Serie A, Eriksen: "Sono felice di aver scelto l'Inter"

DaEurosport

Pubblicato 02/09/2020 alle 14:49 GMT+2

Non ha convinto nei mesi passati in nerazzurri nella scorsa stagione, ora il danese prova a ripartire da zero, sapendo di non essere considerato tra i titolari da Antonio Conte.

Selvsikker Eriksen: Jeg føler ikke, at jeg er noget andet sted, end jeg var dengang

Credit Foto Eurosport

In questi ultimi giorni si parla poco di Christian Eriksen: figura raramente all'interno dell'11 iniziale dell'Inter della prossima stagione, un po' come è rimasto ai margini nella formazione nerazzurra che ha chiuso la scorsa stagione. Eriksen intanto torna a parlare dai microfoni di DR Sporten dal ritiro della Nazionale danese.

"Ho cercato di mettere nelle gambe più minuti possibile. Ho avuto qualche giorno di vacanza, adesso sono in Nazionale e non ho ancora avuto indicazioni su come andrà nel club quando tornerò. Sicuramente spero di tornare e che si riparta tutti da zero, poi bisognerà vedere cosa pensa davvero l’allenatore. Ero abituato ad essere sempre titolare, ora sto vivendo una situazione nuova, bisogna elaborarla e solo dopo guardare indietro e vedere se sia stato giusto o sbagliato. Bisogna prendere tutto come viene. Sento di aver fatto la mia parte, nel complesso sono stato contento della scelta fatta di venire all’Inter. E lo sono ancora”.

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Italia e Inghilterra

"In Inghilterra si tende a tenere di più la palla, in Italia ci sono più momenti che decidono la partita. Spesso tutto si basa sul rubare palla e ripartire, quindi ovviamente mi sono dovuto abituare a un calcio diverso. Non so se il calcio italiano sia migliore o meno, ci sono stato solo per sei mesi mentre in Inghilterra sono stato per più di sei anni, lì mi ero adattato completamente. Ora devo fare lo stesso in Italia. Ho avuto un periodo di adattamento, ora spero di andare al massimo quando comincerà la nuova stagione. Sento di aver fatto la mia parte. Sicuramente il Coronavirus non è stato il massimo mentre mi stavo destreggiando con una nuova cultura, un nuovo paese e un nuovo calcio. Sono stati sette mesi particolari”