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Serie A, Marotta: "Il mondo del calcio va verso un default"

Samuele Ragusa

Aggiornato 13/11/2020 alle 15:41 GMT+1

In occasione del Festival del Giornalismo di VareseNews, l'Amministratore Delegato dell'Inter fa il punto sul momento critico del sistema calcio: "La situazione per il calcio italiano era ed è devastante".

Beppe Marotta - Inter-Borussia Dortmund - Champions League 2019/2020 - Getty Images

Credit Foto Getty Images

Giuseppe Marotta senza mezzi termini: la situazione del calcio internazionale e, in particolare italiano, è davvero critica. L'Amministratore Delegato dell'Inter intervenuto nel corso del Glocal 2020, il Festival del Giornalismo organizzato da VareseNews, ha, infatti, esposto con chiarezza la critica situazione in cui si trova attualmente il calcio italiano colpito prepotentemente dal coronavirus:
"La situazione era, e lo è ancora di più oggi, devastante: siamo davanti a un default. Si calcola che la Serie A produca 4 miiliardi di euro e in un anno normale il deficit era di circa 700 milioni. Nel 2020 andiamo verso il 50 per cento. Uno dei problemi più grossi è che il costo del lavoro è sproporzionato rispetto al fatturato. Oltre a questo, con gli stadi chiusi mancano gli introiti del botteghino, voce che per l’Inter incideva per circa 50 milioni, oltre a tutte le entrate commerciali derivanti da quello che si chiama “match day”, tra merchandising e altre varie entrate. Gli sponsor hanno iniziato a ridurre gli investimenti pubblicitari portando una contrazione e un contenzioso con le aziende per circa il 20 per cento del fatturato. In ultimo le entrate del broadcasting: c’è un contenzioso ancora aperto tra Sky Sport e la Lega Calcio per quanto prevede l’ultimo campionato".
La situazione era, e lo è ancora di più oggi, devastante: siamo davanti a un default

Quale potrà essere la soluzione?

Nessuna riduzione degli stipendi da parte dell'Inter nei confronti dei propri giocatori, spiega l'AD nerazzurro. Per Giuseppe Marotta, però, sarebbe necessaria una maggiore considerazione da parte del Governo:
"Come Inter non abbiamo chiesto la riduzione degli stipendi ai nostri giocatori perché la nostra stagione è finita al 20 di agosto e hanno fatto degli straordinari. Siamo davanti a una situazione drammatica dal punto di vista economico e soprattutto finanziario. Non possiamo chiedere soldi allo Stato, è impensabile, anche se il mondo del calcio paga circa 1 miliardo di euro come gettito fiscale. Vorremmo essere considerati in questo senso, come uno dei maggiori contribuenti, tra giocatori e tutte le figure assimilate. Tutto questo porta a chiedere al Governo di essere maggiormente considerati".

Capitolo Nazionali, Marotta si spiega

"Non sono contrario alle Nazionali, ma servirebbe un uso diverso. Il problema è valutare questa situazione in una stagione anomala e in un calendario molto compresso. Quando si parla di Mondiali e Europei non si può dire nulla, ma quando vengono fatti tornei che non hanno rilevanza anche dal punto di vista dello spettacolo allora bisogna cercare di limitare le convocazioni"
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