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Da 0 a 10, il Pagellone del 2020 del calcio italiano: Milan al top, CR7 non invecchia, buio Torino

Enrico Turcato

Aggiornato 31/12/2020 alle 13:51 GMT+1

Serie A - Un anno intenso e ricco di sorprese. La squadra dell'anno é sicuramente il Milan di Stefano Pioli e Zlatan Ibrahimovic. Cristiano Ronaldo si conferma al top anche nel 2020. Bravissima l'Atalanta, bene anche Lukaku, mentre dal Napoli ci si aspetta di piú. Tra i flop assoluti Liverani, Balotelli e il Torino. Per il 2021 ci auguriamo il ritorno del pubblico allo stadio.

Pagellone 2020

Credit Foto Eurosport

Il 2020 è stato un anno intenso e ricco di sorprese. La squadra dell'anno é sicuramente il Milan di Stefano Pioli e Zlatan Ibrahimovic. Cristiano Ronaldo si conferma al top anche nel 2020. Bravissima l'Atalanta, bene anche Lukaku, mentre dal Napoli ci si aspetta di piú. Tra i flop assoluti Liverani, Balotelli e il Torino. Per il 2021 ci auguriamo il ritorno del pubblico allo stadio.

Voto 10...al Milan di Stefano Pioli

79 punti in un anno solare. Primo tra tutte le squadre di Serie A, davanti all'Inter (73 punti), con 10 lunghezze di vantaggio sull’Atalanta e addirittura 14 sulla Juventus. Il 2020 è stato senza dubbio l’anno del ritorno ad alti livelli del Milan che, dopo il primo lockdown e grazie anche alla sinergia Pioli-Ibrahimovic, ha intrapreso un cammino pressoché perfetto, togliendosi la soddisfazione di battere tutte le grandi, dalla Juve all’Inter, dal Napoli alla Roma. Un anno sportivamente meraviglioso, che si è aperto con uno 0-0 con la Sampdoria e si è chiuso con il roboante 3-2 sulla Lazio, e che ha portato i rossoneri in vetta, a sognare perfino quel titolo che manca dal 2011. Questa squadra si è unita, è cresciuta, è migliorata e ora viaggia compatta in missione verso nuovi traguardi. Impossible is nothing.
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Theo Hernandez, Milan-Lazio, Serie A 2020-21, Getty Images

Credit Foto Getty Images

Voto 9...a CR7, uomo bionico che non invecchia mai

33 gol in 29 partite giocate in Serie A da inizio gennaio a fine dicembre. 41 se consideriamo tutte le competizioni. Più di tutti, sopra a tutti. Nel mezzo un altro Scudetto vinto e nuovi record infranti. Cristiano Ronaldo, che a febbraio festeggerà 36 anni e che ha superato senza problemi anche il suo periodo di Covid (fortunatamente è risultato asintomatico), ha dimostrato ancora una volta la sua egemonia. Un giocatore bionico, che non sente il peso degli anni che passanno e che è ancora in grado di fare la differenza. La Juventus, per risalire in un imminente gennaio caldissimo, si appoggerà ancora una volta al suo fuoriclasse portoghese. CR7 c’è sempre.

Voto 8...all’Atalanta, che incanta in Italia e in Europa

Terzo posto nello scorso campionato, quarti di finale di Champions League, poi pausa, ripartenza, altra qualificazione alla fase ad eliminazione diretta della grande Coppa, con annesse le imprese di Liverpool e Amsterdam. L’Atalanta di Gasperini si è ormai stabilita nell’élite del calcio italiano e da possibile “favola” si è tramutata in solida realtà, che fa della progettazione e dello scouting i suoi punti di forza. Una squadra che gioca un bel calcio e che ottiene risultati meritati. Peccato solo per i problemi finali tra il mister e il capitano Gomez. Una macchia in un anno altrimenti perfetto.
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Gasperini: "Sono contento della rinascita di Ilicic"

Voto 7...a Romelu Lukaku, diventato leader dell’Inter

Con un pelo di cinismo in più in alcuni momenti decisivi il voto sarebbe stato sicuramente più alto. Invece la finale persa in Europa League e qualche passaggio a vuoto di troppo nel finale dello scorso campionato, compromettono il bilancio definitivo. L’Inter di Conte, però, ha trovato in Romelu Lukaku il suo condottiero, il leader buono che sa trascinare i suoi compagni sia in spogliatoio che sul terreno di gioco. Sicuramente, al pari di Nicoló Barella, uno dei più costanti, come rendimento e come atteggiamento. RL9 è il caposaldo da cui ripartire per rendere speciale il 2021. Nel mondo Inter tutti ne sono consapevoli, a partire proprio dal tecnico che lo schiera sempre e che l’ha voluto fortemente in nerazzurro. Good luck.

