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Gomez-Gasperini, Spalletti-Totti-Icardi, Delio Rossi-Ljajic, i peggiori screzi nella storia calcio

Carlo Filippo Vardelli

Aggiornato 14/12/2020 alle 21:39 GMT+1

ATALANTA - Dopo le voci sul litigio che hanno iniziato a circolare nella scorsa settimana, sia Giampiero Gasperini che Alejandro Gomez hanno confermato l’accaduto, aprendo a possibili scenari futuri come cessione o addio. È l’ultimo episodio di una serie che va avanti da tempo: i litigi tra allenatore e giocatori. Ecco i 10 che hanno fatto più rumore.

Papu Gomez e Gian Piero Gasperini, è rottura in casa-Atalanta

Credit Foto Getty Images

Cari tifosi atalantini vi scrivo qua perché non ho nessun modo di difendermi di parlare con voi. Solo volevo dirvi che quando me ne andrò si saprà la verità di tutto. Voi mi conoscete e sapete la persona che sono. Vi voglio bene, il vostro capitano.
Parole dritte al cuore. Parole inequivocabili. Parole che fanno male. Attraverso una storia Instagram sul suo profilo ufficiale, il Papu Gomez stampa le conferme alla serie di messaggi audio che hanno trovato asilo in tutti i cellulari del mondo nell’ultima settimana. Poche frasi ma dense di significato, con al loro interno tutta la delusione del momento. Una ferita di quelle che nemmeno i punti di sutura possono guarire. Gomez e Gasperini hanno accoltellato le rispettive anime, e l'Atalanta perde sangue. Vittima di un conflitto interno che ha sì tanti precedenti ma che ogni volta fa male quanto un tradimento.
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Gasperini: "Papu con la Juve? Giocherà chi sta meglio"

Dalla partita contro il Midtjylland al comunicato della curva. Dal patto di non belligeranza olandese, che rafforza la rottura, fino alla panchina nel 3-0 alla Fiorentina. E alla domanda: "mercoledì contro la Juventus potremo rivedere il Papu?", Gasp si è mosso esattamente come il suo trequarti: dribblando. "Io cercherò di mettere la formazione che più possa fare il risultato secondo i miei pensieri". Parole che aggiungono sale sulla ferita. Parole che ci portano indietro nel tempo. Da Cassano a Totti, da Spalletti a Capello: la storia del calcio calcio ed i suoi litigi storici. Ecco i più rumorosi.

Totti-Spalletti

Chi ha visto "Mi chiamo Francesco Totti" non ha bisogno di ulteriori spiegazioni. Per tutti gli altri, vale la pena specificare che quella tra Totti e Spalletti è stata una lite molto pesante. Una battaglia fatta di esclusioni, confronti durissimi, dichiarazioni al vetriolo e tanti retroscena. Dall’amore nel lontano 2005, quando Spalletti arrivò a Roma, alle botte (sfiorate) negli spogliatoi di Bergamo nel 2016. Una storia chiusa con l’addio al calcio del Pupone romano che l’ha ricordata così: “È stata una cattiveria. Mi hanno cacciato da Trigoria, da casa mia”.

Icardi-Spalletti

Verrebbe da scrivere vedi sopra, perché tra Francesco Totti e Mauro Icardi la storia si è ripetuta. Non solo per Luciano Spalletti nel ruolo di comune denominatore, ma proprio per l’intera serie di avvenimenti. Dalla fascia di capitano che finisce sul braccio di Handanovic agli allenamenti da solo. Dai commenti della moglie-agente Wanda Nara, che ricalcano quelli di Ilary Blasi, fino alle durissime parole “sull’umiliante trattativa” pronunciate da Spalletti per chiedere al giocatore di rimettersi la maglia. L’unica differenza con Totti risiede nel lieto fine. Per il capitano della Roma fu l’amore della sua città, per Icardi il trasferimento al PSG.
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Luciano Spalletti tra testate, risatine e frecciate ai giornalisti: il meglio delle sue conferenze

