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Cristiano Ronaldo agita la Juventus: Sarri lo giustifica, ma le regole valgono per tutti?

Simone Pace

Aggiornato 11/11/2019 alle 12:45 GMT+1

La reazione scomposta di CR7 al momento della sostituzione contro il Milan e la decisione di lasciare lo Stadium prima del 90' rischiano di creare un precedente scomodo all'interno del gruppo. La parola passa alla società che dovrà essere brava ad affrontare il caso a livello disciplinare. E al tecnico, chiamato a gestire il portoghese nell'esclusivo interesse della squadra.

Cristiano Ronaldo furioso dopo la sostituzione

Credit Foto Eurosport

La scena (anzi, la sceneggiata) vista al minuto 55 di Juventus-Milan all'Allianz Stadium rimarrà impressa come uno dei momenti di maggior impatto a livello emotivo della stagione bianconera. L'uscita dal campo di Cristiano Ronaldo, quelle parole a mezza bocca pronunciate all'indirizzo di Maurizio Sarri, e soprattutto la decisione di andare dritto negli spogliatoi lasciando anzitempo lo Stadium rappresentano uno strappo forte, rumoroso e clamoroso. Da ricucire in fretta, con un rapido chiarimento con spogliatoio e società. Perché un Ronaldo bizzoso, in un club che negli ultimi anni ha costruito le proprie fortune anche se non soprattutto sulla compattezza e l'unità di intenti, rischia di essere un problema complicato da gestire e condizionante.

Da Mosca allo Stadium, reazioni scomposte e fuori luogo

Scomposta, fuori luogo, sproporzionata rispetto all'accaduto. Definitela come volete: rimane il fatto che la reazione di Ronaldo al momento del cambio è oggettivamente sbagliata. Innanzitutto per una questione di regole: uscire dal campo in quel modo, sullo 0-0 di una partita che fino a quel momento era stata di difficile interpretazione per i bianconeri, tradisce una mancanza di rispetto nei confronti dei compagni (con i quali servirà un confronto) e del tecnico. In secondo luogo per una questione puramente tecnica: il Ronaldo visto all'opera contro il Milan è stato uno dei peggiori in campo (se non il peggiore in assoluto) e la decisione di Sarri di sostituirlo è ineccepibile. Il campanello d'allarme era scattato mercoledì sera in Champions League sul campo della Lokomotiv Mosca: già in quella circostanza Ronaldo non aveva affatto gradito la sostituzione e aveva lasciato il campo scuro in volto. Dalla Lokomotiv al Milan, la scena si è ripetuta nel giro di pochi giorni. Una cosa è certa: dal giorno del suo arrivo in Italia, nell'estate 2018, questo è il momento più delicato del Ronaldo juventino.
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Cristiano Ronaldo e Maurizio Sarri - Juventus-Milan Serie A 2019-20

Credit Foto Getty Images

Ronaldo e le sostituzioni alla Juventus

StagionePartita e competizioneMinuto
2018-19Fiorentina-Juventus 0-3 (Serie A)80'
2018-19Juventus-Frosinone 3-0 (Serie A)64'
2019-20Lokomotiv Mosca-Juventus 1-2 (Champions League)82'
2019-20Juventus-Milan 1-0 (Serie A)55'

Le mosse della società e il precedente Bonucci

A mente fredda e lucida, analizzato l'episodio, è il momento di guardare avanti. Ogni società possiede un proprio codice comportamentale interno e la Juventus, da questo punto di vista, si è sempre mostrata intansigente. Un esempio su tutti? Il caso Bonucci che, a causa di un litigio con Massimiliano Allegri durante e dopo la partita di campionato contro il Palermo 3 stagioni fa, finì in tribuna contro il Porto in Champions League accomodandosi su uno sgabello di fianco a Marotta e Nedved. Risulta evidente che, al di là del mugugno (eufemismo) al momento della sostituzione, il gesto di Ronaldo di lasciare lo Stadium prima del 90' non possa passare inosservato e senza conseguenze: la società dovrà essere brava a trasmettere il messaggio che le regole valgono per tutti, nessuno escluso.

Il problema fisico e la gestione di Sarri

Nelle dichiarazioni post partita Sarri è stato prudente e diplomatico, fino a ringraziare Ronaldo per essersi messo a disposizione nonostante una condizione fisica non al top. Ad andare in soccorso del tecnico arriva la sosta per le Nazionali, provvidenziale per sgonfiare il caso. È chiaro tuttavia che, andando oltre gli episodi con Lokomotiv e Milan, un ragionamento sulla gestione del portoghese in ottica futura va fatto eccome: Ronaldo compirà 35 anni il prossimo 5 febbraio e, anche alla luce delle sue condizioni fisiche che al momento non appaiono al top, Sarri sembra giustamente intenzionato a dosarne l'utilizzo. Anche perché un Ronaldo a mezzo servizio come quello visto contro il Milan non fa certo comodo alla squadra, anzi risulta controproducente. Da parte del portoghese, perciò, è giusto pretendere la massima collaborazione: in una stagione lunghissima come quella che attende la Juventus e in un reparto offensivo mai così affollato, un turnover più o meno massiccio deve essere accettato e condiviso da tutti, Ronaldo compreso. Perché la Juventus, come spesso ricorda il presidente Andrea Agnelli, viene prima di tutto.
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