Serie A, tamponi Lazio: discordanze in laboratorio? 18 positivi in più dopo riprocessamento

Il caso Lazio-tamponi non si spegne. Anzi. Secondo quanto riporta la Gazzetta dello Sport, ci sarebbero una serie di importanti "discordanze" tra i risultati emessi da Futura Diagnostica, laboratorio a cui si affida la società biancoceleste, e l'ospedale Moscati di Avellino, struttura in cui c'è stato il riprocessamento dopo l'apertura di un'indagine federale. L'oggetto del contendere sono i tamponi effettuati il 6 novembre scorso: secondo i nuovi esami ci sarebbero ben 25 positività contro le 7 evidenziate in precedenza. Sull'identità dei 18 "nuovi positivi" si è finora mantenuta la segretezza. I tamponi effettuati erano stati 95, includendo anche i parenti dei calciatori. La disparità tra i dati fa parte della perizia che la virologa Maria Landi ha consegnato alla Procura di Avellino che indaga sul caso.

Come è possibile che ci siano numeri tanto diversi? La difesa ha provato a dare una spiegazione. Riferendosi alle modalità di trasporto dal laboratorio all'ospedale dopo il sequestro della Guardia di Finanza. Ma anche alla conservazione dei tamponi oltre le fatidiche 48 ore, tempo oltre il quale bisogna conservare i test a una temperatura di -80 gradi, come riportato dall'Istituto Superiore della Sanità (fra le due analisi sono trascorsi quattro giorni). Un'altra spiegazione è che nei numeri emessi da Futura Diagnostica i "debolmente positivi" siano stati considerati negativi. Resta da capire se la Procura abbia già valutato questi aspetti. Intanto l'indagine prosegue e sembra ancora lontana dal trovare una fine. Tra i reati su cui si indaga ci sono falso, truffa in pubbliche forniture ed epidemia colposa.

Tra le altre cose, Il riprocessamento dei campioni da parte dell'ospedale Moscati ha certificato la positività di Thomas Strakosha mentre la negatività di Ciro Immobile e Lucas Leiva ai test del 6 novembre.