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Serie A, Le 5 verità di Lazio-Juventus: Pirlo deve lavorare, Dybala enigma

Enrico Turcato

Aggiornato 09/11/2020 alle 13:01 GMT+1

La Juventus deve risolvere alcuni problemi in fase difensiva, recuperare gli infortunati e ritrovare il vero Dybala, ancora deludente e con una condizione mentale sbagliata. Grande spirito dei biancoclesti: la squadra é con Inzaghi, Caicedo sempre determinante, Muriqi ancora fuori dagli schemi.

Pirlo a colloquio con Cristiano Ronaldo, Getty Images

Credit Foto Getty Images

1) Dybala: se l'atteggiamento è questo, ci sono dei problemi

I mugugni sul rinnovo, qualche panchina di troppo, le voci di un possibile addio. Fatto sta che Paulo Dybala contro la Lazio è entrato in campo con un atteggiamento pessimo. Svogliato, molle, impreciso. Il pallone perso a pochi secondi dal fischio finale, da cui è partita l'ultima azione della Lazio, testimonia una condizione mentale poco lucida. L'argentino non si sente centrale nel progetto Pirlo e, con questo modo di fare, rischia di peggiorare ulteriormente la situazione. Ci sono dei problemi da risolvere, perché la Juventus per puntare allo Scudetto e a una buona stagione in Champions League, ha evidente necessità dell'apporto del suo numero 10.
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La Lazio esulta dopo il gol dell'1-1 contro la Juventus

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2) Juventus bene nelle ripartenze, meno nella fase difensiva

Juventus a due facce contro la Lazio. Se analizziamo la fase offensiva, ci accorgiamo delle soluzioni convincenti scelte da Pirlo. Squadra corta e pronta ad azionare le ripartenze appoggiando su Kulusevski e Morata, con Ronaldo finalizzatore. La Juve ha segnato e creato almeno altre tre chiare chance per raddoppiare. La fase difensiva, invece, evidenzia ancora qualche problema. Nel quarto d'ora finale i bianconeri si sono schiacciati e non sono riusciti a uscire dal pressing alto della Lazio. In mezzo al campo manca sempre qualcuno che tenga il pallone e gestisca i ritmi nei momenti concitati. Lavoro da fare ce n'è parecchio.
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3) La Lazio non molla mai, la squadra è con Inzaghi

Dall’inizio dello scorso campionato la Lazio ha guadagnato 33 punti da situazione di svantaggio, più di ogni altra squadra nei maggiori cinque campionati europei. Non può essere casuale. La formazione biancoceleste conferma di avere lo spirito ideale per ribaltare qualsiasi tipo di partita. Caicedo resta l'uomo della provvidenza, ma è tutto il gruppo a dimostrare di essere in sintonia con il suo tecnico Inzaghi. Tutte queste rimonte non si ottengono solo con la fortuna, ma anche con rischio e coraggio. Nella situazione di emergenza in cui si trovava il club capitolino, questo punto guadagnato contro la Juventus diventa vitale.
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4) Caicedo c'è sempre, Muriqi non convince

Lo abbiamo citato prima, ne lodiamo le doti ora. Caicedo ha segnato ancora una volta nel recupero. Un'altra gemma, un ennesimo guizzo decisivo poco prima del fischio finale. È la quinta volta che gli capita considerando le ultime due stagioni. Un titolare aggiunto, che nelle rotazioni di Inzaghi entra sempre e spesso è determinante. Discorso opposto, invece, per Vedat Muriqi, che anche contro la Juve è parso in difficoltà e per nulla inserito negli schemi di Inzaghi. Serve ancora tanto tempo al "pirata" kossovaro per incidere.
Felipe Caicedo (Lazio) contro la Juventus ha segnato il 6° gol nei minuti di recupero

5) Sosta benedetta: entrambe devono recuperare uomini chiave

L'ultima osservazione è di carattere generale. La Juventus era senza De Ligt, Alex Sandro, Chiellini, Chiesa e Ramsey. La Lazio senza Strakosha, Immobile, Leiva. Assenza cruciali, anche per il modo di giocare delle due squadre. La sosta, quindi, si rivela provvidenziale per entrambe. Recuperando queste pedine chiave, sia Pirlo che Inzaghi avranno modo di ampliare le rotazioni e ritrovare i giusti equilibri. Soprattutto per i bianconeri, i rientri di de Ligt e Alex Sandro potrebbero rivelarsi fondamentali.
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