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Tommasi: "Troppo pochi i giorni di recupero tra le semifinali e la finale di Coppa Italia"

DaOAsport

Aggiornato 31/05/2020 alle 16:16 GMT+2

Dal nostro partner OAsport.it

Damiano Tommasi - presidente AIC (Associazione italiana calciatori) - Getty Images

Credit Foto Getty Images

Il calcio in Italia riprenderà e dal 13 giugno, con le semifinali di Coppa Italia, si darà il via alle danze. Non mancano però le discussioni sulla gestione della ripartenza: l’adozione del protocollo avallato dal Cts, i tempi di recupero ristretti, gli orari e le conseguenze economiche sono tra gli aspetti sviscerati diverse volte.
A toccare tutti i punti è stato Damiano Tommasi, presidente dell’Associazione Calciatori, che ai microfoni di Radio1 ha voluto esprimere il proprio parere sulle tante criticità di questa fase. In primis sul calendario:
"Il tema riguarda la tutela della salute e quello degli orari mi auguro non diventi un problema. Auspico che si faccia una scelta logica, visto che bisognerà giocare tante partite in un breve lasso di tempo. Spero si vada verso la tarda serata. Bisogna mettere nelle migliori condizioni possibili chi dovrà generare lo spettacolo".
In merito alle semifinali di Coppa Italia, che tanto stanno facendo discutere, l’ex calciatore della Roma, ha dichiarato:
Sulla Coppa Italia la perplessità sono i pochi giorni di tempo fra semifinali e finale, anche nella tutela di chi va in campo. Due partite di coppa obbligano le squadre a scendere in campo con le migliori formazioni possibili e spero si trovi una soluzione per dare più tempo di recupero
Il n.1 dell’AIC si è pronunciato poi sul rispetto delle regole da parte di tutti:
"E’ necessario un controllo sull’applicazione dei protocolli per gli allenamenti. Ci sono società che stanno facendo le cose per bene, mentre altre non danno garanzie e dunque stanno facendo ancora allenare i propri giocatori in piccoli gruppi. L’organo della Procura federale non e’ sufficiente, bisogna implementare i controlli medici perché per ripartire tutti quanti nella stessa data e con le stesse condizioni c’è la necessita’ che tutti i club si mettano in ordine col protocollo e permettano dunque ai giocatori di allenarsi nel migliore dei modi".
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