Calcio, Serie A 2021-22 - Le 5 verità di Milan-Lazio 2-0: Tonali-Ibra super, rossoneri più squadra di tutti
Pubblicato 13/09/2021 alle 08:32 GMT+2
SERIE A - Il Milan di Pioli si appresta a partire per Liverpool col giusto ottimismo dopo la vittoria sulla Lazio. Ibrahimovic e Tonali rigenerati, i rossoneri sono l'unica "big" in crescita.
Milan-Lazio, match valido per la 3a giornata di Serie A, si é concluso con il punteggio di 2-0 a favore degli uomini di Pioli. Vediamo insieme le 5 veritá che ci ha lasciato il match di San Siro.
1) Re Zlatan è tornato
Certo, servirà molto di più della mezz'oretta di ieri per valutare il suo reinserimento in squadra, servirà più di un comodo tap-in per decretare il suo effettivo ritorno a pieno regime. Eppure il boato di San Siro al suo gol dopo 4 mesi di stop e dopo soli 6' dal suo rientro in campo, non mente: la casa rossonera ha ritrovato il suo legittimo re. Col gol di ieri, lo svedese ha segnato in 26 campagne di campionati differenti: dall'Allsvenskan del 1999 alla Serie A 2021/22. Ciò che stupisce è sempre la scioltezza con cui Zlatan si libera di pressioni ed aspettative: al 67' eccolo sfrecciare in contropiede con una scarpa slacciata, realizzando un gol da rapace dopo aver telecomandato la squadra dalla panchina per un'ora. E tra meno di un mese spegnerà 40 candeline.
2) Il nuovo Tonali sarà il migliore acquisto del Milan
Dal tiepido ballottaggio in mediana al ruolo di insostituibile: l'arco della redenzione di Sandro Tonali sembra essersi dilungato solo in apparenza su tre partite di campionato. La verità è che Tonali ha lavorato sodo tutta l'estate per rispondere alle sepolte aspettative risalenti alla scorsa campagna stagionale, quando il Milan lo strappò dal nido delle Rondinelle battendo la concorrenza di Inter e Juventus.
L'anno scorso Tonali partì come mera alternativa al tandem Kessiè-Bennacer e faticò a incidere nonostante le numerose opportunità concesse da Pioli. Proprio Pioli, oggi, si starà leccando i baffi: quello visto a partire dall'esordio contro la Samp è un Tonali rigenerato, che ha sfruttato un'estate lontano dagli Europei per ristabilire la giusta focalizzazione sul campo e sul suo ruolo in squadra. E i risultati si sono visti proprio ieri contro la Lazio: è il filo conduttore su cui si innestano tutte le manovre e le intenzioni della squadra, è pimpante e sicuro con la palla tra i piedi, genera occasioni in maniera totalmente indipendente. Dopo una campagna acquisti piuttosto folta, il suo recupero potrebbe rivelarsi l'acquisto migliore per questo Milan.
3) Milan, unica pretendente al titolo in crescita
Al momento di stilare la griglia di partenza di inizio campionato, una buona parte di noi avrebbe voluto piazzare qualche chip sul Milan, ma semplicemente non ne ha avuto il coraggio. Preoccupavano le partenze di Donnarumma e Calhanoglu, preoccupava l'inesperienza del reparto offensivo. Eppure i presupposti per una corsa scudetto rossonera c'erano allora e persistono adesso: delle compagini effettivamente attrezzate per il titolo (Inter, Juventus, Atalanta e Milan), quella rossonera è l'unica ad aver condotto una campagna di riarmo concreta, diversificata e ben direzionata. Il Milan viene inoltre da un ottimo secondo posto nella stagione precedente ed è considerabile a tutti gli effetti come una squadra in stabile e naturale crescita: c'è materia prima, c'è gruppo, c'è una volontà societaria tutt'altro che remissiva.
L'Inter è invece andata incontro a un turnover dettato da parametri finanziari ed è ripartita da zero, con una squadra profondamente diversa, cancellando forzatamente il favorevole status quo. La Juventus è invece lo spettro di se stessa e l'Atalanta fatica ad inserire i nuovi innesti nelle rotazioni (la sconfitta di questo sabato contro la Fiorentina è un esempio palese). Il Milan è dunque l'unica squadra candidata allo Scudetto in comprovata crescita (per ora). Una base lecita per puntare sul Milan. Che sia l'anno buono?
4) Impegno europeo e turnover, questa intensità non è sostenibile
Nel match contro la Lazio, il Milan non ha staccato mai il piede dall'acceleratore; i rossoneri hanno continuato ad aggredire i biancocelesti anche dopo il raddoppio di Ibra. All'intervallo, un entusiasta Sandro Tonali rassicurava: "Ce ne abbiamo ancora per altri 45 minuti". Il calo fisiologico infatti non è mai arrivato. Permane comunque il dubbio della sostenibilità di un ritmo simile, specialmente durante gli impegni infrasettimanali. Il Milan sbarcherà ad Anfield Road tra 48 ore, e lì sarà da valutare il lato nascosto di questo organico: come si incastreranno i pezzi del turnover? Che impatto avrà la gara con la Lazio sulla trasferta britannica? E ancora, l'impegno di Champions comporterà strascichi nel match di domenica contro la Juve? A Pioli l'ingrato compito di dosare risorse ed energie.
5) La Lazio di Sarri scippata del gioco
Il mantra sarriano è sempre lo stesso: fare gioco, divertire e divertirsi. Questa massima si è riverberata nella prime due gare di campionato contro due neopromosse. E' stato troppo facile per i biancocelesti dettare legge in quelle occasioni. Il funesto incrocio col Milan, squadra propositiva e in stato di grazia, ha messo a nudo un paradigma che non ha ancora attecchito nel gruppo laziale. Nel momento in cui i biancocelesti si sono trovati di fronte una squadra programmata per imporre il suo gioco, la sua intensità e il suo pressing, non hanno saputo nè esprimersi con le proprie armi nè trovare delle contromisure. C'è ancora tanto da lavorare.
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