Serie A Scudetto Inter Marotta: "Spero che Conte resti al 100%, abbiamo cominciato un ciclo"
DaEurosport
Aggiornato 03/05/2021 alle 11:11 GMT+2
SERIE A - L'inter festeggia lo scudetto numero 19 della sua storia. Così Beppe Marotta ai microfoni di Radio Anch'io Sport questa mattina, dopo la festa di domenica. Si parla di futuro, un futuro da condividere ancora e più che mai con Antonio Conte.
Tanti sorrisi in casa-Inter, anche il giorno dopo la festa-scudetto: l'ad nerazzurro Beppe Marotta, che nella serata di domenica aveva parlato di "seconda stella" in programma già per l'anno prossimo, ha voluto ribadire il concetto che il tecnico Antonio Conte sarà assolutamente centrale anche il prossimo anno. Ecco cosa ha detto oggi ai microfoni di Radio Anch'io Sport.
"Al 100% spero che Conte resti, abbiamo cominciato un ciclo. C'è un problema di ricavi con la pandemia, il quadro è questo. C'è un problema di ricavi con la pandemia, il quadro è questo. Ci siederemo con Antonio e la proprietà per sapere le loro linee guida, ma c'è un giusto e sano ottimismo. Obiettivo è arrivare ad un'accordo con un partner per far arrivare investimenti necessari. E' una grandissima soddisfazione, Conte l'ha definita un'opera d'arte questa impresa storica e io sono d'accordo"
Un piano B non c'è, c'è un piano A e spero tanto e sono convinto che Conte continui con noi, nonostante quello che si dica c'è un grande feeling tra lui e tutti noi, la società, la squadra e i tifosi
Seconda stella
"La crescita è stata lenta ma costante, il nuovo percorso è cominciato l'anno scorso e quest'anno Conte è riuscito a inculcare quei principi vincenti alla base di ogni successo. La seconda stella? Sarebbe il massimo per tutti, rientra nel fascino e nel romanticismo che io ho. Per la Champions c'è una grandissima competizione, le quattro in semifinali sono tra le prime sei ad avere il fatturato maggiore".
Handanovic
"E' il nostro portiere e capitano, ma noi abbiamo il dovere di guardare avanti e al futuro per rendere rosa più forte"
Superlega
"La Superlega era un progetto che nasce dall'apprensione dei proprietari dei 12 club perchè il modello di calcio esistente non garantisce la sostenibilità. E' nata con modalità e tempi un po' sbagliati. ma questo calcio va rivisto e rimodellato altrimenti si va incontro al default. Resta il fatto che si può vincere spendendo meno, gli stipendi dei giocatori non sono più sostenibili"
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