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Juventus, Chiellini: infortuni e concorrenza di de Ligt e Demiral. Può essere titolare?

Lorenzo Rigamonti

Aggiornato 15/06/2020 alle 00:20 GMT+2

Il capitano della Juventus Giorgio Chiellini ha recuperato da un infortunio che lo ha tenuto lontano dal campo per sei mesi. Un periodo di convalescenza lunghissimo e inusuale per un giocatore come lui. Dopo la pausa forzata del campionato, Chiellini ha l'opportunità di riprendersi la sua Juventus. Ma che ruolo assumerà nel progetto tecnico di Sarri?

Giorgio Chiellini (Juventus)

Credit Foto Getty Images

35 anni e un infortunio al crociato da mettersi alle spalle. Una maglia cucita addosso, impegnativa e mai banale. Una fascia di capitano da onorare. Una nuova leva di difensori, con delle stelle da Generale già incollate al petto, pronta a rubargli il posto. Non sono stati dei mesi facili, per Giorgio Chiellini. Una situazione complessa, che raccontata in questo modo concederebbe pochi pertugi per un inserimento di Re Giorgio nella Juve reduce dalla bufera Coronavirus. Ma dopo ogni temporale, tutto riparte da zero. La terra distrutta comincia a guarire. I muscoli pure. E il gioco del calcio si è sempre dimostrato un terreno fertile per i più testardi, per coloro che non vogliono rinunciare a nulla, nemmeno se ostacolati dal proprio corpo. Per questo, la storia di Chiellini alla Juventus potrebbe essere giunta a un nuovo inizio, anziché a un capolinea. Una tabula rasa che potrebbe giocare a suo vantaggio, solo a patto di non dimenticare la storia dei suoi tormenti passati.

Il problema: troppi infortuni ricorrenti

È opportuno dunque approfondire il primo fattore cruciale per il passato e il futuro di Chiellini, ovvero la sua salute fisica.
STAGIONEINFORTUNIODAAPARTITE SALTATE
19/20Rottura del legamento crociato30 agosto 201914 febbraio 202032
18/19Problema al polpaccio8 aprile 201925 aprile 20194
18/19Problema muscolare31 gennaio 201911 febbraio 20192
17/18Infortunio al bicipite femorale23 aprile 20181 giugno 20185
17/18Infortunio muscolare18 marzo 201830 marzo 2018/
17/18Problema muscolare13 dicembre 201717 dicembre 20171
17/18Gastroenterite4 dicembre 20178 dicembre 20171
17/18Problema alla coscia22 novembre 201730 novembre 20172
17/18Lesione muscolare al polpaccio1 settembre 201715 settembre 20172
16/17Problema muscolare9 marzo 201713 marzo 20171
16/17Infortunio alla coscia13 febbraio 201720 febbraio 20171
16/17Infortunio alla coscia31 ottobre 201610 novembre 20162
16/17Problema muscolare13 ottobre 201627 ottobre 20164
*Cronologia degli infortuni di Giorgio Chiellini nelle ultime 4 stagioni. Fonte: Transfermarkt.
Come deducibile da questa tabella, il difensore bianconero ha sempre riscontrato una certa ciclicità: tanti, brevi infortuni distribuiti a macchia d’olio lungo l’intera stagione. Questo ovviamente, prima del grande stop che lo ha costretto fuori dal campo per 6 mesi. E pensare che prima della rottura del crociato - avvenuta a fine agosto durante un allenamento – Chiello limitava i periodi di assenza dal campo a un lasso di tempo sempre inferiore alle 5 gare. Probabilmente anche questo ridondante stato di precarietà atletica ha contribuito al cedimento definitivo di questo agosto. Prima di allora, i suoi infortuni erano prevalentemente muscolari e dovuti al sovraccarico di lavoro, determinato a sua volta dagli allenamenti e dall’intensità con cui il capitano bianconero è abituato a vivere le partite.

