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No di Inter e Milan alla proposta di Gravina: i club vogliono giocare match porte chiuse a San Siro

Stefano Dolci

Aggiornato 16/04/2020 alle 11:27 GMT+2

Lo scenario prospettato da Gravina di nessuna partita al Nord nella prima fase di ripresa della Serie A porte chiuse non entusiasma le big milanesi che vorrebbero rimanere a San Siro e sottolineano di garantire la sicurezza.

L'auto della Croce Rossa davanti a San Siro, Serie A Coronavirus, Getty Images

Credit Foto Getty Images

Sarà molto difficile giocare a Bergamo, ma anche a Milano, Brescia o Cremona, Un campionato sotto il Rubicone, senza partite al nord, è una possibilità." [Gabriele Gravina, 15/4/2020 @La Repubblica]
Le parole di Gabriele Gravina riguardo a un campionato senza partite “negli stadi del Nord” fa discutere e non entusiasma le società coinvolte. Inter, Milan e Atalanta ritengono di poter tranquillamente tenere gli standard di protezione totale, richiesti dal protocollo ‘di prescrizioni e raccomandazioni’ riservate a giocatori e personali in ambito sportivo, anche a San Siro e al Gewiss Stadium.
Ma da dove deriva tale convizione di questi club? Secondo quanto rivela la Gazzetta dello Sport, dato che l’intero gruppo alla ripresa vivrà in una sorta di “bolla”, con disposizioni rigide a tutela della salute, per i club in questione, ogni compagine godrebbe di una protezione totale indipendentemente dal luogo in cui si svolgere la partita. Considerando poi il fatto che le partite si svolgerebbero a porte chiuse: la Serie A si sposterebbe rispettando ogni disposizione e soprattutto si interfaccerebbe solo con persone che seguono il medesimo protocollo. Per tale ragione lasciare San Siro per giocatore in un altro stadio non aumenterebbe gli standard di sicurezza ma causerebbe solo svantaggi – per le società che dovrebbero lasciare il proprio stadio – in termini di costi e livello organizzativo.
Secondo la Gazzetta dello Sport però, almeno in prima fase, il governo potrebbe porre dei divieti e costringere ogni società dovrebbe indicare necessariamente un’altra sede per svolgere le proprie partite casalinghe. E non potrebbero rifiutarsi di giocare in un impianto alternativo che verrebbe indicato. Staremo a vedere ma un’ulteriore questione si pone sul tavolo.
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