Lippi-Baggio

Rimanendo in casa Inter, un altro dei grandi litigi che hanno fatto la storia è stato quello tra Roberto Baggio e Marcello Lippi. La storia parte nel 1994 quando, di fatto, Lippi mette l'ex Fiorentina vicino alla porta d’uscita dello stadio Delle Alpi di Torino. "Baggio non è più necessario per il club", dice il tecnico di Viareggio, e al termine dello scudetto 1994-1995 il Divin Codino se ne va. Nel 1999 i due si ritrovano all’Inter ed il film riparte da dove si era interrotto. Baggio viene continuamente umiliato da Lippi con panchine e tribune fino all’epilogo della storia. Il Codino decide lo spareggio con il Parma per andare in Champions con due prodezze, salva la panchina a Lippi e saluta in direzione Brescia.
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La gioia di Roberto Baggio dopo la doppietta al Real Madrid e il 3-1 dell'Inter - 25 novembre 1998

Credit Foto Imago

Capello-Cassano

Da Milano direttamente a Madrid, per parlare di un altro pupillo di Massimo Moratti: Antonio Cassano. Se nella mente di tutti c’è l’episodio di Madrid, con il video dell’imitazione di Cassano e la conseguente esclusione dalla rosa, il vero punto di non ritorno è stato a Roma, quando Capello arrivò alle mani con Fantantonio. Il tecnico di Pieris ha sempre voluto giocatori professionali e con Cassano non trovò mai punti in comune. “Io rispetto i giocatori e pretendo da loro rispetto”, disse Don Fabio che nonostante l’esclusione del barese vinse comunque il campionato con il Real.
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Ventola e la prima "cassanata" di Cassano: "Prese le chiavi del pullman e partì"

Bonucci-Allegri

All’alba dell’ennesimo scontro Juve-Porto, la mente corre indietro al 2016-2017 e allo sgabello che Massimiliano Allegri concesse a Leonardo Bonucci nell’ottavo di Champions League. Tutto parte il 17 febbraio contro il Palermo quando Bonucci suggerisce al mister juventino di togliere Marchisio. La risposta, tutt’altro che gentile, è questa: “Zitto e pensa a giocare”. La società non gradisce e spedisce Bonucci in tribuna contro il Porto. Seduto sopra uno sgabello di fianco a Nedved e Marotta, l’ex Bari osserva i compagni vincere per 2-0. Poco dopo la frattura si ricompone, ma a fine stagione il difensore va al Milan. Rimane a Milano per un anno e poi torna, vincendo l’ennesimo tricolore fianco a fianco proprio con Massimiliano Allegri
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Bonucci

Credit Foto Twitter

Rossi-Ljajic

Tra gli scontri più iconici degli ultimi 10 anni, la rissa tra Adem Ljajic e Delio Rossi è sicuramente uno dei punti più bassi nella storia recente della Fiorentina. Siamo nel 2012, il 2 maggio, ed i viola si stanno giocando la permanenza in categoria. Sotto 2-0 in casa contro il Novara, al 30’ Rossi decide cambiare Ljajic con Oliveira. L’inizio della fine. Il serbo torna in panchina provocando il mister con un “bravo” accompagnato dal pollice alto, l’ex allenatore della Lazio perde le staffe e si lancia addosso al giocatore colpendolo ripetutamente con alcuni pugni. Una scena “raccapricciante” terminata con l’esonero del tecnico.

Beckham-Ferguson

Mollando l’Italia per spostarci all’estero, ci trasferiamo in casa Manchester United per un episodio targato 2003. Durante una partita di FA-Cup di febbraio, Sir Alex Ferguson è su tutte le furie. Rientrato negli spogliatoi, decide di vomitare la sua rabbia sul divo della squadra: David Beckham. Il giocatore risponde, e a quel punto l’allenatore scozzese calcia uno scarpino dritto verso la figura di Beck’s. Ne nasce un alterco e un taglio per l’arcata sopraccigliare del giocatore inglese, colpito dalla scarpa. La faccenda finisce lì, ma a fine stagione lo spice boy vola in direzione Madrid.
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David Beckham of AC MIlan speaks with Sir Alex Ferguson of Manchester United

Credit Foto Getty Images

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