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Serie A, Pagellone 26ª: “famiglia Milan”, che Insigne, Inter e una vittoria Scudetto

Enrico Turcato

Aggiornato 09/03/2021 alle 12:13 GMT+1

Serie A - L'Inter batte l'Atalanta e mette altri tre mattoncini nella sua strada verso il titolo, il Milan non molla e vince a Verona in emergenza totale, a testimonianza del grande gruppo rossonero. La Juve reagisce e batte la Lazio. Insigne da urlo in questo 2021, il Torino rimaneggiato crolla a Crotone. Ennesima occasione sprecata per il Parma.

Pagellone Serie A, 26a giornata

Credit Foto Eurosport

Ogni post giornata, analizziamo tutto quello che è successo e proviamo a stilare un Pagellone della partite appena andate in archivio. Chi è stato il protagonista principale? Quale squadra si è confermata con un trend positivo? E chi invece ha tradito qualche difficoltà e ha deluso le aspettative? Oppure chi l'ha combinata grossa, mettendo in difficoltà la propria squadra? Ecco il meglio e il peggio di ciò che ha prodotto nella 26a giornata di Serie A.

Voto 10...alla famiglia Milan, che vince da grande a Verona

Rade Krunic e Diogo Dalot. Due super gol in un momento cruciale. Il Milan domina l’Hellas al Bentegodi e pur con la lunghissima lista di indisponibili trova un successo fondamentale per il proseguo del campionato. Un’altra vittoria in trasferta, figlia dell’organizzazione rossonera e della forza di un gruppo (che tanti giocatori chiamano “famiglia") che sta facendo la differenza anche nei momenti più complicati. Bella soddisfazione per Pioli e per i suoi ragazzi, che tengono comunque in vita un campionato giá di per sé abbastanza indirizzato. L’Inter è li a 6 punti, la Juventus è ancora dietro di quattro.
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Pioli: "Obiettivo tornare in Champions, Ibra sta meglio"

Voto 9...al bunker Inter, che vince una partita chiave

Basta una rete di Skriniar sugli sviluppi di calcio d’angolo. 1-0, Atalanta stesa e risposta secca alle vittorie di Milan e Juventus. L’Inter di Conte mette altri tre mattoncini nella sua strada verso lo Scudetto. Una gran prova difensiva quella della capolista, che ha resistito ai continui attacchi della Dea, concedendo nel corso dei 90 minuti soltanto tre grandi occasioni (due volte bravo Handanovic). I titoli si vincono anche in questo modo, con vittorie “sporche” in cui tutti soffrono, si aiutano e in cui perfino un subentrante Eriksen bada al sodo spazzando un pallone in tribuna. Il bunker del Biscione ha retto bene.

Voto 8...alla Juventus, che reagisce e batte la Lazio

Serviva una prova di carattere e la prova di carattere è prontamente arrivata. La Juventus non molla, come hanno dichiarato anche gli stessi Demiral e Morata, vince per 3-1 in rimonta con la Lazio e centra il terzo successo nelle ultime quattro giornate. Grande protagonista Federico Chiesa, ormai diventato trascinatore e fulcro di ogni azione offensiva dei bianconeri. Un successo che permette alla squadra di Pirlo di respirare e di affrontare con un pelo più di leggerezza le prossime gare contro Cagliari, Napoli (recupero) e Benevento prima della sosta.
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Lorenzo Insigne

Credit Foto Getty Images

Voto 7...a Lorenzo Insigne e al suo 2021 da leader

Otto reti da inizio anno, le stesse di Cristiano Ronaldo. Nessuno ha fatto meglio in Serie A del capitano del Napoli in questo 2021. La doppietta contro il Bologna è l’autentica dimostrazione di una leadership ritrovata. Se il “24” è in queste condizioni, la squadra di Gattuso può davvero sperare di guadagnarsi un piazzamento utile per partecipare alla prossima Champions League. Il ritorno al gol di Osimhen, inoltre, dà morale al calciatore stesso e a tutto il gruppo campano. Ora Milan, Juventus e Roma: il Napoli si gioca in sette giorni la sua stagione.

