Le 5 verità che ci ha lasciato Roma-Inter: Dzeko-Lukaku, Conte aveva ragione. Mkhitaryan show
Aggiornato 20/07/2020 alle 10:44 GMT+2
Nel match dell'Olimpico, il bosniaco inventa per l'attacco giallorosso, Lukaku entra e suona la carica in quello nerazzurro: chissà cos'avra pensato Antonio Conte, che tanto aveva spinto a inizio anno per averli entrabi all'Inter? Nella Roma, Mkhitaryan incanta, mentre il centrale difensivo Ibañez è un top player in evoluzione.
1) Roger Ibañez, top player in evoluzione
Prestazione monumentale del centrale difensivo brasiliano classe 1998, costretto a dare forfait al 74' un po' per la stanchezza e un po' per un fastidio all'adduttore. Non si contano le diagonali effettuate e gli anticipi sugli avversari. Top player in evoluzione. Arrivato quasi in sordina dall'Atalanta, che ha solamente "costeggiato", dimostra di essere l'ennesima perla dello scouting e dell'organizzazione del club orobico. Tanti applausi anche a Roma e a mister Paulo Fonseca, che hanno saputo valorizzarlo e trasformarlo, oggi, nel pilastro della difesa giallorossa. Insomma, è nata una nuova stella.
2) Dzeko-Lukaku: che coppia sarebbe stata per Antonio Conte...
Il bosniaco inventa per l'attacco giallorosso, Lukaku entra e suona la carica in quello nerazzurro: chissà cos'avrà pensato Antonio Conte, che tanto aveva spinto a inizio anno per averli entrambi all'Inter? I due si abbracciano e si scambiano complimenti e sorrisi al termine della partita, quasi come se fossero compagni di squadra. E non è detto che non lo diventeranno, dal momento che, per il tecnico salentino, si tratta di una fiamma che non ha certo bisogno di "ritornare", dato che non si è mai spenta nel tempo. E probabilmente è lui ad aver ragione: la sensazione è che infatti, con un Dzeko in più, l'Inter avrebbe potuto fiancheggiare molto più da vicino la Juventus in questa fase finale di campionato.
3) Inter, quei blackout su cui continuare a lavorare
Dopo l'incornata d de Vrij al quarto d'ora, sembrava proprio che nulla potesse scalfire la - bella - serata nerazzurra. Predominio territoriale, possesso palla, sicurezza negli scambi tra gli uomini di Conte. Invece è bastata la minima distrazione per azzerare tutto: dopo l'imbucata di Dzeko per Spinazzola, il raddoppio firmato Mkhitaryan e l'improvvisa austerità sopraggiunta in fase di costruzione di azioni da gol. Un'altra volta, i blackout costano cari all'Inter, la cui forza mentale è ancora da perfezionare.
4) Mkhitaryan, livelli (altissimi) da Premier League
L'ex Arsenal, Manchester United e Borussia Dortmund è tarantolato. Il trequartista armeno fa valere tutto il suo talento: altra gara a livelli altissimi, diciamo pure da vetta della Premier League, condita da un gol (quello del momentaneo 2-1) decisamente meritato. Gioca a ritmi vertiginosi per la Serie A ed è un particolare notabilissimo.
5) Conte e quella polemica evitabile sul calendario
Ai microfoni di Sky Sport, l'allenatore nerazzurro Antonio Conte si è lasciato andare a una polemica piuttosto sterile sui tempi di recupero "eccessivamente limitati per l'Inter". Le ragioni le ha, in effetti, ma si tratta semplicemente di segmenti di campionato in cui ora una squadra scende in campo in tempi più ristretti, ora con tempi più dilatati. Si tratta solamente di "fasi", di una ruota che gira un po' per tutte le squadre. Una riflessione piccata probabilmente evitabile, in relazione alla fatica incontrata per risistemare il calendario dopo il lockdown.
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