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Serie A, Roma, Daniele De Rossi: "Mi piacerebbe allenare i giallorossi. Io come Pirlo? Difficile"

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Aggiornato 27/02/2021 alle 18:51 GMT+1

SERIE A- Ospite di un evento organizzato dalla Luiss di Roma, Daniele De Rossi ha parlato della sua voglia di fare l'allenatore, del sogno di allenare la Roma, del nuovo Stadio e di Ibra a Sanremo: "Mi piacerebbe allenare la Roma, ma cerco sempre di non parlarne. Pellegrini-Immobile? Se voglio fare gli auguri a un mio amico della Lazio lo chiamo al telefono non glieli faccio via social".

Daniele De Rossi, Boca Juniors, Getty Images

Credit Foto Getty Images

E’ stato accostato al Crotone, alla Fiorentina e ad altre panchine di club di Serie A ma Daniele De Rossi resta un allenatore in embrione. Già soprannominato “Mister Futuro”, l’ex centrocampista e bandiera della Roma per il momento si deve accontentare di assistere agli allenamenti di altri tecnici poiché non ancora in possesso del patentino per allenare. Ospite di un evento per team manager organizzato dalla Luiss di Roma, De Rossi ha trattato diverse tematiche: dal suo futuro in panchina, alle polemiche che hanno coinvolto Pellegrini per i suoi auguri a Immobile (capitano della Lazio), fino alla partecipazione di Ibra a Sanremo, ecco tutto quello che ha detto De Rossi.

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Mi sento pronto per questa nuova sfida, ieri ho visto gli allenamenti del Bologna a Casteldebole e ho risentito quel brivido che mancava. Ho grande voglia, adesso non mi chiedo se inizierò con una squadra piccola o grande, anche se penso che una squadra molto grande non mi cercherà ora perché per tutti c’è un percorso. Seguire la strada di Pirlo? Difficile trovare un allenatore che parta subito con una realtà così forte, diciamo che spero di partire più in alto possibile perché vuol dire che ci sono giocatori forti. Mi fa piacere l’interesse intorno a me anche se adesso nessuno può mettermi su una panchina".
Io come Pirlo? Difficile che inizi subito da una realtà così forte come lui

"Speravo nel nuovo Stadio, un peccato per Roma"

"Mi piacerebbe allenare la Roma, ma cerco sempre di non parlarne perché so che le mie parole hanno un peso. Io esisto nel mondo Roma, lo so, ma sono un ex a tutti gli effetti e quindi ne parlo il meno possibile. Lo Stadio? Il no alle Olimpiadi e allo stadio tolgono qualcosa all’Italia e alla Roma, senza dubbio. Ma non posso giudicare altre cose, sono scelte che non conosco. Però posso dire che ho partecipato a due presentazioni, una con i Sensi e una con Pallotta e tutte le volte ci ho sperato. Invece è rimasto solo il plastico nello sgabuzzino. È un peccato per Roma, perché costruire lo stadio sarebbe stata una miccia per il calcio italiano".

"Caso Pellegrini? Se voglio fare gli auguri a qualcuno non uso i social..."

Se voglio fare gli auguri a un mio amico della Lazio lo chiamo al telefono e glieli faccio. Se fossi stato club manager, avrei detto a Lorenzo di chiamarlo e magari di non mettere la foto. Non perché è sbagliato, ma perché così nessuno si offende, visto che era passato qualche giorno dal derby perso. Ma non ha mancato di rispetto di nessuno. La prossima volta che perderemo un derby, magari ci penserà due volte a mettere la foto ma solo per togliersi qualche rottura di scatole. Io stesso ho fatto gli auguri a Immobile e Pinzi, ad esempio, è mio fratello. Dobbiamo essere furbi ad evitare qualche scocciatura”.

"Ibra a Sanremo? Doveva intervenire il club..."

Zlatan è un professionista vero, in questi casi non è l’allenatore a dover decidere, ma deve intervenire la società. C’è stata un po’ di manica larga perché lui ha stravolto l’immagine di questo Milan, facendola diventare una squadra da primi posti. Gli è stato dato spazio per questo motivo, parlandone con la società, e quindi va bene così”.
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Daniele De Rossi, quella volta che si travestì per tifare la Roma in Curva Sud nel derby

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