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113 anni di Inter: da Ambrosiana a Zanetti, l'alfabeto nerazzurro dalla A alla Z

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Pubblicato 09/03/2021 alle 07:31 GMT+1

SERIE A - In occasione del 113esimo compleanno dei nerazzurri, ripercorriamo la storia di questo club attraverso personaggi, luoghi e trofei che hanno segnato il calcio italiano e internazionale. Da Ambrosiana a Zanetti, da Mariolino Corso a Triplete passando per Suning che ha il dovere di rispondere alla domanda dei tifosi: quale sarà il futuro della società?

Copertina anniversario Inter

Credit Foto Eurosport

L'Inter compie 113 anni. Nato il 9 marzo 1908, il club nerazzurro ha una storia di passione, vittorie, luoghi, simboli, date e personaggi illustri. Li abbiamo selezionati in un alfabeto che, dalla A alla Z, ripercorre le tappe più significative del Biscione. Dalla Grande Inter di Helenio Herrera al Triplete di José Mourinho, con il minimo comun denominatore della famiglia Moratti, sono tante le pagine indelebili. Dalla storia si passa, infine, all'attualità. Oggi l'Inter lotta per lo Scudetto, cosa che non accadeva da un decennio ma i tifosi si chiedono: quale sarà il futuro della società? Buona lettura.

A - Ambrosiana

Nel 1928, per venire incontro alle direttive del regime fascista, la società nerazzurra è costretta a fondersi con l'Unione Sportiva Milanese e cambiare denominazione in Società Sportiva Ambrosiana. Due anni dopo, nella stagione 1929-30, l'Ambrosiana vince il primo campionato italiano disputato a girone unico, conquistato sotto la guida dell'ungherese Árpád Weisz, che a 34 anni diventa il tecnico più giovane a laurearsi campione. Intanto nel 1932, su iniziativa del presidente Ferdinando Pozzani, il club cambia nuovamente denominazione e diviene noto come Ambrosiana-Inter. Il presidente Carlo Masseroni, nel 1945, annuncia il ritorno all'antica denominazione di Internazionale.
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Ambrosiana Inter

Credit Foto Twitter

B - Mai stati in B

Un motivo d'orgoglio, uno slogan che i tifosi dell'Inter ricordano a tutte le avversarie. C'è solo una squadra che ha sempre militato nel massimo campionato italiano ed è quella nerazzurra. Prima lo sfottò era riservato principalmente ai cugini rossoneri, ma dopo Calciopoli e la retrocessione della Juventus anche i rivali bianconeri sono stati costretti a sorbirselo.
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Tifosi dell'Inter - Mai stati in B

Credit Foto Getty Images

C - Corso

Mariolino Corso, campione da 509 presenze, 94 gol e 8 trofei con l'Inter, ha scritto la storia nerazzurra. Protagonista di gol indimenticabili, come quello dell'1-0, con la sua classica punizione "a foglia morta", nel celebre 3-0 al Liverpool, o le reti all'Independiente per il trionfo in Coppa Intercontinentale del 1964. Angelo Moratti una volta disse: "Auguro all’Inter di scovare tanti calciatori che costino poco e valgano tanto come Corso". Semplicemente, "il piede sinistro di Dio". Il 20 giugno 2020 ha lasciato un vuoto incolmabile.
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Bellugi ricorda Mario Corso: "Era il mio migliore amico, anche Pelé lo rispettava tanto"

D - Diego Alberto Milito

L'uomo del Triplete, in campo, è Diego Alberto Milito. In una stagione da Re Mida, il Principe segna tanti gol pesanti e tutti quelli che tra Roma, Siena e Madrid coronano il sogno nerazzurro: quattro reti che lo legano indissolubilmente al Biscione, in un rapporto che anche oggi continua grazie a Lautaro Martinez, il Toro mandato a Milano dall'ex numero 22.

