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Caso plusvalenze Juventus: nel mirino della Procura anche compensi procuratori, fra mandati "fittizi" e commissioni

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Pubblicato 29/11/2021 alle 09:21 GMT+1

JUVENTUS - L’indagine “Prisma”, con cui la Procura di Torino sta facendo luce sulla gestione finanziaria della Juve nelle ultime 3 stagioni, non pone attenzione solo sulle plusvalenze ma anche sulle commissioni e sui mandati finti per rinnovare contratti già decisi. Nel frattempo nell'interrogatorio di 9 ore Cherubini ha aiutato la procura a spiegare il modus operandi dell'ex ds Paratici.

Andrea Agnelli, Cristiano Ronaldo, Fabio Paratici e Jorge Mendes nel giorno della presentazione di Cristiano Ronaldo il 16 luglio 2018

Credit Foto Getty Images

Non solo plusvalenze, l’indagine “Prisma” – l’inchiesta che ha investito il club bianconero e che rischia di avere pesanti ricadute su tutto il calcio italiano – vuole fare luce anche su un altro filone: quello dei compensi elargiti ai procuratori. I magistrati della procura di Torino stanno lavorando oltre che su diverse operazioni di trasferimento anche su possibili mandati fittizi, per rinnovare contratti già decisi. Dalle intercettazioni sembrerebbe che i pagamenti non corrispondano alle operazioni concluse. Per questo motivo nelle 12 ore di perquisizione effettuate alla Continassa, alla sede di Milano, a Vinovo e al centro sportivo la Guardia di Finanza ha sequestrato tutti i documenti possibili, compresi i mandati degli agenti e i contratti con società terze. Secondo l’accusa c’è il sospetto che, alcuni procuratori, abbiano ricevuto compensi per delle operazioni di mercato inesistenti e che il club abbia prediletto procuratori ‘agenti’ di fiducia.

Le supercommissioni a Raiola e Mendes e la "scrittura privata" a CR7

Tra i procuratori a libro paga del club bianconero spiccano soprattutto due nomi, quelli di Mino Raiola e Jorge Mendes, che in questi anni hanno avuto diversi assistiti nella rosa bianconera. La somma più alta che emerge nella relazione finanziaria di giugno 2021 (relativa al bilancio sportivo 2020-21) è quella versata a Raiola per Matthijs de Ligt: 10,5 milioni di oneri accessori per l’agente italo-olandese, che nel 2019 portò a Torino il difensore olandese per 75 milioni di euro. Raiola è anche il procuratore di Franco Tongya, coinvolto in una delle operazioni di scambio col Marsiglia che la Procura di Torino sospetta siano avvenute senza movimenti di denaro: il giocatore dell’Under 23 è stato ceduto al Marsiglia per 8 milioni contestualmente all’acquisto di Marley Aké per la stessa cifra dallo stesso club. Gli inquirenti vogliono fare luce anche su questa vicenda.
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Mino Raiola a Vinovo il giorno della firma di De Ligt nell'estate del 2019

Credit Foto Getty Images

Dodici mesi prima la Juventus aveva scucito 12 milioni di euro a Jorge Mendes nell’affare Ronaldo, come contributo di solidarietà e oneri accessori. L’asso portoghese viene citato nel decreto di perquisizione per una “scrittura privata” venuta fuori nelle intercettazioni su arretrati pagati a CR7. Il sospetto degli inquirenti, secondo i colleghi del quotidiano “La Repubblica” è che si tratti di una scrittura relativa al pagamento delle mensilità cancellate nel periodo di emergenza Covid ma tale carta non sarebbe stata rinvenuta sempre secondo quanto riferisce la testata romana.

L’interrogatorio di Cherubini

Nel frattempo Federico Cherubini, persona non indagata ma sentito come persona informata sui fatti dagli inquirenti in un interrogatorio durato oltre nove ore nella giornata di sabato, ai pubblici ministeri Mario Bendoni, Ciro Santoriello e all’aggiunto Marco Gianoglio ha spiegato il cosiddetto “metodo Paratici” contestualizzando diverse intercettazioni e fornendo chiarimenti su acquisti e cessioni che hanno foraggiato il meccanismo delle plusvalenze nelle ultime tre stagioni. Non è escluso che nei prossimi giorni possano essere chiamati altri dirigenti, tra cui l’ad Maurizio Arrivabene, il responsabile dell’Under 23 Manna e il segretario Morganti, a cui sono stati perquisiti gli uffici insieme a quello di Cherubini e degli indagati.
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