Juventus: l’undici più forte di tutti i tempi. Da Zoff a Sivori passando per Zidane e Platini
Aggiornato 20/03/2020 alle 13:19 GMT+1
Inizia la caccia - molto, molto audace - al best 11 all time delle grandi di Serie A: si parte dalla Juventus, fra tante esclusioni eccellenti e alcune nomination destinate a fare discutere ecco le scelte basate su tre criteri: rare escursioni sotto gli anni Cinquanta, militanza di almeno tre stagioni ed equilibrio tattico.
Di confronto in confronto, ecco la caccia - molto, molto audace - alla formazione ideale delle grandi di Serie A.
Ho fissato questi paletti: 1) rare escursioni sotto gli anni Cinquanta; 2) minimo di tre stagioni di servizio (dunque, per ora, niente Cristiano Ronaldo); 3) equilibrio tattico (se non assoluto, almeno relativo). Si comincia dalla Juventus.
- Schema: 4-2-3-1
Portiere
- Dino Zoff
Preferito a Gigi Buffon, che incarna l’evoluzione esplosiva della "specie", perché è l’unico italiano ad aver vinto Europeo (1968) e Mondiale (1982). Scuola inglese, asciutto, figlio di un’epoca in cui i piedi, per i portieri, erano "necessari" ma non ancora "obbligatori".
Difensori
- TERZINO DESTRO: Claudio Gentile
Ai suoi tempi comandavano i difensori, ma valeva per tutti. Gran marcatore (su Diego Maradona e Zico), efficace incursore. E qualche gol, ogni tanto.
- CENTRALI: Carlo Parola / Gaetano Scirea
Il signor Rovesciata e un libero signore. Se Parola detto Gauloises (da Giovanni Arpino) viveva dentro il fortino, Scirea spesso lo lasciava, centrocampista in prestito.
- TERZINO SINISTRO: Antonio Cabrini
"Fluidificante", si diceva nel Novecento. Ha raccolto l’eredità di Virgilio Maroso e Giacinto Facchetti, ha consegnato il testimone a Paolo Maldini. Mancino puro e bello, sta al ruolo come lo champagne ai brindisi.
Centrocampisti
- MEDIANO: Marco Tardelli
Il più olandese fra i giovanotti cresciuti a catenaccio e calcio totale. Capace di tutto: di spegnere le stelle avversarie (Maradona, Kevin Keegan) e di accendere fuochi. L’urlo di Madrid è stato la sua prigione: "Schizzo" avrebbe meritato di evadere ben prima.
- REGISTA: Giampiero Boniperti
Anche se il meglio lo diede da centravanti. Interno per forza, più che per scelta. Ma non c’è sondaggio che possa ignorarne la classe, lo stile (e lo stiletto). Al di là dei tesori, indiscussi e indiscutibili, di Andrea Pirlo.
Fantasisti
- MEZZALA DESTRA: Zinedine Zidane
Un fisico e una chierica da sacrestano con dentro la scatola nera di un Boeing. Ah, se solo fosse stato meno timido sotto porta...
- TREQUARTISTA: Omar Sivori
Non ci sarebbe che l’imbarazzo della pesca, da Roberto Baggio ad Alessandro Del Piero e chissà quanti ancora, ma Omar resta Omar, nei secoli. I calzettoni giù, il tunnel, quei tiri che, sospesi per aria, sembrava non arrivassero mai: e invece arrivavano, fatali e letali.
- MEZZALA SINISTRA: Michel Platini
Tre palloni d’oro, tre volte capo-cannoniere, un otto, un dieci e un nove a seconda dei gusti, delle esigenze. Per questo, sovente, un dieci e lode.
Centravanti
- John Charles
Il primo Ibra, tanto David Trezeguet, tantissimo Roberto Bettega, ma il Principe di Galles su tutti. Per possanza, per eclettismo (stopper d’emergenza, se serviva), per cavalleria. Raccoglieva i rivali che, aggrappati alle sue ante, rimbalzavano storditi. Gigante (e) buono.
Allenatore
- Giovanni Trapattoni
Giovanni Trapattoni. In volata su Marcello Lippi. Due simboli, due epoche. Senza l’uno non ci sarebbe stato l’altro.
Per commentare o fare domande potete inviare una mail a roberto.beccantini@fastwebnet.it o visitare il blog di Roberto Beccantini
Juventus, il best 11 di tutti i tempi. Chi è l'escluso eccellente?
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