Juventus: metamorfosi Higuain, da bomber implacabile a play offensivo
Pubblicato 01/01/2020 alle 20:30 GMT+1
Anche se i numeri non sono dalla sua parte ed evidenziano che la sua media gol a partita è inferiore rispetto alla scorsa stagione spesa tra Milan e Chelsea, il Pipita si è ritagliato un ruolo centrale nel tridente bianconero mettendosi a disposizione della squadra: la prova più tangibile sono i 6 assist per i compagni e i gol pesanti contro Napoli, Inter e Atalanta.
Un anno fa di questi tempi Gonzalo Higuain stava vivendo uno dei momenti più difficili e bui della carriera. Approdato al Milan nell'estate 2018, il Pipita aveva chiuso la prima parte della stagione con l'umore sotto i tacchi frutto di un rendimento in campo non all'altezza delle aspettative: il trasferimento in Premier League al Chelsea, sotto la guida di quel Maurizio Sarri con cui si era esaltato ai tempi di Napoli, era sembrato inevitabile. Il resto è storia recente: il ritorno alla Juventus, la lunghissima estate di mercato e la volontà ferrea di non mollare riconquistando un posto in squadra. Analizzare la stagione 2019-20 del Pipita può riservare delle insidie: se infatti, da un punto di vista puramente statistico, il suo rendimento negli ultimi 16 metri non è affatto migliorato rispetto a 12 mesi fa, per quanto riguarda l'aspetto tattico e la sua capacità di rendersi utile ai compagni, il quadro si capovolge. Ne esce un ritratto di un Higuain meno famelico all'interno dell'area di rigore, ma più uomo squadra e specializzato in gol pesanti.
I numeri di Higuain nell'ultimo anno e mezzo
Squadra e presenze | Gol e media per partita | Assist |
Milan (22) | 8 (0,36) | 3 |
Chelsea (18) | 5 (0,27) | 0 |
Juventus (22) | 6 (0,27) | 6 |
Da cannibale dell'area di rigore a play offensivo
I numeri sono chiari: dicono che l'attuale media realizzativa di Higuain è addirittura inferiore rispetto a quella col Milan e identica a quella col Chelsea. Ma i numeri, soprattutto nel calcio, non sempre sono esaustivi e riescono a dare l'esatto quadro dello stato di forma di un giocatore. Perché il Pipita visto da agosto in poi non è certo il bomber implacabile di un tempo, questo è innegabile, ma non si può certo considerare un attaccante in declino, anzi. Maurizio Sarri, puntando in modo continuativo su un tridente completato da Ronaldo e Dybala, ha di fatto trasformato il Pipita in una sorta di play offensivo, punto di riferimento per i compagni e perfettamente integrato nei meccanismi della squadra, sia che parta nell'undici titolare, sia che subentri a partita in corso.
Lo specialista dei gol pesanti
La prova più evidente a sostegno di questa tesi è l'elevato numero di assist (ben 6 da inizio stagione), ma non solo. Dei 6 gol messi a segno, 4 hanno avuto un peso specifico notevole: quello che ha aperto il 3-0 sul Bayer Leverkusen in Champions, il momentaneo 2-0 sul Napoli, quello del definitivo 2-1 sull'Inter a San Siro e la doppietta a Bergamo contro l'Atalanta a ribaltare l'iniziale vantaggio dei bergamaschi firmato da Gosens. Senza dimenticare l'impatto devastante nel derby contro il Torino: gol capolavoro sfiorato e assist per la rete vincente di De Ligt nell'arco di una decina di minuti dal suo ingresso in campo a metà ripresa. È lecito quindi parlare di un Higuain più maturo, "meno egoista" per usare le parole di Maurizio Sarri, persino più utile. E basta osservare le sue espressioni contrariate al momento di qualche sostituzione per capire che la presenza del Pipita in questa Juventus si fa sentire eccome.
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