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Atalanta, Papu Gomez e il retroscena sulla lite con Gasperini: "Cercò di aggredirmi fisicamente"

Eurosport
DaEurosport

Pubblicato 18/08/2021 alle 08:47 GMT+2

SERIE A - L'ex capitano dell'Atalanta è tornato a parlare del burrascoso addio con la dea e della lite con Gian Piero Gasperini che lo ha portato a lasciare Bergamo: "in una partita di Champions League ho disobbedito ad un’indicazione tattica, negli spogliatoi però lui ha oltrepassato i limiti".

Papu Gomez e Gian Piero Gasperini, è rottura in casa-Atalanta

Credit Foto Getty Images

Una ferita che non sembra essersi ancora rimarginata, un rapporto - forse - ormai irrecuperabile: ad oltre sei mesi dall'addio all'Atalanta, l'ex capitano della Dea Papu Gomez è tornato a parlare del proprio rapporto con l'allora tecnico Gian Piero Gasperini, di fatto l'uomo che tra scelte tecniche e discussioni extra campo ha decretato la fine dell'avventura italiana dell'argentino. Intervistato a La Nacion, Gomez è tornato proprio sul motivo della rottura con l'ex tecnico, svelando alcuni retroscena fin qui ancora inediti. Tutto sarebbe cominciato nel corso del match di Champions League contro il Midtjylland:
"Ho sbagliato qualcosa presumo, perché in una partita di Champions League ho disobbedito ad un’indicazione tattica. Mancavano dieci minuti alla fine del primo tempo e l’allenatore mi ha chiesto di spostarmi a destra, mentre io stavo facendo molto bene a sinistra. Ho detto di no. Immagino che l’aver risposto così, a metà gara e davanti alle telecamere, abbia creato la situazione perfetta perché si arrabbiasse. In quel momento ho capito che sarei stato sostituito all’intervallo e così è stato. Negli spogliatoi però lui ha oltrepassato i limiti ed ha cercato di aggredirmi fisicamente"
Negli spogliatoi però lui ha oltrepassato i limiti ed ha cercato di aggredirmi fisicamente

Una frattura insanabile

"Lì ho detto basta. Si può discutere ok, ma l’aggressione fisica è intollerabile. Ho chiesto quindi un incontro con il presidente Percassi e gli ho detto che non avrei avuto problemi ad andare avanti. Ho capito di aver sbagliato, che da capitano non mi ero comportato bene e che ero stato un cattivo esempio disobbedendo all’allenatore, ma gli ho anche detto che volevo le scuse di Gasperini. Il giorno dopo - ha continuato il Papu - c’è stata una riunione con tutta la squadra. Mi sono scusato con l’allenatore e i compagni per l’accaduto, ma non ho ricevuto scuse. Come dovevo intendere la cosa? Io avevo sbagliato e lui aveva fatto una cosa giusta? E’ iniziato tutto da lì. Dopo qualche giorno ho detto al presidente che non volevo più lavorare con Gasperini all’Atalanta. Lui mi ha risposto che non mi avrebbe lasciato andare e quindi è iniziato un braccio di ferro che ho pagato: sono finito fuori rosa".
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