La soluzione: dosaggio dei minuti per un giocatore che non scende a compromessi

Un altro fattore da prendere in considerazione è l’esperienza fallimentare del gruppo di preparatori atletici sotto la guida di Allegri. La scorsa stagione in particolare, si sono toccati dei numeri da record sotto la voce infortuni: 35 in totale, di cui 18 muscolari e 17 di tipo traumatico; solo nel girone di ritorno, i giocatori bianconeri hanno saltato un totale di 96 partite, un record europeo. È proprio a causa di questi infortuni sistematici, che sorgono dubbi sul futuro di Chiellini: riuscirà a convivere saggiamente con i postumi di un infortunio che lo obbligano alla prudenza sul campo? Conservare il suo polpaccio e il suo bicipite femorale diventerebbe pressoché impossibile senza una sorta di collaborazione tra giocatore e staff. Ma Chiellini è un calciatore che non scende a compromessi. Quando scende in campo, è pronto a sputare sangue. E lo ha dimostrato più volte.
Perciò, piuttosto che una rieducazione dell’atleta e del suo stile di gioco, la Juve intraprenderà la strada della gestione temporale: probabilmente le prestazioni di Chiellini saranno incapsulate in segmenti stagionali ristretti, all’interno dei quali il difensore bianconero potrà sprigionare tutta la sua intensità. Solo un dosaggio accurato dei suoi minuti in campo potrà risultare benefico per entrambe le parti: Chiellini potrà preservare la sua salute fisica, mentre la Juve e Sarri si ritroveranno a disposizione un’affidabile arma su cui contare nei momenti più cruciali della stagione. Il che ci porta a un ulteriore quesito: quanto può essere decisivo Chiellini, per la Juve che verrà?

Chiellini vale un posto da titolare?

La gestione del minutaggio di Chiellini si regge sul presupposto che la sua presenza in campo sia fondamentale nelle occasioni che contano, e che le sue prestazioni, depurate di ogni acciacco fisico, siano in qualche modo superiori a quelle offerte dai suoi compagni di reparto. Tra i difensori centrali, Bonucci sembra essere la pedina più affidabile agli occhi di Sarri. In questa stagione Bonucci è sempre stato il perno della difesa, attorno al quale si alternavano in ballottaggio De Ligt e Demiral. La sua esperienza difensiva è risultata determinante per entrare nelle grazie di Sarri, e la sua carta d’identità (33 anni) lo fa apparire, per assurdo, più giovane e pimpante rispetto a Chiellini; e non si tratta nemmeno della versione peggiore di Bonucci a cui abbiamo mai assistito: è opportuno riscontrare come il difensore bianconero abbia saputo limitare, col passare del tempo, le sue ricorrenti sviste difensive e risorgere gradualmente dal periodo buio vissuto col Milan. A suo fianco troviamo De Ligt: il suo ingresso nel calcio italiano non ha generato l’impatto che tutti si aspettavano, ma dopo un naturale periodo di assestamento, il centrale olandese ha dimostrato di essere all’altezza di una maglia da titolare, pur non rivestendo il ruolo centrale che godeva nell’Ajax. Il prossimo anno è atteso all’esame da leader. Tra i candidati alla maglia da titolare, Demiral si era rivelato come la sorpresa più dolce, lui che di dolce ha ben poco: proprio come capitan Chiellini, Demiral si era affermato come un difensore roccioso, energico e carismatico, prima del grave infortunio al ginocchio che lo ha tolto dalla corsa al posto da titolare.
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Giorgio Chiellini e Matthijs de Ligt

Credit Foto Getty Images

È proprio il carisma forse, la chiave per inquadrare il futuro ruolo di Chiellini nella Juventus: la squadra ha bisogno di una guida forte, un giocatore capace di accompagnare le sue parole col peso dei suoi interventi. In questo, rispetto ai suoi altri compagni, Chiellini è anni luce avanti. Perché un leader come Chiellini sa infondere carattere e determinazione agli altri 10 che condividono il campo assieme a lui; il valore aggiunto di Chiellini dunque, non va ricercato nella sua prestazione in quanto singolo, ma nel beneficio condiviso che genera in tutti i suoi compagni. Un vantaggio mentale e di personalità, che oltrepassa necessariamente le imposizioni del fisico e dell’età anagrafica. E questo è un pensiero condiviso da molti tifosi juventini: nell’evenienza di una finale di Champions, Chiellini sarebbe uno dei pochi giocatori bianconeri che molti deciderebbero di schierare nonostante il rischio di un rinculo psicologico causato dall’esperienza delle due finali perse.
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Giorgio Chiellini, Real Madrid 2015

Credit Foto Getty Images

Conclusioni: un futuro a breve termine

Un numero limitato di partite, e una presenza concreta nei momenti più critici: questo il futuro di Chiellini alla Juventus; un futuro, per forza di cose, di breve termine. Lo stesso giocatore aveva affermato più volte che la soglia dei 35 anni, per la maggior parte dei giocatori, è il momento giusto per smettere. La progettualità di Chiellini non può certo fermarsi al campo, e con una laurea magistrale da 110 e lode, il suo futuro sembra essere indirizzato verso un ruolo manageriale di spicco. Chissà, forse proprio alla Juventus.
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