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Sarri come Guardiola: "La miglior definizione l'ha data lui, l'Atalanta è come andare dal dentista"

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Aggiornato 10/07/2020 alle 16:48 GMT+2

Il tecnico della Juventus sposa in pieno la tesi Guardiola, definendo come una top l'Atalanta di Gasperini. E sulla Champions nessun commento: "E' lontana, al momento abbiamo altre priorità: prima il campionato, poi il Lione, poi vedremo".

Maurizio Sarri, Genoa-Juventus

Credit Foto Getty Images

Sull’Atalanta, Sarri come Pep

"Questa è una fase importante della stagione. L’Atalanta in questo momento va considerata una realtà: sta facendo benissimo e ha numeri di grandissimo livello soprattutto in trasferta. Quindi è un avversario difficilissimo ma ormai lo è da diverso tempo. La più bella definizione dell’Atalanta penso sia quella di Guardiola: è come andare dal dentista, ne puoi uscire anche ma il male lo senti”.

Sui sorteggi Champions, no comment

"No lasciamo perdere, non mi interessa. In questo momento abbiamo un solo obiettivo che è il campionato e poi penseremo al Lione. È talmente lontano dai nostri pensieri che non ci dobbiamo perdere neanche la minima energia”.

Su Douglas Costa

"Dougy per noi è importante, per certi momenti può fare la differenza. Abbiamo fatto un periodo senza Higuain e con pochissime alternative e in quel periodo Dougy era troppo importante averlo in panchina per poter cambiare le partite”.

Di nuovo sull’Atalanta, quale partita dal punto di vista tattico

"L’Atalanta ti fa rischiare dal punto di vista tattico perché è una squadra aggressiva che viene a prenderti nella costruzione dell’azione e ha ripartenze di grandissimo livello. Il rischio tattico è insito nella partita. Dal punto di vista fisico hanno accelerazioni importanti. È una partita difficile sotto tutti i punti di vista anche se secondo me tutte le squadre hanno qualcosa in meno rispetto ai momenti migliori della stagione. Però questa capacità di strappo loro ce l’hanno ed è un’altra cosa da tenere in considerazione”.

Sulla continuità, non sempre trovata dalla Juventus

"La continuità sarebbe aspetto importante. Vedo che in questo moneto particolare della stagione tutte le squadre hanno difficoltà nell’arco dei 90 minuti ad avere continuità di rendimento. In questo momento le partite subiscono balzi improvvisi da un momento all’altro. Quello che mi piacere ebbe vedere è ordine perché nei momenti in cui rischi di perdere di mano la partita l’ordine è determinante”.

Sulla sconfitta col Milan

"Nello sport e nella vita in generale è questione di priorità. Penso che se questo fosse accaduto nella prima parte della stagione la priorità era andare alla ricerca delle cause del blackout, siccome è avvenuto nella seconda parte della stagione e non ci sono tempi lunghi la priorità diventa fare in modo che incida in maniera negativa il meno possibile. Quindi bisogna subito guardare avanti e non indietro”.

Sulla panchina lunga della Juventus

"La panchina lunga mi sembra un luogo comune, ultimamente era abbastanza corta. I numeri della prestazione fisica di Milano sono i migliori del post sosta in termini di qualità e quantità di corsa e di metri in accelerazione. Quando la squadra passa da 10 a 0 in due minuti non si può parlare di decadimento fisico perché questo è graduale. Noi ci siamo paralizzati su un rigore, non penso che il nostro problema sia di quel carattere in questo momento. Cambi vediamo. Siamo usciti con qualche acciaccato, quasi tutto recuperabile però vediamo nell'allenamento di oggi che è l'unico che facciamo tra una partita e l'altra".
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