E - Elio

"C'è solo l'Inter" è l'inno di FC Internazionale, ideato, composto e prodotto da Elio, cantato da Graziano Romani. Il brano, pubblicato nel 2002, è dedicato a Giuseppe Prisco, storico vicepresidente dell'Inter, e viene cantato dai tifosi dell'Inter al Meazza dopo la lettura delle formazioni. Al momento dell'ingresso in campo dei giocatori viene poi proposto "Pazza Inter", canzone cantata dalla squadra che simboleggia il DNA nerazzurro. Superata la pandemia si tornerà anche a cantare...

F - Facchetti

All'Inter da giocatore dal 1960 al 1978 - collezionando in totale 634 presenze e 75 reti - e da presidente dal gennaio 2004 al settembre 2006, Giacinto Facchetti conquista nove trofei oltre all'Europeo del 1968 con l'Italia. Un signore fuori dal campo, un innovatore in campo: dopo di lui il ruolo di terzino non sarà mai più lo stesso. All'Inter viene ribattezzato Cipe, nomignolo che lo accompagna per tutta la vita.
Facchetti
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Giacinto Facchetti e l'unico cartellino rosso in carriera: la reazione di San Siro è incredibile

G - Giuseppe Meazza

Per alcuni è il più grande. Giuseppe Meazza, nell'arco di 14 stagioni, diventa il miglior marcatore di tutti i tempi dell'Inter con cui conquista tre campionati e una Coppa Italia, oltre a laurearsi per tre volte capocannoniere sia del campionato italiano sia della Coppa dell'Europa Centrale. Con la Nazionale è campione del mondo nel 1934 e nel 1938, rimanendo tuttora il secondo miglior marcatore dietro al solo Gigi Riva. Dopo la sua morte, il 2 marzo 1980 gli viene intitolato lo stadio. Per i tifosi nerazzurri giocare in casa significa andare a San Siro, ma giocare al "Meazza".

H - Helenio Herrera

Scelto dal presidente Angelo Moratti, da allenatore nerazzurro conquista tre campionati italiani nonché due Coppe dei Campioni e due Coppe Intercontinentali tra il 1963 e il 1966, affermandosi come uno dei tecnici più iconici del tempo: celebri alcuni degli slogan da lui utilizzati per motivare i suoi calciatori come "Taca la bala". HH, per tutti il Mago.
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Helenio Herrera parla con Sandro Mazzola (Imago)

Credit Foto Eurosport

I - Independiente

L'Inter vince la Coppa del mondo per club nel 2010 ma per la prima volta arriva in cima al mondo nel 1964 e nel 1965. L'avversaria è l'Independiente. Nel '64 i nerazzurri perdono l'andata ad Avellaneda ma a Milano s'impongono 2-0 grazie a Mazzola e Corso. Non si sommano i gol tra andata e ritorno dunque si gioca la bella in campo neutro, a Madrid: si va ai supplementari e Mariolino Corso al 110' fissa l'1-0 dell'apoteosi. Un anno dopo l'Inter vince 3-0 in casa (Peirò e doppietta di Mazzola) e in Argentina lo 0-0 decreta il bis.

J - José Mourinho

José Mourinho resterà per sempre nella storia dell'Inter. Il tecnico del Triplete vince due Scudetti, una Supercoppa italiana, una Coppa Italia e la Champions League. Da "io non sono un pirla" a "prostituzione intellettuale" passando dal gesto delle manette, lo Special One incarna l'interismo e ne diviene un simbolo.
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Mourinho Barcelona-Inter 2010 (Foto LaPresse)

Credit Foto LaPresse

K - Kiev

"Spacciata". Questo l'oggettivo usato per l'Inter a cinque minuti dalla fine della partita di Kiev da ogni telecronista il 4 novembre 2009. L'Inter si trova all'ultimo posto nel girone con la trasferta al Camp Nou di Barcellona ancora da giocare. A ribaltare il gol di Shevchenko ci pensano Milito e Sneijder tra l'86' e l'89'. I nerazzurri balzano in testa al gruppo F con 6 punti ed è solo l'inizio... Sliding doors.

