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Serie A, Conte: "Vivo per l'Inter. Eriksen? Faccio solo il bene del club"

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Aggiornato 15/11/2020 alle 10:31 GMT+1

SERIE A - Il tecnico nerazzurro si confessa alla Rosea: "Quando un giorno, spero lontano, andrò via, di una cosa sono certo: l’Inter che lascerò sarà, sotto tutti i punti di vista, migliore di quella che ho trovato"

Antonio Conte

Credit Foto Getty Images

Antonio Conte ha rilasciato una lunga intervista a “La Gazzetta Dello Sport”. Tanti i temi trattati dal tecnico dell’Inter dalla fame di vittorie al caso Eriksen, dal lavoro costante per il club nerazzurro passando anche dal sogno dei tifosi interisti al suo pupillo e guerriero Arturo Vidal.
Vivo l’Inter 24 ore al giorno, senza sosta, con un unico obiettivo: aiutare la società a tornare stabilmente tra i top club, dove la storia vuole che stia.
"Vivo l’Inter 24 ore al giorno, senza sosta, con un unico obiettivo: aiutare la società a tornare stabilmente tra i top club, dove la storia vuole che stia. La vittoria finale non è mai scontata o garantita, si crea attraverso un lungo percorso fatto di passione, lavoro, fatica, sacrificio, cura dei particolari. Ho sempre lavorato nella mia carriera in questo modo, e quando un giorno, spero lontano, andrò via, di una cosa sono certo: l’Inter che lascerò sarà, sotto tutti i punti di vista, migliore di quella che ho trovato. Come è sempre successo in ogni società dove sono stato. Fedele a un monito caro agli All Blacks nel rugby: quando arrivi trovi una maglia, quando vai via lasciala meglio di come l’hai trovata.

Sugli obiettivi

"Molti parlano solo della vittoria come se fosse lì, facile da raggiungere, a portata di mano. Io invece parlo della mentalità vincente. Della preparazione alla vittoria. Perché si può vincere un anno anche solo per demeriti altrui o perché ti gira tutto bene, ma essere una società vincente nel tempo è un’altra cosa. E il mio obiettivo insieme al club, è riuscire a riportare l’Inter a quel livello. Però bisogna essere chiari e non vendere fumo: non ci si arriva grazie a un acquisto e neanche solo per le capacità di un tecnico, perché dieci anni senza successi come quelli passati dall’Inter non sono casuali… Molto abbiamo fatto, molto ancora dobbiamo fare. Ho accettato l’incarico all’Inter sapendo di dover colmare i gap accumulati. Lavoro con questo mantra ogni santo giorno".

Sullo stipendio

"Quello che guadagno lo stabilisce ciò che ho fatto nella mia carriera. Nessuno ti regala niente nel calcio. So che vengono riposte tante speranze perché ci sono io e lo accetto".
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Conte: "L'Inter pensa da grande, c'è fiducia"

Su Vidal

"Vidal è un grande giocatore, in campo sa sempre cosa fare. Avrebbe bisogno di due settimane di allenamenti full immersion, ma si gioca continuamente e quindi dovrà prendere la forma migliore giocando. Però Arturo non si discute"

Sul caso Eriksen

"Vuole giocare di più? Tutte le scelte che faccio sono sempre e solo per il bene dell’Inter non per quello del singolo giocatore"
Quando un giorno, spero lontano, andrò via, di una cosa sono certo: l’Inter che lascerò sarà, sotto tutti i punti di vista, migliore di quella che ho trovato.

Sulla leadership

"L’Inter di Herrera e di Mourinho erano realtà consolidate. Squadre con tanti uomini che avevano già vinto tanto. Gente di personalità, abituata alle pressioni, che si prendeva le responsabilità e non sbagliava mai nei momenti decisivi. Perché la leadership in campo non si conquista a parole, ma con i fatti... Anche la mia Inter ha dei valori importanti, voglio solo che non si confondano dimensioni diverse. Noi siamo partiti molto più indietro”.
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Antonio Conte - Inter - 2020-2021

Credit Foto Getty Images

Sui tifosi

"I tifosi hanno il diritto di sognare, ma dobbiamo essere consapevoli che quella scorsa è stata una stagione anomala in cui abbiamo fatto qualcosa di incredibile anche grazie a defaillance altrui. Siamo finiti a -1 anche perché la Juve, dopo aver vinto il titolo, nelle ultime partite ha un po’ mollato. Io paradossalmente sono più fiero di essere arrivato così davanti al Napoli, che partiva per vincere lo scudetto. Della Juve non ricordo solo il -1 finale, ma anche la partita che hanno giocato e vinto contro di noi pre lockdown. In cui loro hanno mostrato di avere ancora intatta cattiveria e fame di successo. Noi stiamo lavorando per non essere da meno"

Su Zhang

"E' una persona estremamente preparata, determinata, sincera. L’Inter è ormai parte della sua vita, e anche in un momento come questo nel quale deve necessariamente trascorrere del tempo in Cina, ci fa sentire il suo supporto”

Il desiderio di Conte

"Solo di avere sempre il giusto rispetto. Accetto le critiche, ma non sulla mia professionalità e sulla mia totale dedizione al lavoro e all’Inter. Il club che lascerò sarà, sotto tutti i punti di vista, migliore di quella che ho trovato. Come è sempre successo in ogni società dove sono stato. Fedele a un monito caro agli All Blacks nel rugby: quando arrivi trovi una maglia, quando vai via lasciala meglio di come l’hai trovata”.
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