tornato dall'Inghilterra. Vedo situazioni per cui mi chiedo chi me l'ha fatta fare. Fin quando la passione verso questo sport supera questo tipo di situazioni allora ok. Se mi si abbasserà la passione sarò il primo a dire grazie e arrivederci. Non sarà una grande perdita per il calcio ma nemmeno per me".
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