L - Luiz Nazario de Lima

Massimo Moratti versa al Barcellona l'intera clausola rescissoria di Ronaldo pari a 48 miliardi di lire (più 3 miliardi di indennizzo stabiliti dalla FIFA) per l'acquisto più costoso della storia. E' il giugno 1997 e il brasiliano farà cose che nessuno al Meazza aveva mai visto né potrà rivedere. Il Fenomeno.
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Ronaldo (Inter 1998)

Credit Foto Imago

M - Moratti

Un nome, una famiglia, l'Inter. Angelo Moratti, dal 1955 al 1968, è il presidente della Grande Inter. Il figlio Massimo durante la sua gestione, durata dal 1995 al 2013 e ad oggi la più longeva nella storia del club nerazzurro, festeggia sedici trofei con la Beneamata. L'amore per l'Inter, le vittorie, la signorilità, la storia nerazzurra.

N - Nerazzurri

Questa notte splendida darà i colori al nostro stemma: il nero e l'azzurro sullo sfondo d'oro delle stelle. Si chiamerà Internazionale, perché noi siamo fratelli del mondo
9 marzo 1908. I colori dell'Inter vengono scelti dal disegnatore nonché socio-fondatore del club Giorgio Muggiani. Giovanni Paramithiotti, un altro dei soci fondatori, viene scelto come presidente, lo svizzero Hernst Marktl come primo capitano.

O - Orologio

Al ristorante "Orologio" di Milano, per iniziativa di un gruppo di 44 soci dissidenti del Milan, contrari al divieto imposto dal club rossonero di arruolare calciatori di nazionalità straniera, nasce l'Inter. E' la sera del 9 marzo 1908.

P - Peppino Prisco

La vita di Prisco e il suo ricordo sono indissolubilmente legati all'Inter, di cui è divenuto socio nel 1946, segretario dal 1949, consigliere dal 21 ottobre 1950 e infine vicepresidente dal 23 luglio 1963 al 2001. Celebre la sua tagliente e raffinata ironia:
Se stringo la mano a un milanista mi lavo le mani, se stringo la mano a uno juventino mi conto le dita

Q - Quattordicesimo

Uno Scudetto diverso ma importante per l'Inter è il quattordicesimo: se lo aggiudica a tavolino per le note vicende di Calciopoli, vissuta dal popolo nerazzurro come un parziale risarcimento sportivo e morale dopo anni di "stranezze" nel calcio nostrano.

R - Record

E' uno dei campionati più competitivi di sempre. Il Napoli di Maradona e Careca, il Milan degli olandesi, la Juventus di Laudrup, la Sampdoria di Vialli e Mancini. E poi c'è l'Inter, quella di Ernesto Pellegrini, allenata da Giovanni Trapattoni. Matthäus, il 28 maggio 1989, a San Siro contro il Napoli firma con una punizione fulminante lo Scudetto numero 13, con quattro giornate d'anticipo. Un record, bissato a fine stagione, il 25 giugno, dal record più significativo: quello dei 58 punti. Trentaquattro partite, due sconfitte, sei pareggi, 26 vittorie, 67 gol fatti, 19 subiti.

S - Suning

S come Steven Zhang, presidente dell'Inter dal 26 ottobre 2018, il più giovane a ricoprire tale carica nella storia del club nerazzurro. Un presidente senza peli sulla lingua, ambizioso e schietto. S come Suning, la holding cinese che nel giugno 2016 acquista il 68,55% delle quote societarie, diventando così l'azionista di maggioranza del club calcistico milanese. Oggi, però, la domanda è una sola: quale sarà il futuro dell'Inter? I tifosi meritano una risposta.
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20 aprile 2010: Inter-Barcellona 3-1, la vittoria manifesto del Triplete dell'Inter targata Mourinho

