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Gigi Buffon: "Rischio di non smettere più. Dopo il calcio? La Maturità"

Lorenzo Rigamonti

Aggiornato 03/07/2020 alle 10:32 GMT+2

Il portiere Campione del Mondo nel 2006 ha appena prolungato il suo contratto con la Juventus fino al 2021. E sabato potrebbe superare Paolo Maldini diventando il giocatore con più presenze nella storia della Serie A.

Gigi Buffon, Juventus, Getty Images

Credit Foto Getty Images

La partita di sabato contro il Torino non è solo un derby, potrebbe significare qualcosa di più. Il nome di Gigi Buffon è inserito da molti tra l’11 titolare di partenza bianconero, e se sabato il portierone 42enne dovesse timbrare il cartellino, farebbe suo un altro record: quello custodito gelosamente da Paolo Maldini, fermo a 647 partite in Serie A.
GIOCATOREPRESENZE IN SERIE A
1. Paolo Maldini, Gianluigi Buffon647
2. Francesco Totti619
3. Javier Zanetti615
4. Gianluca Pagliuca592
5. Dino Zoff570
6. Pietro Vierchowod562
7. Roberto Mancini541
8. Silvio Piola537
9. Enrico Albertosi532
10. Gianni Rivera527
Diventare il giocatore con più presenze nel campionato italiano è un traguardo storico, e Sarri non ha dubbi che la presenza numero 648, per Buffon, arriverà presto: “Non so quando, ma avrà sicuramente modo di conquistare il record con altre 48 partite a disposizione”. Ebbene sì, perché a pochi minuti di distanza dalla conferenza in cui il tecnico ha parlato, sui social bianconeri compariva la notizia del rinnovo di Buffon e capitan Chiellini fino al 2021. È dunque solo una questione di tempo perché Gigi affermi con ancor più forza il suo status di più grande portiere italiano di tutti i tempi.

"Dopo il calcio? La Maturità"

Ma il pensiero di SuperGigi non ricade solo sull’immediato futuro (la partita contro il Toro è prevista sabato 4 luglio alle 17:15) ma anche su cosa verrà dopo il calcio; in una diretta Instagram organizzata da Randstad, Buffon riflette su cosa farà dopo aver appeso i guantoni al chiodo:
Credo che quando smetterò mi prenderò un anno sabbatico, ma sarà un anno di formazione nel quale mi dedicherò a me stesso, vorrei chiudere certi cassetti, finire e fare quell’anno di quinta superiore che mio padre e mia madre mi stanno rompendo le scatole perché venga finito, giustamente. Da genitore devo dare l’esempio, vorrei imparare molto bene l’inglese, che ho dimenticato col francese e poi tante piccole cose di formazione che secondo me una persona come me ha bisogno.

"Ho ritrovato piacere ad allenarmi"

A 42 anni, Buffon sta continuando a dimostrare uno standard elevatissimo a livello sportivo e atletico: non si è fatto trovare impreparato nemmeno al ritorno dal lockdown, mantenendo la sua squadra viva in più occasioni durante semifinale e finale di Coppa Italia. Per delle prestazioni del genere, serve una buona dose di motivazione: Negli ultimi 2/3 anni ho ritrovato piacere ad allenarmi, migliorarmi ancora, giocare. È stato un po’ come fare pace con la mia passione, il mio mondo e tutto ciò che mi aveva avvicinato al calcio".
È un po’ come se da vecchio, sportivamente parlando, stessi rivivendo le emozioni che avevo da giovane.

Juventino fino alla fine, tra gioie e delusioni

Fare il portiere fino a 43 anni non sarà una sfida semplice. Farlo in Serie A sarà difficile. Farlo per la Juventus, difficilissimo. E da juventino, SuperGigi ha dovuto assorbire tante vittorie e poche, dolorosissime sconfitte:
Negli ultimi 12/13 anni di carriera ho pensato tanto alle sconfitte e ho goduto poco delle vittorie. Quando hai una certa abitudine a vincere, vincere ti sembra la normalità.
Poi aggiunge: "È un pensiero malsano anche se continuare a vincere non è normale. Quando entri in quell’ottica, le vittorie hanno poco sapore e ciò che ti rimane è la frustrazione delle sconfitte, col quale devo fare pace altrimenti rischio di non smettere più”.
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