Milan-Juventus, la sfida nella sfida tra Theo Hernandez e Cuadrado
Aggiornato 05/01/2021 alle 10:45 GMT+1
SERIE A - Il duello tra il francese e il colombiano, entrambi reduci dal turno di squalifica, sarà la chiave del big match di mercoledì sera al Meazza. Guardando i numeri e le prestazioni è riduttivo definirli terzini: Theo e Cuadrado sono registi di fascia, gli assi nella manica di Stefano Pioli e Andrea Pirlo
Se Milan-Juve fosse una partita di scacchi, Theo Hernandez e Juan Cuadrado sarebbero due torri, gli assi nella manica di Stefano Pioli e Andrea Pirlo, i giocatori in assoluto più continui e decisivi delle due squadre, in grado di cambiare l’inerzia del match semplicemente con una mossa. Da una parte i 4 gol e i 5 assist stagionali del pupillo di Paolo Maldini, dall’altra i 9 assist della “Culebra” colombiana. In un campionato in cui gli esterni a tutto campo fanno la differenza, interpretando la fascia di competenza più come registi che come terzini tradizionali (vedasi anche le ultime prestazioni di Achraf Hakimi e Leonardo Spinazzola) la chiave del big match di San Siro sarà proprio il duello tra il numero 19 rossonero e il 16 bianconero, in una sfida che, numeri alla mano, potrà dirci chi è il miglior laterale della Serie A.
- I numeri di Theo e Cuadrado in Serie A
Presenze | Minuti giocati | Gol | Assist | Cartellini | |
Theo | 13 | 1170 | 4 | 3 | 5 gialli |
Cuadrado | 13 | 955 | - | 4 | 3 gialli + 1 rosso |
Hernandez e Cuadrado, l’importanza nello scacchiere di Milan e Juve
Proprio nella tesi con la quale Andrea Pirlo è stato promosso allenatore a Coverciano, l’ex Milan e Juve spiega come nel calcio moderno, il ruolo “non sia più una posizione, ma una funzione”. L’esemplificazione perfetta dell’approccio in campo di Cuadrado, partito come terzino agli esordi in patria, impiegato più in attacco a Udine, Firenze e nella prima parte della sua esperienza a Torino e, riadattato in fase difensiva dopo l’arrivo di Cristiano Ronaldo. Sempre a testa alta, a macinare chilometri palla al piede e pronto al ripiegamento quando ce l’hanno gli altri. Con il supporto di Danilo al Meazza proverà a costruire la gabbia per annullare il suo diretto rivale.
Se il lato distintivo del colombiano è, dunque, la duttilità nelle due fasi, quello di Theo Hernandez è senza dubbio la capacità di inserimento tra le linee avversarie come ha dimostrato nella doppietta al Parma. Potenza, corsa e dribbling al servizio di un tiro preciso e quasi sempre risolutore. Qualità perfettamente compensate dall’equilibrio di Calabria nella fascia opposta. Non è un caso che i due esterni siano i rossoneri più “stakanovisti” assieme a Gigio Donnarumma.
Il punto in comune è… un difetto
Se proprio si vuole cercare un difetto dei due laterali bisogna guardare i cartellini racimolati: già sei ammonizioni per il francese ex Real, cinque gialli e un rosso (contro la Fiorentina) per il colombiano. Un dato che deriva da un’eccessiva voglia di recuperare il pallone e ripartire e che, in una stagione del genere, si può tranquillamente perdonare. Chi la spunterà alla Befana?
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