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Serie A - Inter a Parma per tentare la fuga e per mostrare il piano B di Antonio Conte

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Aggiornato 04/03/2021 alle 15:21 GMT+1

SERIE A - Tra tradizione, numeri e precedenti analizziamo una partita mai semplice per i nerazzurri e cerchiamo di rispondere alla domanda che incendiò il post eliminazione dalla Champions League: Antonio Conte avrà finalmente trovato il "famoso" piano B? Non c'è occasione migliore per dimostrarlo.

Brozovic ed Eriksen - Inter - 2020

Credit Foto Getty Images

L'occasione è ghiotta. L'Inter vincendo a Parma nel posticipo della 25esima giornata di Serie A potrebbe volare a +6 sul Milan e +10 sulla Juventus (che però deve sempre recuperare la partita con il Napoli il 17 marzo). I nerazzurri sanno che il Tardini non è un terreno tradizionalmente favorevole, anche se i ducali attraversano un periodo davvero complicato. Si tratta della 54esima sfida nel massimo campionato tra le due squadre con un bilancio che vede 21 vittorie per l'Inter, 16 pareggi e 16 successi gialloblù. Tra tradizione, numeri e precedenti analizziamo la partita con una domanda: Antonio Conte avrà finalmente trovato il "famoso" piano B? Non c'è occasione migliore per dimostrarlo.

Cosa dicono i numeri

Nonostante la differenza di punti in classifica tra le due formazioni, le sfide contro il Parma non sono mai scontate per l'Inter: lo dimostrano i precedenti al Tardini dove i nerazzurri hanno un bilancio di 6 successi, 6 pareggi e 14 sconfitte. Trend parzialmente invertito negli ultimi precedenti: il Parma ha perso tre delle ultime quattro sfide interne di Serie A contro l'Inter (1 vittoria), tante sconfitte quante in tutte le precedenti 22 gare giocate in casa contro i nerazzurri nel massimo campionato. L'Inter è imbattuta da quattro gare di Serie A contro il Parma (2 vittorie, 2 pareggi), striscia più lunga per i nerazzurri contro i crociati dal 2010 (sette in quell'occasione). Dopo il pareggio per 2-2 dello scorso ottobre, Inter e Parma potrebbero pareggiare entrambe le gare stagionali di Serie A per la prima volta dal 2004/05.
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Il 2008

Insomma, le cifre suggeriscono cautela ma l'Inter a Parma ha anche vissuto uno dei suoi momenti più alti. Era il 18 maggio 2008 e Ibrahimovic, rientrato dopo l'infortunio, regalò con una doppietta l'ultimo Scudetto dell'era Mancini. I crociati finirono in B e i nerazzurri erano ormai destinati alla guida di José Mourinho.
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Zlatan Ibrahimovic - Parma-Inter 18 maggio 2008

Credit Foto Getty Images

Cosa dice lo stato di forma

L’Inter arriva alla sfida dopo il successo contro il Genoa che ha permesso ai nerazzurri di salire a quota 56 punti in classifica confermando il primo posto, il miglior attacco e la seconda miglior difesa (60 gol fatti e 24 subiti). L'Inter non subisce gol da tre trasferte di Serie A: risale al 2012 l'ultima occasione in cui i nerazzurri hanno tenuto la porta inviolata per quattro gare esterne di fila nella competizione. Sono 15 i punti in classifica per la formazione di Roberto D’Aversa che è lo specchio dell’Inter per quanto riguarda i gol: i ducali sono, infatti, il peggior attacco del campionato (19 reti segnate) e la seconda peggior difesa (47 reti subite) dietro solo al Crotone ultimo in classifica. Il Parma ha raccolto solo otto punti nelle prime 12 partite interne di questa Serie A: solo nel 2014/15 (sette), anno della retrocessione, ha fatto peggio in casa a questo punto della stagione.

Fattore Lukaku e l'ex Bastoni

Considerando tutte le competizioni, Romelu Lukaku ha segnato 58 gol con la maglia dell’Inter da quando veste nerazzurro (2019/20): tra i giocatori dei top-5 campionati europei hanno fatto meglio solo in due, Lewandowski (89) e Ronaldo (63). Alessandro Bastoni ha giocato 24 gare e segnato una rete nella stagione 2018/19 con la maglia del Parma: il difensore nerazzurro, dal 2018/19 ad oggi, è l’unico giocatore di movimento italiano nato dopo l’1/1/1999 ad aver collezionato almeno 20 presenze in ciascuno degli ultimi tre campionati di Serie A (24 con il Parma 2018/19, 25 con l’Inter 2019/20, 21 con l’Inter 2020/21).

Il piano B

Il coperchio era stato sollevato da Fabio Capello, Antonio Conte ci aveva messo il sale. Qual è il piano B? Perché non è stato attuato in Champions League? Come mai se ne paventa l'esistenza ma non viene applicato quando serve? Troppo facile rispondere quando si vince, aveva proferito sibillino l'ex Don Fabio ricevendo in risposta altro veleno: "Non lo dico certo a voi, altrimenti tutti lo saprebbero". L'analisi deve dunque passare dai microfoni al campo. Il Parma di D'Aversa cercherà in ogni modo di chiudersi. I nerazzurri hanno dimostrato di non avere problemi contro squadre che fanno calcio, provando a gestire il pallone e a proporre gioco: nelle contromisure e nello sfruttare gli spazi in contropiede la squadra di Conte sa essere letale. Il quadro cambia quando è l'Inter a essere lasciata libera di dettare i tempi. Le due partite con lo Shakhtar Donetsk - quelle che di fatto sono costate l'eliminazione dall'Europa ai gironi - l'hanno dimostrato. In 180 minuti i nerazzurri non sono riusciti a segnare, un'anomalia in questa stagione.
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La delusione del capitano Handanovic e di tutti i giocatori nerazzurri dopo l'eliminazione dalla Champions - Inter-Shakhtar Donetsk - Champions League 2020/2021 - Getty Images

Credit Foto Imago

Si è parlato di passaggio dalla difesa a tre alla difesa a quattro in qualche occasione, ma non è questo il piano B. La chiave è nel centrocampo con la cerniera Brozovic-Barella-Eriksen che funziona a meraviglia. Ora sono due le fonti di gioco perché il danese verticalizza e detta il passaggio: non basta più agli avversari bloccare il croato. Barella è così libero di inserirsi e Lukaku resta il riferimento per la manovra offensiva. Lo schema non è "palla a Lukaku e sperare": il belga è il vero regista d'attacco che smista il pallone e favorisce le scorribande dei compagni (il gol di Darmian contro il Genoa è la diapositiva più recente in questo senso). Antonio Conte probabilmente ha trovato il piano B e il Tardini ci fornirà altre risposte.

Parma-Inter: le probabili formazioni

PARMA (4-3-3): Sepe; Busi, Osorio, Valenti, Giu. Pezzella; Hernani, Brugman, Kurtic; Karamoh, Kucka, Mihaila. All. D'Aversa
INTER (3-5-2): Handanovic; Skriniar, de Vrij, Bastoni; Hakimi, Barella, Brozovic, Eriksen, Perisic; Lukaku, Sanchez. All. Conte
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Conte: "Barella-Bastoni diffidati? Non faccio calcoli stupidi"

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