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Napoli, Gattuso: "Mi stanno massacrando, sembra che sono penultimo"

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Aggiornato 31/01/2021 alle 20:40 GMT+1

SERIE A - Il tecnico del Napoli Gattuso parla del momento dopo la vittoria per 2-0 sul Parma: "Oggi la squadra mi è piaciuta, ha saputo soffrire". E poi sul momento e le voci: "Qui mi stanno massacrando, sto prendendo mazzate a destra e a manca. Non mi sento a mio agio, sembra che sono penultimo". E su De Laurentiis: "C'è rispetto, però c'è un po' di delusione per gli ultimi 15/20 giorni..."

Gennaro Gattuso

Credit Foto Getty Images

Il tecnico del Napoli Gennaro Gattuso è un fiume in piena dopo la vittoria per 2-0 sul Parma in campionato. Gattuso ha toccato tantissimi temi: dal momento alla partita, da quello che sta passando a Napoli al rapporto con De Laurentiis. Andiamo con ordine partendo dalla partita: “Non avevo dubbi che la risposta sarebbe stata positiva. Se avessi avuto percezione che la squadra non mi seguisse e non facesse nulla sarebbe stato meglio andare a casa. In quella situazione può cambiare anche, se hai buonsenso vai dalla proprietà e lo fai presente. Oggi la partita mi è piaciuta. Contro il Parma una squadra tecnica fa sempre fatica perché è una squadra ostica che viene sempre a pressare. Abbiamo annusato i pericoli, abbiamo saputo soffrire. Abbiamo giocato da squadra. Quando ci siamo messi a cinque abbiamo fatto bene. Poi è chiaro che bisogna migliorare. Ma abbiamo un solo attaccante di ruolo, se all'Inter togli Lukaku e Lautaro... Noi oggi abbiamo solo Petagna come attaccante di ruolo".

Sul momento mediatico a Napoli

"Io sto prendendo schiaffi a destra e a manca tutti i giorni, sembra che siamo penultimi in classifica. Vengo massacrato puntualmente. Poi mi dite che chi parla non conta nulla, ma è difficile. Si smanetta tanto e poi ai giocatori qualcosa manca. Io non leggo nulla, al massimo Lombardo mi dice qualcosa. Io devo lavorare. Ora - e mi tocco le parti basse - magari perdo con Genoa e Atalanta e sono di nuovo in discussione. Ci vuole serietà".

Sullo sfogo

"Io non sto a far polemica. Questa tarantella è cominciata da un mese a questa parte, non l'altro ieri. Sento parlare della mia pescheria. Anzitutto lì ci vuole classe per andare a mangiare. Sento dire che sono un maleducato, che sto morendo e non posso allenare, che sono incapace. Che sono incapace forse è la cosa più vera. Non è facile, è una roba anomala quella che sta succedendo qua. Se qualche tifoso da tastiera non ha nulla da fare e sta ore a scrivere non è un problema mia, ma le offese gratuite sono uscite da persone conosciute, che lavora da tanti anni qui. Questo non lo posso accettare per come sono sanguigno".

Sul rinnovo

"Io non sono legato ai contratti, posso firmare anche 5-10 anni. Io sono legato alle mie emozioni, voglio fare il mio lavoro come lo so fare e sapere di che morte morire. Ora bisogna parlare della partita, non di altro".

Sull’abbraccio con Politano

"L'ho insultato, gli ho detto che non ci voleva uno scienziato per capire che c'eravamo messi col 5-4-1. Dopo dieci minuti ancora non aveva capito che doveva fare il quarto di destra. Io sono pane al pane vino al vino, sono fatto così. Se qualcuno vuole giocare di più magari sta col musino, ma io ho grandissimo rispetto dei miei calciatori".

Sul fatto di non sentirsi a suo agio a Napoli

"A Castel Volturno coi miei calciatori sì, ma non mi sento a mio agio con quello che sta succedendo qua. Io credo fortemente nelle emozioni e l'aria che si respira non mi piace”.

Sul rapporto con De Laurentiis

"E' sempre stato un buon rapporto. Non posso negare che dopo gli ultimi 15-20 giorni da parte mia un po' di delusione per tutto ciò che è successo c'è. Io non sono ipocrita. Ma c'è grandissimo rispetto. Non mi ha mai fatto mancare nulla, io sono un suo dipendente, gli ho chiesto Bakayoko e me l'ha dato, c'è grande rispetto".

Delusione per cosa?

"E' stata gestita male secondo me, punto e basta. Io non mi sono permesso di andare a sedermi a tavolino con altre squadre. Mi hanno chiamato, ma non sono andato. Ho saltato qualche appuntamento, non mi sono presentato, facendo la persona corretta che sono".
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