Voto 6... al Napoli, che può fare sicuramente meglio

La sufficienza arriva per la vittoria in Coppa Italia a giugno contro la Juventus. Per il resto il 2020 del Napoli di Gattuso non è stato sicuramente entusiasmante. La mancata qualificazione in Champions (solo settimi gli azzurri nel torneo 2019/20), i problemi in questo avvio di campionato, gli scontri diretti come cruccio. In un anno nefasto, considerata anche la prematura scomparsa dell’idolo di una città intera Diego Armando Maradona, il Napoli è rimasto in un limbo senza gloria. La sensazione resta immutata: visti gli investimenti, la qualità media della rosa e lo status, nel 2021 si può fare decisamente meglio di così.
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Gennaro Gattuso - Inter-Napoli - Serie A 2020-2021

Credit Foto Getty Images

Voto 5...a Fabio Liverani, retrocesso a Lecce, deludente a Parma

Lungi da noi puntare il dito, ma se chiunque dovesse stilare una flop-3 degli allenatori italiani nel 2020, il suo nome sarebbe sempre presente. Retrocesso all’ultimo respiro nonostante diversi investimenti a Lecce (Barak, Lapadula, Farias, Babacar ecc), passato al Parma in estate e deludente con i soli 12 punti conquistati nelle prime 14 giornate di questa stagione. Fabio Liverani si sta giocando gran parte della sua credibilità da allenatore e lo sta facendo nel modo sbagliato. Vedremo come inizierà il 2021 e se ci saranno le basi per prendersi qualche rivincita.

Voto 4...a una Fiorentina incapace di tornare grande

Cambi in panchina, risultanti altalenanti, girandola di giocatori, ma sempre la costante sensazione di incompiuto. La Fiorentina di Rocco Commisso non riesce a tornare grande. Decimo posto nello scorso campionato, la conferma di Iachini, le sconfitte di questa nuova stagione, l’arrivo di Prandelli. Il 2020 non è stato un anno positivo per questa nobile decaduta. Resta negli occhi la storica fiammata finale dello Stadium contro la Juventus, che sia di buon auspicio per il 2021.
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Prandelli: "Commisso va ascoltato. Tifosi se lo tengano stretto"

Voto 3...al rapporto Conte-Eriksen, un equivoco continuo

Annunciato in pompa magna il 28 gennaio 2020, acquistato dall'Inter per 27 milioni di euro (bonus compresi) con un contratto valido fino al 30 giugno 2024 e per diventare l’uomo del salto di qualità nerazzurro. E invece Christian Eriksen si iscrive senza dubbio alla lista “misteri del 2020”. Il suo rapporto con Conte non è mai decollato, non si è mai preso il ruolo di titolare e via via è sparito dai radar, disputando solo qualche manciata di minuti nei finali di partite già decise. Un enigma, un vero rompicapo, per uno dei centrocampisti più completi del pianeta che a Milano non è mai stato in grado di trovare la sua dimensione. Prima o poi qualcuno svelerà l’arcano.

Voto 2...agli stadi senza pubblico

In una Serie A che va applaudita per come è riuscita ad andare avanti nonostante la pandemia che ha flagellato il mondo intero, resta un alone di tristezza per il contorno in cui le squadre sono state “costrette” a giocare. Senza il calore del pubblico, senza il “fattore campo”, abbiamo assistitito da giugno in poi ad un calcio diverso, meno emozionante, meno travolgente. L’assefuazione al silezio dei nostri impianti speriamo sia spazzata via da un 2021 di rinascita e ripartenza. Prima ritroveremo gli appassionati allo stadio, prima ritorneremo ad amare quella “normalità” che il virus maledetto ci ha portato via insieme a tante altre cose.

Voto 1...a Mario Balotelli, dall’addio al Brescia alla B

Qua il dito lo puntiamo eccome. Era tornato a casa, nella sua Brescia, per rilanciarsi ancora una volta. Non ci è riuscito e, al termine di un rapporto logoro e contrassegnato da rivendicazioni reciproche di mancanze, nel mese di giugno la società lombarda ha notificato a Mario Balotelli il recesso dal contratto. Un altro incubo. Le Rondinelle sono retrocesse in Serie B, lui è rimasto senza squadra e dopo qualche comparsata al Grande Fratello, a dicembre si è accasato al Monza. A 30 anni uno dei più discussi giocatori italiani dell’ultimo decennio è finito in cadetteria. Un gradino sotto, sempre più in basso, dopo un 2020 che probabilmente ha messo fine alla sua carriera ad alti livelli.
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Mario Balotelli in gol con il Monza

Credit Foto Getty Images

Voto 0...al Torino, vera delusione di questo 2020

Un disastro totale. Da Mazzarri a Longo fino a Giampaolo. Meno punti di tutti nell’anno solare tra le squadre presenti in entrambi gli ultimi due campionati di Serie A (2019/20 e 2020/21). Probabilmente il momento peggiore dell’intera era Cairo. Se si potesse descrivere con un parola il 2020 dei granata il termine prescelto sarebbe “amarezza”. L’amarezza di non riuscire a trovare una direzione, di non intraprendere mai un reale percorso di crescita. Deve arrivare una scossa, perché esiste il concreto rischio che nel prossimo anno possa anche peggiorare la situazione.
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Pioli: "Essere primi nel 2020 non ci dà nessun trofeo"

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