Voto 6...a Spezia e Benevento e al loro classico pareggino

Gol di Gaich, risposta di Verde. Un 1-1 che fa bene (e va bene) ad entrambe. Spezia e Benevento hanno giocato la loro partita, ben conscie che la posta in palio fosse alta ma soprattutto delicata. L’impressione è che in un momento di forma abbastanza negativa sia per i liguri che per i campani, un punto in fondo non avrebbe scontentato nessuna delle due formazioni. E così è stato. Ora la squadra di Inzaghi e quella di Italiano sono a 26 punti e hanno guadagnato una lunghezza sul Torino terz’ultimo, che però ha due gare da recuperare. Insomma: occhio a non abbassare troppo la guardia.

Voto 5...alla Fiorentina, che riacciuffa il Parma in extremis

Il 3-3 alla fine fa tirare un bel sospiro di sollievo, ma la situazione della Fiorentina rimane tutt’altro che serena. I toscani anche contro il Parma hanno faticato, pur trovando due reti sugli sviluppi di palle inattive. Troppi regali ai Ducali, troppe disattenzioni e dei problemi cronici e costanti nel produrre azioni offensive. L’autogol di Iacoponi in pratica porta la formazione di Prandelli a +6 dalla zona retrocessione, ma continua a serpeggiare una sensazione di incompiuto in casa viola. Ora trasferta a Benevento e Milan in casa. Not so good.

Voto 4...al Torino, debilitato, rimaneggiato e battuto

Il rientro post rinvii per Covid non ha portato buone novità. Il Torino di Nicola, rimaneggiato e privo di alcuni uomini chiave (Bremer, Nkoulou, Belotti, Singo, solo per citarne alcuni), cade sotto i colpi del Crotone di Serse Cosmi. Un poker, quello subito in terra calabra, che penalizza le ambizioni di salvezza dei granata, già tormentati da un’annata tutt’altro che positiva. Recuperare gli assenti e ritrovare unità: queste le priorità dei piemontesi. Il calendario dice Inter capolista, recupero con il Sassuolo e poi Sampdoria. Fare punti non sarà così semplice.

Voto 3...alla lunga esclusione di Muriel

Non ce ne voglia il “mago” Gasp, che spesso è stato elogiato per la sua gestione del colombiano. Ma in una partita così importante, sotto di un gol e con una squadra fisica che si difendeva bene, uno come Muriel andava inserito prima. Un giocatore che è sempre in grado di saltare l’uomo e di inventarsi qualcosa di positivo, anche contro difese forti e schierate. E, visto che era in forma, ha infatti subito impegnato Handanovic dopo una serpentina. Una scelta a nostro avviso sbagliata. Il resto della prova dell’Atalanta rimane encomiabile: ha provato a far la sua partita a San Siro e ha perso solo perché ha trovato una squadra piú pronta a vincere.

Voto 2...al Verona, in affanno e appannato

La stanchezza del triplo impegno in una settimana si fa sentire. Un Hellas irricoscibile, con il fiatone e senza energie perde in casa con un Milan infarcito di riserve. Deludente la prestazione dei ragazzi di Juric che, dopo il pareggio con la Juventus e la brillante vittoria di Benevento, erano attesi da ben altri preamboli. Invece sono mancate le gambe ed è di conseguenza venuta la meno la testa. Merito del Milan, superiore in tutto, e, in piccola parte, demerito del calendario.

Voto 1...al Sassuolo, che si è seduto

Una sola vittoria nelle ultime nove partite disputate (con il Crotone ultimo in classifica). Il Sassuolo di De Zerbi crolla ad Udine e conferma le difficoltà di questo lungo periodo negativo. Una squadra che improvvisamente pare diventata prevedibile, monotona, perforabile. L’attenta partita dell’Udinese, tutta chiusa e pronta a ripartire, ha messo a nudo le differenze filosofiche tra Gotti e il tecnico dei neroverdi, dando un risultato per certi versi inaspettato. Il Sassuolo ha poco da dire ancora a questo campionato, ma chiudere nella top-10 deve essere un obiettivo minimo, per una squadra che ha incantato tutti nella prima parte di stagione.

Voto 0...all’ennesima occasione sprecata dal Parma

Siamo ben oltre lo psicodramma. Un altro gol (anzi, stavolta un autogol) subito nei minuti finali, che toglie una vittoria che sembrava ormai certa. Il Parma a Firenze ha giocato con coraggio, ha segnato tre reti, ha provato a rianimarsi, ma ancora una volta nel momento decisivo è stato rimontato. Adesso inizia a farsi davvero dura. Anche il Crotone è arrivato a ridosso e, per una squadra che non vince da novembre, ogni partita diventa una montagna da scalare. I troppi sprechi si pagano.
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