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Juventus, dal futuro di Cristiano Ronaldo e Dybala ai rinforzi: le 5 domande al ritorno di Max Allegri

Carlo Filippo Vardelli

Aggiornato 28/05/2021 alle 08:42 GMT+2

SERIE A - Massimiliano Allegri è il nuovo allenatore della Juventus. L’inizio di questo nuovo ciclo apre a 5 domande esistenziali sul futuro bianconero. Mercato, conferme, saluti, modulo tattico: come sarà la nuova Juve? Proviamo a rispondere.

Massimiliano Allegri, Juventus

Credit Foto Getty Images

Massimiliano Allegri è il nuovo allenatore della Juventus. Il tecnico livornese ha deciso di declinare le proposte arrivategli sia dal Real Madrid, che lo avrebbe voluto al posto di Zinedine Zidane, sia dell'Inter, che dopo l'addio di Antonio Conte lo aveva messo in cima alla lista delle preferenze. Secondo quello che riporta Gianluca Di Marzio, l'accordo sarà di 4 anni e Allegri percepirà 9 milioni di euro a stagione. L’inizio di questo nuovo ciclo apre a 5 domande esistenziali sul futuro bianconero. Mercato, conferme, saluti, modulo tattico: come sarà la Juventus di Massimilano Allegri? Proviamo a rispondere.

Quale futuro per CR7 e Dybala?

La firma di Massimiliano Allegri per 4 anni apre le porte ad un nuovo ciclo tecnico bianconero. Cristiano Ronaldo e Paulo Dybala andranno entrambi in scadenza nel 2022. Considerando l’età, considerando l’usura e considerando il nuovo progetto, è pacifico dire che la conferma dell'argentino sia nettamente più importante rispetto a quella del portoghese. Non è questione di forza o di numeri: Dybala garantisce più futuro rispetto a Ronaldo.Ricominciare dall’argentino, rinnovandogli il contratto, sarebbe la mossa più corretta.
Paulo Dybala, «Juventus»

Donnarumma sarà il primo acquisto della Juventus?

L’arrivo di Mike Maignan al Milan scrive la parola fine sul futuro rossonero di Gianluigi Donnarumma. Il portierone classe 1999 ha rifiutato tutte le proposte del club, e tra le pretendenti al futuro del numero 1 della nostra nazionale c’è anche la Juventus. Non è un segreto che Raiola abbia buonissimi rapporti con il club torinese, per cui potremo aspettarci un affondo anche nei prossimi giorni. Donnarumma è indubbiamente il miglior portiere italiano, e non sarebbe male riaprire il ciclo Allegriano con uno dei migliori interpreti al mondo. Potrebbe essere il primo regalo da parte del duo Agnelli-Cherubini.
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Quali saranno le richieste sul mercato?

Già nel 2018, un anno prima di andarsene, Allegri aveva parlato di una squadra che aveva bisogno di un profondo rinnovamento per rimanere al vertice della Serie A. Dopo l’addio di Paratici, l’impressione è che al tecnico livornese verrà dato ancora più potere in sede di mercato. Allegri è uno dei più bravi al mondo a lavorare con quello che ha, senza lamentarsi più di tanto, però quelle 2-3 richieste specifiche potrebbero rivelarsi decisive per tornare competitivi in ottica Scudetto. Escluso Donnarumma, che è un caso a parte, centrocampo ed attacco potrebbero essere completamente ribaltati.

Chiellini, Bonucci e la vecchia guardia: che fine farà?

Durante la sua unica apparizione pubblica al Club di Sky Sport, il tecnico livornese aveva speso delle parole al miele verso Giorgio Chiellini. Lo stesso Andrea Pirlo, nella parte finale di stagione, ha sempre messo in campo il capitano bianconero al fianco di Mattijs de Ligt. Anche in questo caso, l’impressione è che Allegri possa normalizzare l’ambiente bianconero partendo proprio dalla coppia Chiellini/Bonucci (insieme a de Ligt), e in quest'ottica Chiellini potrebbe rinnovare per un altro anno.
Giorgio Chiellini, Massimiliano Allegri, Juventus-Lazio, Supercoppa Italiana 2017, LaPresse

Sul fronte tattico la Juve avrà un modulo preciso?

Per quest’ultima domanda, l’unica risposta è aspettare. Aspettare di conoscere i giocatori e di conoscere l’evoluzione del pensiero calcistico di Allegri. La conformazione della rosa potrebbe spingere il mister livornese verso il classico 4-3-3 delle ultime stagioni, ma finché non arriveranno indicazioni più precise in sede di mercato sarà molto difficile provare a dare una lettura tattica. Il primo Allegri aveva dimostrato di conoscere i principi del gioco di posizione, mostrando un bellissimo calcio soprattutto in Europa, mentre nella parte finale della sua esperienza bianconera aveva preferito rifugiarsi in concetti più reattivi. Aspettiamo e vediamo: lanciarsi ora nelle analisi sarebbe quantomeno prematuro (e impreciso).
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