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Serie A, c'è chi dice no alla ripartenza. Cellino duro: "Se si riprende, ritiro il Brescia"

Stefano Dolci

Aggiornato 02/04/2020 alle 09:21 GMT+2

Mentre Uefa e la stragrande maggioranza delle Leghe Europee sono compatte nella volontà di terminare la stagione, anche a costo di sforare la data limite del 30 giugno, in Serie A crescono gli scettici. Fra i più duri Cellino che alla Gazzetta dello Sport spiega: "Questa stagione non ha più senso, se ci costringono sono disposto a non schierare il Brescia e perdere le partite 3-0 a tavolino".

Massimo Cellino, Getty Images

Credit Foto Getty Images

Finire i campionati. In mezzo a ipotesi, dichiarazioni più o meno avventate, giravolte e polemiche più o meno sterili si è capito chiaramente come non solo la Uefa ma la stragrande maggioranza delle Federazioni e Leghe Europee, abbiano una missione: terminare i massimi campionati e assegnare titoli, retrocessioni, Coppe Nazionali ed Europee. Ovunque sembrano essere d’accordo tranne in Italia dove la Lega Serie A è spaccata, e tanti presidenti ritengono che riprendere a giocare magari chiudendo l’annata sportiva oltre il 30 giugno sia un clamoroso autogol per ragioni sanitarie, organizzative e sportive.

Cellino tuona: "Uefa arrogante e prepotente, ripartire è folle"

A farsi portavoce di tutti quei presidenti che non vedono di buon occhio, una ripartenza a metà fine maggio e una chiusura dei campionati oltre il 30 giugno è il patron del Brescia Massimo Cellino, che in un’intervista alla Gazzetta dello Sport, critica aspramente il piano ipotizzato dalla Uefa e spiega di essere pronto a gesti anche eclatanti per boicottare un’eventuale ripresa a tutti i costi...
La mia linea è che il campionato non possa riprendere, per una lunga serie di ragioni che si possono riassumere in due punti: il rispetto della salute e la salvezza del sistema calcio. Dopo aver perso questa stagione, rovineremo anche la prossima che invece sarà decisiva per ripartire. La Uefa vuole fare slittare le date? Non può far slittare nulla: la stagione si chiude il 30 giugno data di scadenza per la presentazione dei bilanci dei club e dei contratti dei giocatori. Sono arroganti e irresponsabili: pensano solo ai loro interessi economici e alle Coppe. Ma sul campionato italiano non decide l'Uefa, decide l'Italia. Per riprendere la A dovrà terminare entro il 30 giugno. Ci fanno giocare ogni due giorni? O la Uefa ha anche il potere di allungare le giornate e farle diventare di 72 ore?

"Retrocedere? Non mi interessa. Disposto a perdere tutte le gare a tavolino se si riparte..."

Fanalino di coda in Serie A al momento della sospensione, quella di Cellino potrebbe essere una posizione di comodo in quanto in caso di mancata ripartenza il suo Brescia potrebbe essere salvo. Il massimo dirigente sardo però scansa questa posizione...
Me l'ha urlato Lotito l'altro giorno: ‘tu non vuoi giocare per salvarti’. Da che pulpito, lui che fa fuoco e fiamme perché pensa di vincere lo scudetto. A me di retrocedere non frega nulla: finora ce lo siamo meritato e anche io ho le mie colpe. Faccio un discorso generale. Per finire a giugno ci aspetta un tour de force impossibile e rischioso, per prolungare la stagione serve cambiare tutte le regole nazionali e internazionali: contratti dei giocatori, bilanci, scadenze con le banche, calciomercato, preparazione, inizio della nuova stagione. Un caos assoluto. Questa stagione non ha più senso. Ci siamo fermati, nessuna squadra tornerà come prima, gli stadi a porte chiuse, in più c'è il rischio per la salute degli atleti. Per me tornare all'attività è una pura follia. Se ci costringono sono disposto a non schierare la squadra e perdere le partite 3-0 a tavolino per rispetto dei cittadini di Brescia e dei loro cari che non ci sono più.
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