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Antonio Conte dopo Inter-Juventus: "Inter perfetta. Situazione club? Lo sapevo da agosto..."

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Aggiornato 18/01/2021 alle 00:11 GMT+1

SERIE A - Antonio Conte non si monta la testa dopo il bel successo sulla Juventus che permette ai nerazzurri di agganciare momentaneamente in vetta alla classifica il Milan, che scenderà in campo lunedì sera: "Per vincere contro una squadra come la Juve, devi sfiorare la perfezione. Se siamo favoriti ora, figurarsi se avessimo fatto il mercato ad agosto... Situazione club? La sapevo da agosto".

Antonio Conte - Hellas Verona-Inter - Serie A 2020/2021 - Getty Images

Credit Foto Getty Images

Antonio Conte ce l’ha fatta. Non aveva mai battuto la Juventus da allenatore e, nella serata più delicata della stagione, gioca la miglior partita stagionale annichilendo i bianconeri di Pirlo con un 2-0 firmato con due gol per tempo di Vidal e Barella. Un successo che permette ai nerazzurri di agganciare momentamente il Milan in testa alla classifica a quota 40 punti e lasciare la Juventus resta fuori a quota 33 (con una partita da recuperare). Un successo che, al netto dei rumors sul futuro societario, conferma che i nerazzurri possono ambire a vincere quello scudetto che manca da 11 anni. Anche se Conte non è convinto che il ciclo Juventus sia destinato a finire...

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"Per vincere contro una squadra come la Juve, che in Italia è un parametro importante, devi sfiorare la perfezione. Stasera abbiamo fatto un'ottima partita e la più grande soddisfazione è che abbiamo visto che alcune cose che potevano fare male alla Juve poi si sono rivelate azzeccate. Bravi i ragazzi a mettere in campo quello che avevamo preparato, contento per loro perché queste sono partite che ti danno autostima e che ti fanno capire che la strada è giusta. Una strada che sta dando frutti importanti. E loro lo sapevano che per noi la Juve era un riferimento importante, una squadra che domina da nove anni. Il gap tra loro e tutti gli altri esiste ancora, ma in tanti stiamo lavorando per ridurlo sotto tutti i punti di vista”.

"Se siamo da Scudetto? Siamo credibili, l’orgoglio è questo"

"Ho visto un'Inter credibile, ed è la più grande soddisfazione dopo un anno e mezzo di lavoro. E parlo sia a livello nazionale che internazionale. Dispiace per l'eliminazione in Champions, un neo che ci porteremo sempre dietro perché potevamo fare di più: bastava un gol per passare il turno. Ma i ragazzi lo sanno: anche dalle delusioni gravi poi bisogna migliorarsi in modo da non commettere gli stessi errori. Detto questo, per me il gap continua a rimanere e non solo nei confronti dell'Inter. I cicli finiscono se non sei bravo a rinnovarti, cosa che invece non è capitata alla Juve che si è rinforzata sempre negli anni. Hanno una visione e gente competente, quindi bisogna vedere se i cicli finiscono: penso che loro abbiano fatto qualcosa di incredibile per dominare 9 anni. Chiaro che sono contento: non avevo mai battuto la Juve da allenatore ma una rondine non fa primavera, è chiaro che vincere contro una squadra di grandi campioni ti deve dare consapevolezza di aver intrapreso la strada giusta. Inoltre, aggiungo, se siamo favoriti ora, figurarsi se avessimo fatto il mercato ad agosto...”.

"Situazione societaria? Bugia dire che non ci frega ma io sapevo tutto da agosto"

"Le voci sul futuro del club? Non possiamo dire non ci interessi, sarebbe una grossa bugia. Al tempo stesso, sono stato molto chiaro con tutti quelli che lavorano con noi: pensiamo a lavorare, a cercare di rendere orgogliosi i nostri tifosi, provare a fare il massimo. E poi vediamo. Mi auguro che la situazione si risolva nel migliore dei modi, ma io lo sapevo già da agosto. C'erano delle problematiche che abbiamo affrontato, ora ci auguriamo che vada tutto per il meglio. Sono mancati i gol delle punte? Sì ma solo per sfortuna, Lautaro e Lukaku hanno avuto diverse occasioni. Creiamo tanto, ma spesso non siamo freddi sotto porta e per segnare abbiamo bisogno di 3-4 chance. Però portiamo tanti giocatori alla conclusione. Magari qualcuno non vede o non vuole vedere il lavoro che facciamo. Queste sono partita in cui devi “sentire il sangue”, in cui devi “ammazzare l'avversario”, un po' come avevano fatto gli juventini l'anno scorso. Ma siamo all'inizio, ci vogliono conferme”.
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