Lazio-Roma è un derby storico, il primo senza Totti e De Rossi
Pubblicato 01/09/2019 alle 12:35 GMT+2
A distanza di 26 anni dall'ultima volta, i giallorossi si presentano alla stracittadina privi, tra campo e scrivania, dei giocatori che hanno scritto la storia recente (e non) del club. Tra l'emozione speciale del nuovo capitano Alessandro Florenzi e di Paulo Fonseca, al suo primo derby romano, la sfida dell'Olimpico promette di essere più imprevedibile che mai.
Il derby di Roma si presenta da solo, non ha bisogno di particolari pretesti per essere vissuto. Eppure questo Lazio-Roma che un calendario bizzoso ha sfornato già alla seconda giornata regala almeno 3 ingredienti che lo rendono ancora più atteso. Punto primo: arriva prestissimo e, considerate le condizioni fisiche precarie di entrambe le squadre, è ancora più imprevedibile. Punto secondo: le 2 squadre hanno segnato 3 reti ciascuna al debutto in campionato, è lecito quindi attendersi una partita spettacolare. Punto terzo (il più importante): sarà il primo derby senza Totti e De Rossi. Per rendere l'idea del momento che si sta vivendo, basti pensare che l'ultimo derby romano senza i due ex capitani risale addirittura al 24 ottobre 1993.
L'ultimo derby senza Totti o De Rossi
24 ottobre 1993
Roma-Lazio 1-1
Roma: Lorieri, Garzya, Festa, Mihajlovic, Lanna, Carboni, Hassler (89' Rizzitelli), Piacentini, Balbo, Giannini, Bonacina. All.: Mazzone.
Lazio: Marchegiani, Bergodi, Bacci, De Paola, Bonomi (64' Marcolin), Di Matteo, Fuser, Winter, Casiraghi, Di Mauro, Signori. All.: Zoff.
Arbitro: Pairetto di Nichelino.
Reti: 60' Piacentini (R), 78' Di Mauro (L).
Roma-Lazio 1-1
Roma: Lorieri, Garzya, Festa, Mihajlovic, Lanna, Carboni, Hassler (89' Rizzitelli), Piacentini, Balbo, Giannini, Bonacina. All.: Mazzone.
Lazio: Marchegiani, Bergodi, Bacci, De Paola, Bonomi (64' Marcolin), Di Matteo, Fuser, Winter, Casiraghi, Di Mauro, Signori. All.: Zoff.
Arbitro: Pairetto di Nichelino.
Reti: 60' Piacentini (R), 78' Di Mauro (L).
Gli addii burrascosi del Pupone e di Capitan Futuro
Di fronte, quindi, ci saranno una Lazio che è rimasta praticamente la stessa dello scorso anno e che gioca a memoria sotto la guida di Simone Inzaghi, e una Roma che ha cambiato tantissimo: l'estate giallorossa ha portato un allenatore nuovo e quindi un nuovo modo di giocare, cessioni dolorose (vedi Manolas), conferme importanti (vedi Dzeko) e acquisti di prospettiva (Pau Lopez, Veretout, Mancini e Diawara per citare i principali). Ma soprattutto ha comportato il doppio, dolorosissimo addio di Francesco Totti e Daniele De Rossi. I due ex capitani se ne sono andati nel modo peggiore, almeno dal punto di vista dei tifosi: Totti sbattendo la porta con una conferenza stampa fiume che rimarrà nella storia, De Rossi di fatto scaricato, entrambi non riconoscendo più la Roma che fino a pochi mesi fa era stata la loro Roma, in campo o dietro la scrivania. Archiviata questa doppia, traumatica separazione rimane una squadra che ha bisogno di trovare certezze, di ripartire dal volto e dalla grinta di Alessandro Florenzi (simbolo del nuovo corso) e dai gol di Edin Dzeko (il bomber sulle cui spalle è bene aggrapparsi in questo momento molto delicato).
L'emozione di Paulo Fonseca
È un derby molto speciale anche per Paulo Fonseca, che si appresta a vivere il suo primo derby da allenatore della Roma. Il tecnico portoghese viene catapultato nell'adrenalina della stracittadina romana già alla seconda giornata: un battesimo del fuoco per chi, come lui, è entrato in punta di piedi in Serie A. Tornando indietro negli anni e restringendo il campo agli ultimi 11 allenatori stranieri che si sono seduti sulla panchina della Roma scopriamo un dato interessante: solo due di loro, Helenio Herrera e Rudi Garcia, sono riusciti a trionfare all'esordio in campionato contro la Lazio. Gli altri hanno pareggiato o perso (emblematico, ad esempio, il ko rimediato da Zeman nel 1997).
La 'benedizione' di Rudi Garcia
A spingere Fonseca ci sono le parole di Rudi Garcia. Un allenatore straniero che, arrivato nel 2013, ereditò uno spogliatoio a pezzi dopo il ko nella finale di Coppa Italia contro la Lazio e si trovò ad affrontare un derby di campionato già alla quarta giornata. Uno scenario psicologico per certi versi molto simile a quello attuale.
Quando sono arrivato ho capito da due romanisti come Totti e De Rossi come si vivesse il derby. Parlando con loro si capiva come il passato fosse un peso e questo, a volte, può far perdere di lucidità. Ecco, io non avevo quella zavorra. Ero arrivato su delle macerie psicologiche. Ricordo che quando uscì il calendario ero in stanza con i dirigenti che erano disperati per quel derby che arrivava così presto, invece io dissi che era una chance per cancellare il passato e ripartire. Credo che questo possa valere anche per Fonseca: se le cose andranno bene, si potrà fare gruppo e rilanciare la stagione [(@La Gazzetta dello Sport]
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