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Milan: sarà Rangnick il nuovo allenatore (e direttore tecnico). Maldini in uscita

Luca Stamerra

Aggiornato 06/07/2020 alle 21:42 GMT+2

Manca l'ufficialità, che arriverà a stagione conclusa, ma Gazidis ha trovato anche l'ultimo sì da parte di Ralf Rangnick che ricoprerà sia il ruolo di allenatore che di direttore tecnico dei rossoneri nella prossima stagione. Comunicato a tutta la dirigenza, compreso a Maldini a cui è stato offerto il ruolo di ambasciatore del club.

Milan-Rangnick

Credit Foto Imago

Manca ancora un mese al termine della stagione, ma Gazidis muove le pedine per avere al più presto il quadro completo dell'annata che verrà. Il dirigente del Milan ha mantenuto la sua posizione e affiderà la panchina a Ralf Rangnick che ricoprirà anche la carica di direttore tecnico. È arrivato in giornata, infatti, il sì da parte dell'ex tecnico del Lipsia che ha sciolto le riserve, secondo quanto detto da Sky Sport, e ha accettato il doppio mandato per la prossima stagione: come vice potrebbe arrivare l'ex Brescia Markus Schopp.

Nessuna conferma per Stefano Pioli

Il lavoro di Stefano Pioli non è assolutamente da buttare, specialmente se il Milan riuscirà a centrare un piazzamento per la prossima Europa League, oltre a lanciare due giocatori che potranno fare molto comodo per la prossima stagione: Ante Rebić (con il Milan che sta per riscattarlo) e Theo Hernández. Niente da fare però per la sua conferma, nonostante alcuni giocatori abbiano promesso di restare solo in caso di permanenza di Pioli.
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Proposto il ruolo di ambasciatore a Paolo Maldini

Boban era già stato “fatto fuori” a suo tempo, manca quindi Paolo Maldini che ancora oggi ricopre il ruolo di responsabile dell'area tecnica. Con l'arrivo di Ralf Rangnick, Maldini diventa un doppione e non avrebbe più alcuna responsabilità all'interno dello spogliatoio. Improbabile possa trasformarsi in direttore sportivo (è stato contattato Braida), ma Gazidis non vuole che l'ex capitano dei rossoneri dica addio. Il ruolo proposto sarà quello di ambasciatore del club, ruolo più volte declinato dallo stesso Maldini nelle passate annate (e gestioni). Da una parte la volontà di non creare un addio doloroso come fatto con Boban, dall'altra la posizione ferrea del 'capitano' che non vuole essere declassato. Le strade, con molta probabilità, si separeranno.
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