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Supercoppa Italiana: Juventus, Wojciech Szczęsny è il portiere più sottovalutato d'Europa?

Carlo Filippo Vardelli

Aggiornato 12/03/2021 alle 00:47 GMT+1

JUVENTUS – Con la doppia parata contro il Napoli Wojciech Szczęsny ha offerto l’ennesima grande prestazione da quando è in Italia. La sua sicurezza fa sempre la differenza. Dopo un inizio di carriera un po’ raffazzonato, ora vale i primi 10 posti il mondo.

Wojciech Szczesny riceve i complimenti di Andrea Pirlo, Juventus, Getty Images

Credit Foto Getty Images

20 gennaio 2021, Supercoppa Italiana tra Juve e Napoli., punteggio di 0-0. Siamo al 27esimo quando Diego Demme decidere di mettere una bel cross all’interno dell’area juventina per la testa di Lozano. Il messicano legge la passività di Danilo e impatta nel migliore dei modi: il gol è praticamente fatto. Sfortunatamente per Chuky, Wojciech Szczęsny sta attraversando one of those nights: il portiere juventino sfodera un gran riflesso e salva la parità.
Un’ora dopo il punteggio è cambiato (1-0 per i bianconeri), ma il Napoli è sempre in attacco. Politano scappa via a Bernardeschi e crossa in area una palla rasoterra. La traiettoria è ben indirizzata, tanto che all'appuntamento a centra area c'è ancora Lozano, pronto alla puntata 2 del duello con il portiere polacco. Il messicano calcia di prima intenzione, Chiellini ci mette la zampa e il portierone juventino, proprio come nel primo tempo, sfodera un gran riflesso e respinge - con il piede - il tentativo al mittente.
Sul contropiede che nasce dalla ripartenza veloce, la Juve sigla il 2-0 e vince la partita. A fine serata Ronaldo viene premiato come man of the match, ma anche il più miope degli osservatori ha capito che è un premio fasullo. Nella testa di tutti, Ronaldo compreso, il vero MVP è il portiere polacco (che ha chiuso con il 100% di parate).
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Szczesny su Lozano - Juventus-Napoli - Supercoppa italiana 2020/2021 - Getty Images

Credit Foto Getty Images

Gunners

Gli esordi nel calcio mondiale di "Tek" (soprannome attribuitogli dai compagni juventini) arrivano con la maglia dell’Arsenal: la società che lo ha preso dalla Polonia a 16 anni. I londinesi sono in una fase di rifondazione, dopo aver avuto per svariati anni una delle squadre più forti del mondo, e hanno bisogno di ripartire con delle basi solide. Se vi ricordate bene, in quel periodo l'Arsenal era abbastanza famoso per come sbagliasse sempre la scelta del portiere. Almunia Mannone, ma anche lo stesso Lehmann, tutti etichettati come insicuri.
Con l’avvento del 20enne Woj, Wenger sperava d’aver trovato il futuro titolare del ruolo. Dopo un inizio incoraggiante, con alcune prestazioni di buon livello, in poco tempo sono emerse le tante insicurezze. Tra qualche papera di troppo, le incomprensioni con la difesa (anch’essa non formidabile) e diverse uscite a vuoto, soprattutto in ritardo sugli attaccanti lanciati in corsa, David Ospina gli ruba il posto e lo fa retrocedere a riserva.
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Wojcech Szczesny ai tempi dell sua militanza in maglia Gunners

Credit Foto Getty Images

Roma

Fatto fuori dal fuoco amico (una parte del pubblico inglese gli ha dedicato un "you won’t be missed", ovvero "non ci mancherai"), Woj sceglie l’Italia. Più in particolare la capitale: Roma. Dopo un anno di apprendistato, in cui riesce a far emergere le capacità, nel 2016-2017 vive la breakout season. Limando tutti i piccoli errori che ne avevano pregiudicato il rendimento, conduce una stagione da record. Fa il record di clean sheet (14 volte) e si prende l'attestato firmato da tutta la commissione: "sei uno dei migliori portieri della Serie A". I suoi dati dicono 212 parate su 284 tiri subiti, denotando grande qualità in ogni tipo di intervento.
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Wojcech Szczesny insieme a Daniele De Rossi durante la sua militanza in maglia Roma

Credit Foto LaPresse

Juventus

Dopo un prestito biennale nella capitale, alla porta dell'Arsenal bussa la Juventus. La società del presidente Agnelli sta preparando il dopo-Buffon, e per farlo ha bisogno di un nuovo numero 1 affidabile. Szczęsny è il prototipo giusto, ma nel primo anno è costretto a rivivere il passato giocando scampoli di partita come dodicesimo. Poco male, l'anno dopo si prende la titolarità e ancora oggi è l'assoluto padrone del ruolo.
L’anno scorso ha raggiunto l’apice della sua storia, vincendo il premio come miglior portiere della Serie A e chiudendo al primo posto come percentuale di parate (79%) e di clean sheet (37.9%). Quest’anno invece, come tutta la squadra, è inciampato in qualche difficoltà (la percentuale di parate è scesa al 67%), ma sia nel 3-1 di Milano (7 parate) che nella vittoria in Supercoppa, Tek è tornato all'antico splendore.
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Perciò, Wojciech Szczęsny è un sottovalutato?

Se facciamo un salto all’indietro, la sua carriera assomiglia veramente ad un paradosso. Come può un portiere mandato via con "you won’t be missed" panchinare sia Alisson che Buffon? Ok, forse il grande Gigi ha perso lo smalto dei giorni migliori, però Szczęsny si sta rivelando veramente abile a gestire la pressione con tranquillità. Non ruba l'occhio, ma la sua forza consiste proprio in quello.
Le mie parate preferite sono quelle semplici, perché vuol dire che non hai sbagliato nulla nella preparazione [Sky]
Szczęsny non ha il gioco al piede di Ederson e Alisson, e non ha rivoluzionato il ruolo come Buffon o Neuer. Non è nemmeno sui livelli di Oblak e Ter Stegen, però è un ottimo portiere. Togliendo quel prodigio della natura che risponde a cognome Donnarumma, Wojciech è di gran lunga il miglior interprete del campionato italiano. Per capacità di resistere sotto pressione, carriera e sicurezza, solo il milanista riesce a stargli davanti (e di poco).
L’anno scorso è stato premiato come miglior portiere del campionato italiano, vincendo il primo premio individuale da quando è in Italia. Probabilmente ieri sera avrebbe meritato il secondo, ma è arcinoto che gli attaccanti si prendono sempre la copertina. Anche se per 89 minuti su 90 non sfiorano la palla, a loro basta un guizzo. A Wojciech invece ne sono serviti due, per confermarsi tra i migliori al mondo.
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