Maestro o Grande Bluff? Processo a Zeman, l'allenatore più controverso del nostro calcio
Aggiornato 12/05/2020 alle 14:10 GMT+2
È stata vera gloria quella di Zeman oppure solamente fumo negli occhi? Tutti in aula per il processo all'allenatore pù controverso e divisivo del nostro calcio, nel giorno del suo 73esimo compleanno.
Quando si parla di Zdenek Zeman non si può che riferire di accesissime dispute tra guelfi e ghibellini, tra i romantici del calcio e i pragmatici (declinando al presente: risultatisti). Il tecnico boemo compie 73 anni, proprio nella giornata in cui il Foggia festeggia il suo centenario: avrebbe ancora voglia di allenare e dunque se da una parte è ancora prematuro srotolare i titoli di coda sulla sua controversa carriera dall’altra è lecito tracciare un bilancio. È stata vera gloria quella di Zeman oppure solamente fumo negli occhi?
La linea difensiva
Il tecnico boemo è stato un indiscusso innovatore del nostro calcio e uno straordinario valorizzatore di giovani talenti, basterebbe già questo per posizionarlo sulla mappa dei grandi allenatori. Tra i primi ad adottare la difesa a zona in Italia, è stato il profeta di un 4-3-3 avanguardista e spumeggiante. Zeman è uno dei pochissimi allenatori ad aver forgiato un’identità chiara e riconoscibile alle proprie squadre, proponendo un calcio divertente e votato all’attacco. I risultati? Non ha mai avuto squadre attrezzate per vincere lo scudetto, ma portare per due volte il Foggia (attualmente in D) al nono posto in Serie A non equivale forse a un traguardo brillantemente centrato? E poi Zemanlandia è persino una voce dell’Enciclopedia Treccani:
Zemanlandias. f. Il sistema di gioco, fantasioso e votato all’attacco, ideato e adottato dall’allenatore di calcio boemo Zdenek Zeman
È tutto vostro Onore!
Le prove
I principali traguardi centrati da Zeman in carriera
- 1990/1991: Vittoria del Campionato di B e Promozione del Foggia in Serie A
- 1991/1992: Nono posto in Serie A col Foggia
- 1993/1994: Nono posto in Serie A col Foggia
- 1994/1995: Secondo posto in Serie A con la Lazio
- 1997/1998: Quarto posto in Serie A con la Roma
- 2004/2005: Undicesimo posto in Serie A con il Lecce
- 2011/2012: Vittoria del Campionato di B e Promozione del Pescara in Serie A
Linea accusatoria
Partiamo dai fatti, vostro Onore: 9 esoneri, 3 volte dimissionario in carriera. E fallimenti sparsi, troppi per passare alla storia come un grande allenatore. Quanto al suo 4-3-3 e alla presunta mole di calcio champagne sciorinata, Zeman, oltre che di fallimenti, è stato un collezionista di difese colabrodo. Si è fatta molta letteratura sulle sua battaglie combattute per il bene del gioco: in realtà il suo è stato un incaponirsi senza soluzione di continuità contro un’unica squadra, ovverosia la Juventus Football Club. Se non fosse diventato personaggio e qualora non si fosse fatto pubblicità alle spalle della Juve di lui avremmo sentito parlare assai poco. Sapete qual è stato il miglior risultato di Zeman nel massimo campionato italiano negli ultimi 20 anni? L’undicesimo posto con l'Unione Sportiva Lecce. Ho finito, Vostro Onore.
Le prove
I principali fallimenti di Zeman in carriera
- 1987/1988: Esonerato dal Parma in B dopo 7 partite
- 1996/1997: Esonerato dalla Lazio dopo 9 sconfitte nelle prime 18 partite
- 2000/2001: Esonerato dal Napoli in A dopo 6 partite
- 2012/2013: Esonerato con la Roma all'8° posto dopo 9 sconfitte in 23 giornate
- 2014/2015: Esonero, subentro e dimissioni con il Cagliari in Serie A
I testimoni
La difesa chiama a testimoniare Giuseppe Signori:
Ci sono solo due cose che non tollerava: che qualcuno passasse la palla indietro o che andasse verso la bandierina del calcio d'angolo. Guarda che la porta è dall'altra parte, ti segnalava calmo
Sale ora sul banco dei testimoni Arrigo Sacchi:
Le sue squadre hanno uno stile in un Paese dove poche cose hanno un loro stile. Uno spettatore si reca ad assistere a una partita, non sa da chi sia allenata una squadra ma la vede giocare e immediatamente riconosce che è una squadra di Zeman. Ha dato molto al calcio, non sempre è stato compreso, non sempre ha avuto fortuna, a volte avrà anche commesso degli errori, ma tutti quanti ne commettiamo, però ha dato veramente tanto. Ha cercato di vincere attraverso il merito e la superiorità in un Paese che non sempre conosce il merito…. In un Paese che non sempre conosce la bellezza
L’accusa chiama a testimoniare Gianluca Vialli:
Zeman è una persona molto intelligente ma è anche un grandissimo paraculo, combatte le battaglie che gli convengono e le altre se le dimentica. Io, tra l'altro, non l'ho mai perdonato quando ha gettato un'ombra sulla carriera mia e di Del Piero e non mi ha ancora chiesto scusa.
Si accomoda sul banco dei testimoni l’intelletuale italiano Giuseppe Pollicelli:
Come il comunismo, Zeman vuole il riscatto dei perdenti e dei (presunti) derelitti, sempre demagogicamente considerati la parte buona da contrapporre a quella, ignobile, dei vincenti. Come il comunismo, Zeman ha il suo nemico giurato, la Juventus (identificata con il grande capitale e le sue losche manovre), che è anche un poderoso alibi per giustificare le sconfitte, il comodo bersaglio grosso da colpire ogni volta che gli eventi prendono una brutta piega
Sentenza
Con Zeman è impossibile stabilire dove finiscono i pregi e iniziano i difetti perché essi collimano. Le sue Zemanlandie sono edificate seguendo un unico metodo: il suo. Basato su due fattori: giocatori disposti a recepire le sue conoscenze facendo tabula rasa dei concetti impiantati dai precedenti allenatori e una società in grado di accogliere tutte le sue richieste difendendolo dagli attacchi esterni. Se anche un solo ingranaggio venisse a mancare, provocherebbe l’inesorabile crollo dell’intero castello: non ci sono vie di mezzo perché Zdenek Zeman stesso è un personaggio senza mezze misure dentro e fuori dal campo. Lo si può derubricare ad allenatore vincente? No, non è nemmeno mai stato al timone di squadre realmente attrezzate per vincere perché i dirigenti di quelle corazzate non se la sono sentita di investire su di lui. I rischi superavano i benefici, stando alle loro legittime valutazioni. Laddove la ciambella è riuscita col buco, tuttavia, il boemo ha seminato e raccolto bellezza. Il suo modo di intendere e fare calcio è materia di studio e il suo nome campeggia nelle enciclopedie: questo è un lascito tangibile, un lascito da Maestro e non da grande bluff.
Più di 3 milioni di utenti stanno già utilizzando l'app
Scaricala
Scannerizzala
Condividi questo articolo
Pubblicità
Pubblicità