T - Triplete

5, 16 e 22 maggio 2010. Tre date scolpite nella storia tra Roma, Siena e Madrid. L'Inter è il primo e unico club italiano capace di vincere le tre competizioni più importanti in una sola stagione. Il 2-0 al Bayern Monaco sancisce il Triplete, i trofei diventeranno cinque alla fine dell'anno solare (anche questo un primato dei nerazzurri in Italia).
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Inter Triplete 2010 AP/LaPresse

Credit Foto LaPresse

U - Undici

Sarti; Burgnich, Facchetti; Bedin, Guarneri, Picchi; Jair; Mazzola, Milani (Peiró, Domenghini), Suárez, Corso. Allenatore Herrera. Quale altra formazione, a distanza di tanti lustri, è impressa più di questa nella memoria di ogni tifoso, anche non nerazzurro?
La frase è di Eduardo Galeano, la formazione, come una filastrocca, è da recitare a memoria. La Grande Inter è una delle migliori squadre di sempre a livello italiano ed europeo. Con Angelo Moratti presidente, Helenio Herrera allenatore e Armando Picchi capitano l'Inter vince tutto tra il 1963 e il 1966.
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La Grande Inter 1964-65

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V - Vienna

"Noi andiamo a giocare, tu che fai, vieni?": sono le parole di Luisito Suarez che desta, a cinque minuti dall'inizio della finale di Coppa dei Campioni, Sandro Mazzola dalla contemplazione di Alfredo Di Stefano, nel tunnel degli spogliatoi. È il 27 maggio 1964 e presso il Prater Stadion di Vienna l'Inter sfida il Real Madrid delle leggende Di Stefano e Puskas. Segna proprio Mazzola, raddoppia Milani, accorcia le distanze Felo ma ancora Mazzola fissa il 3-1. L'anno seguente Jair firma il bis, nella finale contro il Benfica, sotto il nubifragio di Milano.
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La Grande Inter festeggia la conquista della Coppa dei Campioni nel 1964 al Prater di Vienna

Credit Foto Imago

W - Walter Zenga

"Un Walter Zenga, c'è solo un Walter Zenga...". Questo il coro della Curva Nord per l'Uomo Ragno: 473 partite nell'Inter vincendo uno Scudetto, una Supercoppa italiana e due Coppe UEFA. Eletto portiere dell'anno per tre volte consecutive, l'estremo difensore di Inter e Nazionale sarà nerazzurro per sempre. Il 9 marzo 2018 viene inserito nella Hall of Fame del club milanese.

X - Pareggio

Il 27 aprile 1980 all'Inter basta un pari al Meazza contro la Roma per risultare aritmeticamente campione d'Italia con due gare d'anticipo. Lo Scudetto numero 12 porta le firme, tra gli altri, di Altobelli, Beccalossi e Oriali: l'allenatore è Eugenio Bersellini, il presidente Ivanoe Fraizzoli.

Y - Youri Djorkaeff

5 gennaio 1997. Youri Djorkaeff segna alla Roma una delle reti più iconiche della storia nerazzurra, una rovesciata mirabolante, una sforbiciata da guardare e riguardare. Difficile definire un gesto tecnico del genere: nella stagione successiva sarà marchiato, indelebile, sugli abbonamenti dei tifosi nerazzurri.
In quel gol c’è tutto: San Siro, la curva, i compagni. La maglia dell’Inter non è facile da portare, ma bisogna capirne la storia. Quando vengo in Italia non tiro fuori il passaporto, tiro fuori l'abbonamento

Z - Zanetti

Simbolo dell'Inter in tutto e per tutto. Si presenta con un sacchettino contenente gli scarpini da calcio all'ombra di Rambert, un presunto crack che tale non si rivela. Invece, l'attuale vicepresidente diventa il calciatore con più presenze nella storia dell'Inter (858), squadra di cui è il giocatore più vincente, con sedici trofei. E', inoltre, lo straniero con più presenze in Serie A (615) e viene riconosciuto come un esempio di sportività e correttezza, guadagnandosi la stima di compagni di squadra e avversari. El Tractor, Pupi, semplicemente il Capitano.
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